Edilizia residenziale | Bollate (Mi), costruzione in legno

Casa passiva in standard mediterraneo

Riuscire a costruire una casa passiva a Milano rendendola vivibile anche in estate era la sfida di questa costruzione. Uno dei punti deboli delle case in legno è quello di soffrire un eccessivo surriscaldamento estivo. Da qui l’esigenza di trovare soluzioni più congeniali al clima «mediterraneo» utilizzando materiali naturali ad alta massa per frenare l’onda di calore che durante l’estate attraversa la parete e materiali con maggior capacità termica per evitare un surriscaldamento repentino degli ambienti.

Il progetto nasce dall’esigenza di una famiglia di costruire la propria casa in un piccolo terreno in un paese alla periferia di Milano. Questa casa doveva essere confortevole, costare il giusto e, cosa più importante, doveva essere di legno. La richiesta è stata quella di costruire una casa passiva a Milano, con i suoi inverni rigidi e umidi e le sue estati torride e ancora più umide. La casa si sviluppa su tre livelli: interrato, piano terra e piano primo.

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Scavi e fondazioni. Le carenti proprietà meccaniche del terreno hanno fatto optare per le fondazioni per il sistema a platea che permette di distribuire su una maggiore superfice i carichi dell’edificio. Era anche fondamentale garantire un isolamento termico adeguato allo standard passivo. Tra il magrone e la platea di fondazione è stato quindi posizionato uno strato di 10 cm di polistirene estruso ad alta densità e conseguentemente al getto di platea di muri di contenimento terra verticali uno strato di impermeabilizzazione con ulteriori 22 cm di polistirene estruso.

Dettaglio del legno di abete lamellare a vista.
Dettaglio del legno di abete lamellare a vista.

Il solaio interpiano tra piano terra e interrato è stato realizzato con pannelli alleggeriti con polistirene espanso. Durante le fasi di getto del piano interrato sono state eseguite le predisposizioni impiantistiche al fine di lasciare a vista le pareti in calcestruzzo. Questa scelta è stata dettata dall’esigenza di ottenere una superfice di accumulo termico maggiore durante il periodo estivo. Infatti l’analisi termica segnalava un aumento di circa 2 gradi con la soluzione rasata. Durante la fase di getto del solaio sono state lasciate fuoriuscire delle chiamate con tondini di armatura. Una volta interrato lo spazio circostante la casa e lasciato il tempo al terreno di assestarsi, i ferri sono stati messi in posizione orizzontale e coibentati per il successivo getto a isola del marciapiede e per dare una sorta di appoggio e continuità con l’edificio. La non perfetta esecuzione del getto ha reso necessaria l’esecuzione di un cordolo di compensazione. Su di esso è stato posizionato uno stato d’impermeabilizzazione e il dormiente di partenza della struttura in legno.

I serramenti sono in legno con telaio da 92 mm e vetro strutturale.
I serramenti sono in legno con telaio da 92 mm e vetro strutturale.

La parte di edificio fuori terra è realizzata con struttura in legno con la tecnologia a platform frame (o a telaio), sistema molto diffuso nella realizzazione di edifici a uso residenziale.
L’intelaiatura principale è in legno di abete C24 giuntato (Kvh), irrigidita da pannelli a base lignea, con azione controventante e di tamponamento, collegati meccanicamente su entrambe le facce. Esternamente la parete è rivestita con un assito in abete a incastro maschio e femmina da mm 20, inclinato di circa 45°. Internamente la parete è rivestita da un pannello in osb/3 delle spessore di 15 mm avente funzione strutturale e di freno vapore; le giunzioni tra i pannelli sono state nastrate per garantire la tenuta all’aria dell’involucro. L’isolamento termico e acustico in fibra di legno, dello spessore del telaio e con densità pari a circa 50 kg/mc, è inserito a scomparsa tra i montanti della parete. La finitura esterna è costituita da uno strato d’isolamento a capotto composto da un pannello termoisolante in fibra di legno intonacabile.

Il cappotto, in fibra di legno, è stato fissato con graffe inox e rasato.
Il cappotto, in fibra di legno, è stato fissato con graffe inox e rasato.

La parete interna è stata rifinita posizionando un telaio in legno delle spessore medio di 60-80 mm in cui sono stati previsti i passaggi impiantistici. Una volta che l’impianto elettrico, idraulico e di ventilazione sono stati ultimati, il telaio è stato riempito con un ulteriore isolamento in fibra di legno da 50 mm e rivestito con una doppia lastra fibro-gesso e gesso-rivestito. La parete così formata ha uno spessore totale di circa 42 cm, una trasmittanza termica di circa 0,12 w/mqk e una sfasatura termica estiva di oltre 20 ore.

Assemblaggio delle strutture in legno in stabilimento.
Assemblaggio delle strutture in legno in stabilimento.

La posa delle pareti è avventura in circa 2 giorni ricorrendo a noli molto brevi di ponteggi e gru con minori oneri anche per la sicurezza.
Si è poi proceduto alla posa dei solaio Blm costituito da una struttura portante massiccia a vista «a tavole impilate» (Brettstappel). Si tratta di una serie di tavole messe di coltello e affiancate. Il materiale utilizzato è abete KWh con sezioni adeguate alle luci di progetto e fissate meccanicamente. I solai sono stati forniti in cantiere assemblati in pannelli, successivamente posati e fissati tra di loro e alle pareti sottostanti. È seguita la posa delle pareti del piano primo e la successiva posa della copertura con struttura portante a vista. È un sistema costruttivo dove la struttura portante rimane a vista.

Tra il magrone e la platea di fondazione è stato quindi posizionato uno strato di 10 cm di polistirene estruso ad alta densità.
Tra il magrone e la platea di fondazione è stato quindi posizionato uno strato di 10 cm di polistirene estruso ad alta densità.

Il materiale utilizzato è legno di abete lamellare GL24h opportunamente dimensionato in base alle luci di progetto. All’estradosso troviamo: assito di chiusura in perline di abete maschiate da 20 mm, pacchetto d’isolamento secondo le necessità termiche e infine il manto di copertura. Da notare la posizione della struttura della gronda che si trova annegata nell’ultimo strato di coibentazione in fibra di legno (30 cm) e ancorato alla struttura interna con viti tutto filetto. La bassa pendenza della copertura ha fatto optare per un manto in tegole canadesi posato su un assito in legno. Tra l’assito e l’isolante, oltre che la posa di una membrana traspirante opportunamente nastrata per garantire la tenuta al vento, è stata ricavata una camera di ventilazione attraverso griglie posizionate in gronda e alla sommità della copertura. Durante la fase d’impermeabilizzazione e copertura sono stati posizionati i supporti per la successiva posa dell’impianto fotovoltaico. Una volta completata la fase di posa della parte strutturale si è proceduto contemporaneamente alle finiture esterne e alla posa della parte impiantistica esterna.

La parte di edificio fuori terra è realizzata con struttura in legno con la tecnologia a platform frame.
La parte di edificio fuori terra è realizzata con struttura in legno con la tecnologia a platform frame.

Il cappotto, in fibra di legno, è stato fissato con graffe inox e rasato. Questa fase è stata notevolmente rallentata dalle condizioni meteoriche. Infatti le rigide temperature invernali (ha anche nevicato) non permettevano un’asciugatura normale e per evitare che l’acqua contenuta nell’impasto del rasante ghiacciasse, la fase di rasatura è avvenuta in diversi giorni, concentrata nelle ore più calde. Prima della finitura del cappotto sono stati predisposti falsi telaio e cassonetto per la successiva posa del serramento e del sistema di schermatura/oscuramento. Prima della posa degli impianti al piano interrato è stato posizionato un’ulteriore strato di coibentazione di 12 cm.

Montaggio del solaio.
Montaggio del solaio.

Una volta completata la posa degli impianti sono stati realizzati i massetti utilizzando Pavifond Revolution di Gras Calce che nell’impasto cementizio contiene granuli di vetro cellulare che ne migliorano notevolmente le qualità di isolamento termico e di leggerezza. La contro-parete e le pareti divisorie interne sono state ulteriormente isolate con fibra di legno e poi placcate con pannelli in fibro-gesso Fermacell da 12.5 mm.
Il fissaggio e avvenuto per mezzo di graffe e la posa dei pannelli tramite sistema d’incollaggio: prima di accostare i pannelli tra di loro, sul bordo viene posizionato un cordolo di colla per giunti. Al momento del contatto questa per pressione fuoriesce e nell’arco di circa 12 ore solidifica. A questo punto si procede alla rimozione della colla in eccesso e alla rasatura delle pareti.

L’isolamento termico e acustico in fibra di legno è inserito a scomparsa tra i montanti della parete.
L’isolamento termico e acustico in fibra di legno è inserito a scomparsa tra i montanti della parete.

I serramenti (forniti e posati da Gusella Group di Mornago, modello Integral) sono in legno con telaio da 92 mm e vetro strutturale. Il modello scelto, a parità di superficie architettonica, sfrutta una minore superficie di telaio esposta (circa 2 cm rispetto agli 8 cm di un serramento tradizionale) per una maggiore superficie vetrata che ha migliorato gli apporti solari. La posizione a filo interno del serramento risulta atipica rispetto ai canoni Passivhaus. Solitamente si cercano posizioni abbastanza centrali alla parete per avere un andamento delle isoterme lineari e contenere il valore di ponte termico. In questo caso sono stati considerati due aspetti: la presenza del cassonetto esterno e la necessità di prevedere un minimo spessore d’isolamento termico dietro il cassonetto, ha di fatto spostato in maniera consistente il serramento verso la parte interna. Da qui la scelta di portarlo totalmente sul filo interno: scelta che ha sicuramente peggiorato l’andamento delle isoterme e quindi in fase di calcolo phpp ha peggiorato le dispersioni termiche, ma ha anche migliorato/alzato le temperature superficiali interne dell’attacco serramento-parete, migliorando quindi il comfort interno.

Il fotovoltaico in copertura.
Il fotovoltaico in copertura.

Le schermature solari. La scelta è ricaduta su Griesser con il modello Metallunic aggiornato «Sinus». Questo nuovo prodotto ha confermato i pregi di questo sistema di oscuramento che rispetto ai sistemi di movimentazione a cordini, prevede una movimentazione tramite catene posizionate nelle guide laterali. La lamella a forma di S ne migliora anche l’aspetto estetico e le prestazioni di rifrazione e luminosità.

Serramento con schermature solari domotizzate.
Serramento con schermature solari domotizzate.

Gli impianti. Il sistema di ventilazione meccanica controllata scelto e quello di Zehnder. Nel locale tecnico dell’interrato sono state predisposte tubazioni per l’immissione e l’espulsione dell’aria interna tramite la macchina Zehnder.
Per il riscaldamento e il raffrescamento è stata una Clivet Wxan. L’unità monoblocco è stata installata nella parte posteriore della casa: posizione meno impattante a livello estetico e dove l’eventuale rumorosità della macchina non viene percepita.
L’impianto elettrico e di tipo tradizionale. La movimentazione delle schermature solari avviene con un sistema BTicino. Per il funzionamento della casa e di tutte le utenze è stato installato un cantatore elettrico da 5kw allo scopo di evitare sovraccarichi nel caso di utilizzo di più elettrodomestici contemporaneamente.
Le prestazioni dell’abitazione sono tenute costantemente sotto controllo grazie all’installazione di una stazione meteo che monitora 24/24 temperatura, umidità, qualità dell’aria, livelli di CO2 e inquinamento acustico.

La scala che porta al primo piano è mista in ferro-legno.
La scala che porta al primo piano è mista in ferro-legno.

I risultati del Blowerdoor test. Il Blower Door test è una prova non distruttiva e non invasiva che permette di determinare la permeabilità all’aria dell’involucro edilizio. Il test assume maggior importanza quanto più l’edificio è isolato termicamente e viene condotto in accordo a quando prescritto dalla normativa Uni En 13829. La prova prevede l’utilizzo di una ventola gestita da un computer collegato a dei sensori di pressione; la velocità di rotazione viene impostata per mantenere una differenza di pressione (interno/esterno edificio) in positivo o negativo pari a 50Pa. In questo modo, attraverso l’uso di opportuna strumentazione (termocamera, anemometro, generatori di nebbia) si possono individuare i punti deboli dell’involucro esterno ovvero quei punti dove l’aria può entrare e pertanto peggiorare le prestazioni termiche globali. Il test Blower-Door è stato reso obbligatorio dall’Agenzia CasaClima di Bolzano a partire da marzo 2010 per tutti gli edifici indipendentemente dalla loro classe energetica e dalla tipologia costruttiva. Il test è obbligatorio anche per le case passive: il valore limite da non superare n50 per le case passive è di 0,6 h-1. Nel caso della casa di Bollate tale valore si assesta su n50 di 0,52 h-1.

Marco Bevilacqua | Direttore tecnico Blm Domus
Marco Bevilacqua | Direttore tecnico Blm Domus

Chi ha fatto Cosa
Progetto architettonico e struturale c.a. Ing. Caiani, Studio Caiani, Bollate (Mi)
Progetto strutturale legno Ing. Riva, Blm Domus – Bevilacqua A. srl, Fagnano Olona (Va)
Consulenza energetica Geom. Bevilacqua, Blm Domus, Bevilacqua A. srl, Fagnano O.(Va)
Scavi Salemme Giuseppe, Gerenzano (Va)
Opere edili e in legno, massetti, impianto vmc Blm Domus – Bevilacqua A. srl, Fagnano Olona (Va)
Cappotti e finiture A.M. Decor, Lonate Ceppino (Va)
Impianto elettrico Caimi srl, Locate Varesino (Va)
Impianto idraulico Termoclima, Fagnano Olona (Va)
Impianto fotovoltaico Officina Energie Rinnovabili, Rogeno (Lc)

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