di Pietro Mezzi

Da 30 anni al fianco dei progettisti L’evento Allplan di Milano

Presentate le soluzioni software della società per la progettazione BIM per architettura, strutture, infrastrutture e prefabbricazione. Digitalizzazione, collaborazione, nuove tecnologie e sostenibilità i temi trattati dal top management
(L’evento Allplan a Milano dei giorni scorsi. Foto Allplan)

Trent’anni di Allplan. Tre decenni a fianco dei progettisti con le proprie soluzioni software per la progettazione Bim dedicate al mondo dell’architettura, delle strutture, delle infrastrutture e della prefabbricazione. Soluzioni, quelle della società internazionale, che coprono l’intero ciclo di vita dell’edificio: dall’idea iniziale al progetto esecutivo, dal cantiere alla gestione dell’opera.

Allplan, che fa parte del gruppo Nemetschek, uno tra i primi ad avviare la trasformazione digitale nel settore delle costruzioni, ha il proprio quartier generale a Monaco di Baviera e con i suoi 600 dipendenti è presente in tutto il mondo.

(Edificio scolastico Donna Lelia Caetani; progetto di riqualificazione dello studio Morpheme di Reggio Calabria, che ha applicato la metodologia BIM con la piattaforma Allplan. Foto Morpheme)

Per celebrare l’anniversario, nei giorni scorsi a Milano, Allplan Italia ha promosso un evento durante il quale il top management dell’azienda ha illustrato lo stato dell’arte del mondo Aec (Architecture, engineering, construction), delineandone tendenze, sfide e nuove opportunità fornite dalla digitalizzazione e dal Building information modeling.

(Villa a Rapallo; progetto di trasformazione dello studio di ingegneria Inoving di Montecchio Emilia; è stata utilizzata la piattaforma Scalypso. Foto di Inoving)

Parla il Ceo

«L’ambizione della nostra società è sempre stata di sviluppare una piattaforma software che coprisse l’intero ciclo di vita dell’edificato – ha sostenuto Detlef Schneider, ceo di Allplan – dalla progettazione alla costruzione, alla prefabbricazione, con un approccio capace di far dialogare le discipline e aumentare l’efficienza della progettazione. Quello che forniamo ai progettisti è lo strumento migliore possibile per prendere decisioni oggettive basate sui dati e sulle informazioni. Possiamo dire di aver dato un contributo decisivo alla digitalizzazione del settore e all’implementazione del Bim, indipendentemente dalle dimensioni delle società e degli studi di progettazione».

(Virtualizzazione della fase di posa delle armature di fondazione dello stabilimento produttivo CSF Inox a Montecchio; progetto dello studio di ingegneria Inoving; utilizzati i software Allplan Engineering e Allplan Architecture. Foto di Csf Inox e Inoving)

Digitalizzazione, leva di efficienza e sostenibilità

La riflessione si è poi allargata ad altri importanti temi che coinvolgono il settore: digitalizzazione, collaborazione, nuove tecnologie e sostenibilità.

In tema di collaborazione la società tecnologica ha una propria filosofia: non solo un approccio in cui diverse discipline operano sul medesimo modello, ma anche diverse soluzioni software che trovano nella piattaforma Allplan il luogo in cui dare vita a un concreto approccio open Bim.

(Ex scuole elementari di Pratovecchio Stia in provincia di Arezzo; progetto della società di ingegneria Wawes Lab in collaborazione con Studiosolaris; utilizzato il software Allplan Architecture. Foto di Wawes Lab e Studiosolaris)

I temi della digitalizzazione e della sostenibilità sono stati approfonditi dal vice presidente di Allplan, Eduardo Lazzarotto, che ha evidenziato come «in uno scenario climatico in cui gli eventi estremi si moltiplicano e intensificano, la necessità di progettare e gestire con oculatezza le infrastrutture è al centro dell’agenda dei progettisti e dei committenti; gli strumenti offerti dalla digitalizzazione, e dal Bim in particolare, permettono di implementare questa agenda in progetti concreti, efficienti e resilienti».

(Rifugio La Marmotta in Alta Val Susa; progetto dello studio AB2ER Architetture di Torino; utilizzato il software Allplan Architecture. Foto di AB2ER)

La voce dei progettisti

Clienti e progettisti si sono alternati sul palco condividendo la propria esperienza legata alle soluzioni Allplan.

Gianluca Perottoni dello studio Vitre ha evidenziato il vantaggio del Bim Allplan nella progettazione di edifici pubblici e delle scuole, ambiti per i quali il nuovo Codice degli appalti ha reso obbligatorio l’uso del Bim come ambiente di progettazione. Perottoni ha poi messo in rilievo l’incremento di produttività garantito dall’uso della soluzione Allplan, la riduzione dei tempi di progettazione e la maggiore aderenza fra progetto ed edificio costruito.

(Fasi della messa in sicurezza della testa di una pila del viadotto Sente-Longo tra Abruzzo e Molise; progetto Umberto Di Cristinzi e Fea Tecnica; utilizzati i software Allplan Architecture e Allplan Engineering. Foto di Fea Tecnica)

Il direttore operativo di Archest, Lorenzo Paroni, ha raccontato la propria esperienza nella progettazione di edifici e di infrastrutture, ripercorrendo l’evoluzione del digitale dai primordi ai giorni nostri e sottolineando i passi in avanti compiuti dal Bim, che permettono oggi di gestire una complessità progettuale sempre maggiore.

(Le novità Allplan per il 2024. Foto di Allplan)

Daniele Pinto, structural engineer di Redesco, ha affrontato il tema degli esecutivi e dello sviluppo dei modelli Bim, mostrando la flessibilità delle soluzioni Allplan in grado di interagire con molti altri applicativi software, integrando formati diversi all’interno del modello. «I processi garantiti dalla piattaforma – ha concluso – permettono di conseguire una progettazione snella, rapida e produttiva».

Francesco Fanigliulo, ingegnere strutturale dello Studio di ingegneria delle strutture, ha affrontato un tema di grande attualità dell’agenda politica italiana: l’obsolescenza di ponti e viadotti. Un problema al quale gli strumenti digitali come il Bim possono fornire risposta, garantendo un elevato risparmio di tempo. «Basti pensare – ha detto – che operazioni di verifica strutturale che prima richiedevano sei mesi come minimo, sono oggi eseguibili, con un minor numero di risorse coinvolte, in appena due mesi, combinando strumenti come Bim e laser scanner per acquisire lo stato di fatto. Anche in questo caso l’interoperabilità di Allplan, rispetto a software di calcolo e progettazione strutturale, permette un incremento di produttività ed efficienza».

(Render dell’applicazione Bridge. Foto di Allplan)

Le peculiarità del sistema italiano

L’obsolescenza di molti edifici e infrastrutture del nostro Paese pone un’altra sfida ai progettisti. E anche in questo caso gli strumenti digitali forniscono una risposta efficace, come mostrato anche da alcuni degli intervenuti.

«Operare nel mercato italiano – ha commentato Flavio Andreatta, country manager Italia di Allpaln – significa confrontarsi con un patrimonio edificato unico, ma gravato dagli anni. Questo rende quanto mai necessario mantenere un equilibrio sostenibile fra riqualificazione e ricostruzione, adeguamento e ammodernamento. Un equilibrio che è possibile mantenere solo attraverso processi fondati su dati certi, su una conoscenza approfondita, sia dello stato di fatto quanto delle opzioni di progettazione che è possibile perseguire. Il Bim Allplan lo permette e consente ai progettisti di mantenere un equilibrio stabile anche a livello economico, aumentando l’efficienza e riducendo le spese».

I tecnici di Allplan hanno infine mostrato l’applicazione pratica, nella progettazione delle infrastrutture e del cantiere, della nuova release 2024 e i suoi vantaggi in ambito architetturale, ingegneristico e di comunicazione del progetto.

(Render dell’applicazione Precast. Foto di Allplan)

Parla il numero uno di Allplan Italia

Proprio sulle ultime novità della società, Imprese Edili ha rivolto alcune domande al country manager Italia di Allplan, Flavio Andreatta. Ecco cosa ci ha detto.

Dottor Andreatta, quali sono le applicazioni della nuova release 2024 di Allplan?
«Abbiamo dato vita a diverse applicazioni utili al cantiere e all’impresa edile. Abbiamo messo a punto funzioni capaci di integrare la piattaforma al sistema informativo geografico, così da poter valutare, ad esempio, le condizioni specifiche dell’area di cantiere, utili a indicare gli ingombri oppure per calcolare, in base alla velocità e ai raggi di curvatura, gli spazi di manovra degli automezzi. O ancora per comprendere i flussi di materiali e componenti in entrata e permetterne una loro razionale sistemazione nel recinto di cantiere».

Il cantiere per voi è un settore di lavoro importante, quindi?
«È un’area di grande interesse, sulla quale stiamo lavorando. Nel campo del design to build, ad esempio, con le nostre applicazioni siamo in grado di definire l’esatto posizionamento delle gru e anche le loro portate in relazione alle condizioni operative. Analogamente, siamo in grado di aiutare l’impresa per quanto concerne altre lavorazioni come gli scavi, la realizzazione di sottoservizi, paratie e fondazioni. Ciò aiuta l’impresa, che ha così la possibilità di pensare in anticipo alle diverse fasi di lavorazione e di decidere le tecnologie da impiegare. Noi produciamo dati e il cantiere, per com’è storicamente concepito, è il luogo ideale su cui far ricadere tutte le informazioni. La possibilità poi di operare su formati tridimensionali aiuta moltissimo a cogliere le soluzioni tecniche più adatte. Detto in altri termini, cambia la disponibilità dell’informazione e cambia la possibilità di utilizzarla».

Poi, c’è la comodità di avere informazioni in tempo reale…
«Esattamente. Se serve fare un getto di un solaio, non occorre chiamare l’ufficio tecnico per avere informazioni sui livelli, sulle quantità. Le informazioni sono su un normale tablet. Le tecnologie digitali possono far evolvere il cantiere, luogo spesso carente di tecnologia e di informazioni organizzate».

(Diagramma delle deformate per carichi permanenti; viadotto di Cernicchiara, in provincia di Salerno. Foto di Allplan)

Ma quali sono le imprese che si rivolgono a voi e utilizzano le vostre applicazioni?
«Prevalentemente quelle strutturate, quelle che dispongono di un ufficio tecnico interno o che hanno attivato consulenze esterne ad hoc. Quindi, le medie e medio-grandi imprese di costruzioni. Non mancano anche casi di società di dimensioni minori, che però sono supportate da tecnici esterni. In questi casi lavoriamo anche con loro, con risultati decisamente interessanti».

Quando saranno disponibili le nuove applicazioni?
«Le nuove applicazioni sono state rilasciate in ottobre. Sui cicli di sviluppo posso affermare che il lavoro è continuativo. Le priorità poi dipendono dall’esigenze tecnologiche e da quelle degli utenti. I nostri cicli di release sono annuali. I prodotti del 2024 li abbiamo iniziati un anno fa, in un progressivo percorso di affinamento. Su altri temi invece abbiamo aggiornamenti anche pluriennali, che guardano al medio e lungo periodo».

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