Stoccarda | Drees & Sommer Headquarter | Testo di Paolo Negri, Foto di Drees & Sommer

Il quartier generale di nuova generazione

La nuova sede della società di consulenza internazionale mostra tutte le sue qualità: è un edificio che produce più energia di quanta ne consuma e molti suoi componenti sono riciclabili a fine vita. Merito anche di una facciata multifunzione e di spessore ultraridotto
(Il quartier generale di Drees & Sommer, nel quartiere di Vaihingen a Stoccarda. Foto di Drees & Sommer)

Siamo a Stoccarda, nel quartiere Vaihingen, a sud ovest della città tedesca. Qui, nel campus aziendale, da poco più di un anno è in funzione il nuovo quartiere generale di Drees & Sommer, la società internazionale specializzata in project management e real estate consulting.

Il complesso, meglio noto come Obere Waldplätze 12 (in sigla Owp12), è un modello di come dovrebbero essere oggi realizzati i nuovi edifici.

(Il complesso edilizio Obere Waldplätze 12 visto dall’alto. Foto di Drees & Sommer)

Progettato in collaborazione con lo studio di architettura Scd Architekten Ingenieure di Stoccarda, è destinato a essere più di un semplice edificio ad uso amministrativo, ma un esempio di Plus Energy House: un edificio che produce più energia di quanta ne consuma.
Nulla di nuovo, per la verità: la prima Plus Energy House fu infatti realizzata a Friburgo nel 1994 dall’architetto tedesco Rolf Disch. Ma nonostante i quasi trent’anni trascorsi, la strada che ci separa dal realizzare non solo case che consumino poca energia, ma che addirittura ne producano in più di quella necessaria, è ancora lunga, se solo pensiamo alla condizione energetica del parco edilizio nazionale ed europeo.

(L’installazione di un pannello di facciata e-coFace. Foto di Drees & Sommer)

Qui a Stoccarda, con l’Owp 12, Drees & Sommer ha voluto lanciare al mondo delle costruzioni un messaggio forte, coniugando qualità, risparmio delle risorse energetiche, protezione del clima.

(Test su di un pannello di facciata. Foto di Drees & Sommer)

Edificio ecosostenibile

A Vaihingen, per il suo quartier generale, la società tedesca ha investito qualcosa come 22 milioni di euro, seguendo i parametri dell’ecosostenibilità e della progettazione digitale.
Dopo due anni di lavoro, il nuovo edificio ospita oggi circa 200 dipendenti, è alto 20 metri e lungo 70, si sviluppa su una superficie lorda di pavimento di circa settemila metri quadrati e dispone di una sala conferenze, una terrazza, una caffetteria e un ristorante per il personale.

(La facciata, con pannello fotovoltaico incorporato, produce energia. Foto di Drees & Sommer)

La sede è stata progettata sia per produrre più energia di quella necessaria, sia per essere il più possibile riciclabile. Un obiettivo, il primo, raggiunto in parte grazie a una facciata di nuova concezione, altamente isolata, con impianti fotovoltaici sul tetto e sul fronte meridionale, e in parte all’impiego di impianti di energia rinnovabile geotermica e all’inverdimento della facciata verso nord.

Per garantire la riciclabilità sono stati applicati i principi alla base del cradle to cradle e le tecniche del disassemblaggio, oltre all’esclusione di sostanze nocive.

In futuro, l’edificio potrà essere demolito attraverso la selezione dei materiali e dei componenti, che potranno essere riciclati per essere reimmessi nel ciclo produttivo edilizio, accompagnati da un attestato – il passaporto dei materiali – che ne certificherà la qualità.

Gli aspetti tecnici e architettonici

L’aspetto architettonico esterno mostra subito le sue credenziali: una facciata verde, progettata in collaborazione con la società Vertiko, copre più di 100 metri quadrati e ospita diverse specie di piante e insetti durante tutto l’anno. Si tratta di un giardino verticale, che filtra gli agenti inquinanti, isola il rumore del traffico e ha un impatto positivo sul microclima e sulla biodiversità.

L’involucro dell’edificio, sviluppato in collaborazione con l’azienda tedesca Fkn Fassaden, specializzata in facciate, e con Evonik Industries, società tedesca che opera nel settore chimico, presenta una facciata altamente isolante e generatrice di energia; ha spessori contenuti ed è stata progettata in linea con i principi dell’economia circolare.

(I pannelli fotovoltaici in facciata. Foto di Drees & Sommer)

Per le soluzioni impiantistiche interne, Drees & Sommer ha lavorato con il gruppo internazionale tedesco Adolf Würth: insieme hanno infatti progettato e realizzato moduli impiantistici prefabbricati, prodotti in stabilimento su scala industriale, riciclabili, che consentono vantaggi nelle fasi di progettazione, produzione e montaggio.

(Fase di realizzazione della facciata verde, progettata in collaborazione con la società Vertiko. Foto di Drees & Sommer)

Facciata ad alte prestazioni

All’Obere Waldplätze 12 è stata realizzata e posata una facciata innovativa, modulare, denominata e-coFace. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con gli ingegneri di Drees & Sommer.

Si tratta di un involucro edilizio che riduce al minimo il consumo energetico, è in grado di auto produrre energia e di soddisfare gli elevati requisiti di isolamento acustico.

(Fase di installazione dei moduli impiantistici interni. Foto di Drees & Sommer)

Secondo i tecnici di Drees & Sommer, nelle costruzioni convenzionali spesso si utilizzano strutture di facciata sovrabbondanti, che consumano spazio utile. Di norma, l’isolamento acustico si ottiene con pareti esterne solide e pesanti. Tuttavia, per il quartiere generale di Stoccarda, collocato nelle immediate vicinanze di un raccordo autostradale, le condizioni al contorno richiedevano un elevato livello di isolamento acustico e termico, ma anche una costruzione il più possibile snella ed efficiente in termini di superficie, a causa delle ridotte dimensioni dell’area di intervento.

 

 

La facciata impiegata a Stoccarda, dotata anche di elementi fotovoltaici sui lati sud e ovest, utilizza isolanti di soli 90 millimetri di spessore: compreso il pannello fotovoltaico incorporato, ha uno spessore complessivo di solo 210 millimetri.

Per le caratteristiche antincendio del pannello, tale soluzione è indicata anche nella realizzazione di edifici con altezze superiore a 20 metri.

(La posa del terriccio nei contenitori della facciata verde. Foto di Drees & Sommer)

L’approccio circolare

Al fine di ridurre al minimo il consumo di risorse e la produzione di rifiuti, per ampie parti dell’Owp12 la committenza ha seguito un approccio basato sull’economia circolare: per questo obiettivo ha lavorato con la società di consulenza ambientale Epea anch’essa facente parte del gruppo tedesco.

(I moduli impiantistici posati all’intradosso della soletta. Foto di Drees & Sommer)

I materiali impiegati in facciata soddisfano i requisiti delle principali certificazioni ambientali, così come il materiale isolante di base Calostat, prodotto da Evonik, è certificato cradle to cradle.

Thomas Berner

Thomas Berner | Senior Project Manager & Associate Partner di Drees & Sommer

«Per Drees & Sommer, Owp 12 è un progetto pilota. Ci ha permesso di apprendere molto e di capire che opere edilizie di questo tipo sono possibili»

 

Un progetto faro

Thomas Berner, senior project manager & associate partner, spiega cosa ha voluto dire lavorare su un progetto così complesso come l’Owp 12 e quali modifiche ha comportato nella progettazione.

A distanza di poco più di un anno dall’inaugurazione della nuova sede, può dirci le sue impressioni sul lavoro svolto? Cos’è cambiato lavorare per l’Owp 12?
Per quanto riguarda l’integrazione delle competenze, per noi si è trattato di un progetto faro. Nella facciata, ad esempio, sono state integrate numerose innovazioni. Si tratta di una facciata integrata a un impianto fotovoltaico, una soluzione mai realizzata prima d’ora in questa modalità. L’integrazione ha interessato vari ambiti: progettazione energetica, pianificazione impiantistica ed elettrica, produzione e costruzione della facciata. Ciò ha permesso a noi di apprendere molto e di capire che opere edilizie di questo tipo sono possibili. Siamo orgogliosi di aver realizzato qualcosa che altri ritenevano impossibile. Il tema della casa autosufficiente è oggi di grande rilevanza. È incredibile che per anni in Germania sia stato promosso il riscaldamento a gas e, improvvisamente, ci si sia accorti che è possibile restituire con un edificio tutta l’energia che esso stesso consuma. È una follia che l’edilizia non abbia perseguito prima tali soluzioni. Ora, con questo nostro edificio possiamo dimostrarne il funzionamento. Ovviamente, non tutti gli edifici possono diventare autosufficienti. In un grattacielo, ad esempio, l’autosufficienza non funzionerebbe.

Avete dati circa la riduzione dei consumi energetici?
È attivo il monitoraggio dei flussi di energia. Dal punto di vista della pura realizzazione della facciata è possibile affermare che noi oggi abbiamo dimezzato i valori delle dispersioni della facciata. Per ogni metro lineare di facciata generiamo 0,25 metri quadrati di superficie. Questo risparmio di superficie è dovuto esclusivamente alla riduzione dello spessore della facciata. Noi oggi registriamo i consumi energetici complessivi e la produzione di energia dell’impianto fotovoltaico. In futuro vogliamo approfondire il calcolo per misurare produzione e consumo di energia dei singoli componenti e fornire dati precisi sui consumi. Nelle misurazioni dello scorso anno eravamo già a zero, ovvero consumavamo solo la corrente autoprodotta sul posto.

Qual è stata la fase più complessa che avete affrontato? La progettazione, la definizione dei contenuti tecnici della facciata, la fase realizzativa?
È stata la fase di sviluppo della facciata. L’obiettivo era realizzarla su base modulare, ottimizzando l’efficienza della superficie. Nel corso della progettazione abbiamo anche cambiato i partner e iniziato a lavorare con Fkn Fassaden, azienda che già conoscevamo. Insieme abbiamo sviluppato un nuovo prototipo di facciata, senza avere la certezza assoluta che ciò corrispondesse a un esito tecnico positivo. La pianificazione è stata sempre scandita dalla gestione del rischio ed è sempre stato considerato un piano alternativo. La costruzione di un nuovo edificio comporta sempre dei pericoli, con cui i costruttori non sono disposti a confrontarsi. In questo caso siamo stati noi a fare da cavia, non i nostri clienti.

Impiegare una facciata di questo tipo, così spinta dal punto di vista tecnologico, ha comportato modifiche anche dal punto di vista dell’organizzazione del progetto?
I partner di progetto sono molto importanti in processi complessi come questo. A tavolino si possono sfornare molte idee, ma occorrono le persone giuste e le competenze settoriali dei partner della produzione per sviluppare un prodotto replicabile. Fkn Fassaden è stato un partner con le idee giuste su come realizzare qualcosa di innovativo. Il lavoro tra pari è necessario per accelerare le innovazioni, in particolare nell’ambito di lavori con un alto grado di rischio, che va affrontato con consapevolezza e va riconosciuto. Insieme si dividono le opportunità, ma anche i rischi. Serve lavorare secondo la mentalità della “stretta di mano” tra committente e progettista. In operazioni a rischio, la volontà del committente è fondamentale, così come la fiducia. Infine, occorre anche saper gestire i conflitti interni: in questo caso il livello di stress è stato alto.

Qual è stato l’atteggiamento dello studio di progettazione rispetto a una scelta di facciata di questo tipo? L’input di realizzarla è derivato da un’intuizione loro o vostra?
I progettisti di Scd Architekten Ingenieure hanno lavorato in modo integrato con i nostri tecnici. Hanno realizzato la prima bozza del progetto dell’edificio, poi tutti i dettagli costruttivi, sia del rivestimento sia degli interni, sono stati rielaborati. In tutto il processo il ruolo centrale è stato nostro.

(L’ingresso del quartier generale della società. Foto di Drees & Sommer)

Chi è Drees & Sommer

Drees & Sommer è una società europea di consulenza per la pianificazione e la gestione di progetti in tutti i settori del comparto immobiliare e delle infrastrutture, sia pubblici che privati. Ha alle spalle un’expertise di oltre 50 anni; offre un’ampia gamma di servizi: dal project management allo sviluppo di processi strategici in ambito real estate, infrastrutturale e urbanistico. Ha un organico di 3mila e 300 collaboratori in 41 sedi sparse in tutto il mondo: nel 2022 ha raggiunto un fatturato di 703,7 milioni di euro. Opera in Italia da oltre vent’anni nei campi del project & construction management e del real estate consulting. Ha realizzato progetti di varia natura in tutto il territorio nazionale.

 

(La mensa della nuova sede. Foto di Drees & Sommer)
(Gli uffici della nuova sede. Foto di Drees & Sommer)

Roberto Secin | Sales Manager di Fkn Fassaden

Roberto Secin

 

«Quella più complicata si è rivelata la fase di progettazione: lì devono essere considerati tutti i requisiti della nuova facciata: termici, acustici, ignifughi, di tenuta…»

Facciate ad alte prestazioni

L’azienda di Neuenstein, centro abitato a nord di Stoccarda, che fa parte di Fkn Group, è specializzata nella costruzione di facciate in alluminio, acciaio e vetro. Attualmente, nei suoi stabilimenti vi lavorano 350 persone. A Roberto Secin, sales manager dell’azienda abbiamo chiesto le sue impressioni rispetto a questa nuova realizzazione. Ecco cosa ci ha detto.

È la prima volta che vi trovate alle prese con una facciata di questo tipo? Che problemi ha comportato?
Già in passato abbiamo affrontato richieste di facciate più sottili, con alte prestazioni termiche e valori di isolamento termico e acustico sopra la norma. Nel 2012 infatti abbiamo iniziato a sviluppare un pannello isolante a elevate prestazioni. Insieme a Drees & Sommer, l’abbiamo integrato in un unico sistema di facciata.

È stata più impegnativa la parte di progettazione o quella di installazione e posa in opera? E perché?
La progettazione è più complicata, poiché devono essere considerati tutti i requisiti: termici, acustici, ignifughi… Le unità della facciata sono preassemblate in fabbrica e arrivano in cantiere con tutti i componenti incorporati: l’installazione è quindi immediata e simile alle normali facciate.

Contate di specializzarvi nella produzione e la posa in opera di facciate simili?
Il sistema di facciata e-coFace ora fa parte del nostro portfolio e verrà usata ogni volta che un progetto richiederà una facciata a elevate prestazioni come questa.

(Particolare degli impianti tecnici interni. Foto di Drees & Sommer)

Chi ha fatto cosa

Opera
Head Quarter Drees & Sommer

Località
Stoccarda

Committente
Drees & Sommer

Destinazione
Uffici

Progettazione architettonica
Scd Architekten Ingenieure

Project & construction manager
Drees & Sommer

Facciate
Fkn Fassaden

Impianti tecnici
Würth

Isolanti di facciata
Evonik

Impianti elettronici e informatici
Phoenix Contact

Facciate verdi
Vertiko

Sensoristica
Solo Lightning

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