Confederazione nazionale artigianato e pmi | Assemblea nazionale

Daniele Vaccarino (Cna): «la tassazione totale supera il 62,2% degli utili, questo è il vero nodo da sciogliere»

Dall’assemblea nazionale la richiesta di ridurre la tassazione sugli utili per facilitare il rafforzamento patrimoniale delle imprese, insieme ad una «rivalutazione del credito all’artigianato», sceso del 25%. Dati positivi sul fronte occupazione, cresciuta del 3% nei primi dieci mesi dell’anno.
Daniele Vaccarino | Presidente Cna
Daniele Vaccarino | Presidente Cna

A pochi giorni dall’assemblea nazionale della Confederazione nazionale dell’artigianato e delle pmi, tenutasi a Campi Bisenzio (Firenze), il presidente Daniele Vaccarino è tornato ad evidenziare alcuni temi riguardanti le imposte, la gestione del credito, gli aspetti occupazionali e la funzione dei Confidi. Per il presidente della Cna rimane fondamentale ridurre la pressione fiscale, definita «il vero nodo da sciogliere, anche perché la tassazione totale supera il 62,2% degli utili. Sul fronte del fisco riteniamo l’incremento della franchigia Irap, insieme alla revisione del regime forfetario dei contributi minimi e alla riduzione dell’aliquota Ires, misure sì importanti, ma ancora troppo deboli per ridurre in modo drastico la pressione fiscale. Non possiamo più pagare imposte su redditi non ancora incassati e non ne possiamo più del fatto che gli utili delle imprese personali non distribuiti non siano tassati come nelle società di capitale. Non possiamo più pagare la Tari anche sui rifiuti speciali che siamo costretti a smaltire al di fuori di un normale servizio comunale».

Dall’assemblea Cna è emerso che è inaccettabile pagare l’Imu sugli immobili che servono per il lavoro e non poterla dedurre integralmente. Critiche anche perché si trova difficile capire perché il disegno di legge di Stabilità non abbia posto fine allo split payment, al reverse charge e all’aumento della ritenuta d’acconto sui bonifici per interventi di riqualificazione energetica e ristrutturazione degli edifici. Secondo la Cna servono strumenti nuovi a misura di piccola impresa che permettano di esaltare la propensione all’imprenditorialità e la flessibilità.operai edili

Per quanto concerne i finanziamenti alle imprese, è stato sottolineato l’evidente disinteresse delle banche nei confronti delle pmi, considerate a torto troppo complicate da gestire e poco redditizie: in sette anni gli impieghi bancari verso l’artigianato sono calati del 25%, una riduzione considerata da Vaccarino sproporzionata rispetto all’effettiva rischiosità del comparto e alle regole severe imposte agli intermediari finanziari. «Dobbiamo trovare nuove soluzioni per risolvere a monte la differenza fra i tempi d’incasso delle fatture e il pagamento dei fornitori, insieme alla riduzione della tassazione sugli utili per facilitare il rafforzamento patrimoniale delle imprese e favorire l’ingresso di nuovi soci interessati allo sviluppo di medio periodo dell’impresa» – ha specificato il presidente della Cna riferendo di pensare al ruolo di banche specializzate che si facciano carico della gestione di tesoreria dei clienti, insieme ad una garanzia pubblica che non mortifichi ma amplifichi la funzione dei Confidi.

L’aumento del Pil è ritenuto dai partecipanti all’assemblea un segno evidente di ripresa, anche se lenta e congiunturale. Un dato positivo riguarda l’occupazione: tra le imprese aderenti alla Cna (il cui Osservatorio predispone un monitoraggio mensile su 20mila aziende e 120mila dipendenti) nei primi dieci mesi dell’anno l’occupazione è cresciuta del 3%, all’interno soprattutto del contesto delle pmi, che in Italia sono 4,2 milioni e producono il 45% del valore aggiunto, dando lavoro a 11,3 milioni di lavoratori, per quasi il 90% con contratti stabili.

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