Osservatorio Ance 2022

Costruzioni: due anni di crescita record e ora si teme il segno meno

Se il motto del governo Meloni è: “non disturbare chi vuole fare”, quello di Ance potrebbe essere, con le parole del prof. Piga "Spendere bene per costruire bene". Il settore delle costruzioni dopo due anni di crescita record teme il segno meno per il 2023 e si appresta a invitare il governo a procedere sul fronte dei bonus con provvedimento strutturale e spingere sull’acceleratore del Pnrr che a causa del caro prezzi e dell’inefficienza della macchina amministrativa è già in ritardo di 6 mesi.

Mentre Giorgia Meloni faceva alla Camera le dichiarazioni programmatiche del suo governo, in Ance si presentavano i dati dell’osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni 2022, curato dalla direzione affari economici, finanza e centro studi dell’associazione.

La presidente Ance Federica Brancaccio ha anche interrotto i lavori, per riprenderli più tardi, proprio per ascoltare in diretta le dichiarazioni della neo presidente del consiglio.

E le rassicurazioni non sono mancate per l’imprenditoria italiana, soprattutto sul fronte del male atavico chiamato Burocrazia!: ecco alcuni brevissimi stralci delle dichiarazioni della Meloni.

Non disturbare chi vuole fare

“… L’Italia deve tornare ad avere una politica industriale, puntando su quei settori nei quali può contare su un vantaggio competitivo. Perché tutti gli obiettivi di crescita possano essere raggiunti serve una rivoluzione culturale nel rapporto tra Stato e sistema produttivo, che deve essere paritetico e di reciproca fiducia. Chi oggi ha la forza e la volontà di fare impresa in Italia va sostenuto e agevolato, non vessato e guardato con sospetto, perché la ricchezza la creano le aziende con i loro lavoratori, non lo Stato con decreti o editti. Il motto di questo Governo sarà: “non disturbare chi vuole fare”.

Ancora: “… Le imprese chiedono soprattutto meno burocrazia, regole chiare e certe, risposte celeri e trasparenti. Affronteremo il problema partendo da una strutturale semplificazione e deregolamentazione dei procedimenti amministrativi per dare stimolo all’economia, alla crescita e agli investimenti, anche perché tutti sappiamo quanto l’eccesso normativo, burocratico e regolamentare aumenti esponenzialmente il rischio di irregolarità, contenziosi e corruzione. Un male che abbiamo il dovere di estirpare”.

“… Abbiamo bisogno di meno regole, più chiare per tutti e di un nuovo rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione, perché il cittadino non si senta parte debole di fronte a uno Stato tiranno che non ne ascolta le esigenze e ne frustra le aspettative”.

A proposito di politica industriale, il governo Meloni riuscirà ad affrontare quella delle costruzioni garantendo regole strutturali che consentano al settore di fare il grande salto di qualità che merita, se non altro, per la voce consistente di Pil che è in grado di produrre?

Costruzioni: due anni di crescita record e ora si teme il segno meno

Gli investimenti in costruzioni, infatti, hanno segnato due anni di crescita record, del 20% nel 2021 e del 12% nel 2022 ma nel 2023 l’Ance prevede un ritorno del segno negativo con un calo degli investimenti del 5,7%. In particolare la riqualificazione degli immobili, con lo scadere degli incentivi per le unifamiliari, subirà una brusca frenata (-24%) mentre è atteso un incisivo aumento delle opere pubbliche (+25%) con l’avvio dei cantieri Pnrr.

L’analisi presentata dal direttore del centro studi Ance Flavio Monosilio è stata commentata dal vicepresidente Piero Petrucco e dalla Presidente Federica Brancaccio, e accompagnata dall’approfondimento di Gustavo Piga, professore ordinario di Economia politica presso l’Università di Roma Tor Vergata che ha indicato le priorità con queste parole: “Spendere bene per costruire bene è la madre di tutte le riforme. Riforma delle stazioni appaltanti a livello provinciale: competenze, verifica performance, ampie risorse, autonomia di azione“.

Monosilio ha illustrato il ruolo di forte volano per la crescita che il settore sta svolgendo in questi ultimi anni, mentre Petrucco ha evidenziato le criticità che rischiano di frenare questo andamento positivo e di far tornare in crisi l’economia nazionale.

Un rischio che per la presidente Brancaccio è più che reale viste le stime in calo del 2023. Per questo, la Brancaccio ha sollecitato il governo ad adottare quanto prima una politica industriale di settore che consenta alle imprese di affrontare al meglio le sfide dei prossimi anni. Occorre spingere sull’acceleratore del Pnrr che a causa del caro prezzi e dell’inefficienza della macchina amministrativa è già in ritardo di 6 mesi.

Cosa fare dei bonus

Sul fronte dei bonus l’Ance presto farà una proposta al governo seria, responsabile e compatibile con le coperture necessarie per far sì che la riqualificazione energetica sia oggetto di un provvedimento strutturale che consenta a famiglie e imprese di pianificare i propri interventi e di programmare il lavoro.

Il messaggio rivolto dai costruttori alla premier Giorgia Meloni è un invito affinché affronti sin da subito i dossier più urgenti a cominciare dal caro materiali e dal codice appalti.

testo a cura di Livia Randaccio

 

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