Costruzioni | Provvedimenti

Decreto Sblocca Italia: nuovo Piano città, grandi infrastrutture, opere incompiute e programma Seimila campanili

Domani il Consiglio dei ministri dovrà pronunciarsi sui contenuti del pacchetto di provvedimenti per le costruzioni. Tra questi il permesso di costruire con valutazione preventiva di fattibilità, che impedisce all’ente pubblico di chiedere al privato modifiche ai progetti approvati.

Nel pacchetto «Sblocca Italia», che secondo le previsioni dovrebbe essere in Consiglio dei ministri domani, vi sono alcuni punti riguardanti:

  • il permesso di costruire con valutazione preventiva di fattibilità, che impedirà all’ente pubblico di chiedere al privato modifiche ai progetti approvati
  • destinazione dello 0,3% del pil alle grandi infrastrutture
  • il nuovo Piano città
  • il nuovo programma Seimila campanili
  • il programma triennale per le opere incompiute dei comuni
  • il finanziamento (3,7 miliardi fino al 2019) per interventi di grandi opere in corso
  • il regolamento edilizio standard per tutti gli enti locali.Cantiere

Regolamento standard. Proprio per quanto concerne il regolamento edilizio per tutti i comuni (standard), viene rilevato che viene anticipata una norma, ovvero l’articolo 20 del disegno di legge di riforma urbanistica presentato dal Ministero delle Infrastrutture il giorno 24 luglio, che prevede una delega per la semplificazione e razionalizzazione della disciplina dei titoli edilizi, la riorganizzazione dello Sportello unico dell’edilizia e dei procedimenti relativi. Con il regolamento edilizio standard, unico per tutti i comuni, verrebbero definiti i criteri generali per:

  • l’individuazione e la definizione dei parametri urbanistici ed edilizi (applicabili su tutto il territorio italiano)
  • le caratteristiche e i requisiti igienico-sanitari, di accessibilità, di sicurezza
  • gli elementi costitutivi delle costruzioni
  • gli incentivi per il recupero del patrimonio edilizio esistente
  • la riduzione del consumo del suolo
  • le misure per la bioedilizia, le fonti rinnovabili, la qualità architettonica, il risparmio energetico.Opere incompiute

Piano città. Il nuovo Piano città dovrebbe essere inserito nel pacchetto, rivisto nelle priorità e da allargare anche alle aree urbane del Centro-Nord. Il problema di fondo è legato alla messa a disposizione di 500 milioni di euro (forse tramite l’utilizzo dei Fondi di coesione).

Seimila campanili. È stato ipotizzato il programma Seimila campanili, programma anch’esso rivisitato, che dovrebbe questa volta interessare anche gli interventi al di sotto dei 500mila euro.

Opere incompiute. È stato ipotizzato un programma di tre anni per concludere le opere incompiute segnalate dai comuni. Si tratta di 700 segnalazioni giunte al Ministero per le quali sarebbero necessarie un quinto delle risorse inizialmente stanziate.

Infrastrutture strategiche. Dovrebbe essere stabilita per legge una dotazione (lo 0,3% del prodotto interno lordo nominale, 5,3 miliardi l’anno di risorse) per ogni anno finalizzata alla realizzazione delle infrastrutture strategiche, insieme ad una nuova e più vasta riprogrammazione delle priorità. Inoltre, per garantire la continuità dei cantieri già avviati ma con lavori non ancora completati e, nello stesso tempo, per concludere atti contrattuali finalizzati all’avvio dei lavori, è previsto uno stanziamento di 3,7 miliardi di euro fino al 2019.
Entrando nel merito, per le concessioni viene stabilita la caducazione del contratto con la possibilità per l’ente concedente di rimettere in gara l’intera opera affidata in concessione dove, entro tre anni dall’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipe, la sostenibilità economica degli stralci successivi non sia stata attestata da istituti finanziari appositi.Infrastrutture strategiche

Permessi di costruire. È stato proposto di indirizzare il privato allo Sportello unico per l’edilizia, che avrà un mese intero di tempo per dare una risposta per una valutazione preventiva sul progetto edilizio che accerti l’ammissibilità secondo il rispetto dei requisiti e dei presupposti richiesti da leggi (o da specifici atti amministrativi). La valutazione servirà ad evitare che il comune possa chiedere modifiche al progetto approvato (in genere successive).
La richiesta dovrà essere accompagnata da un’autocertificazione e da una documentazione predisposta da un apposito tecnico che confermi il rispetto di ogni norma urbanistica (esibendo anche delle rappresentazioni grafiche dell’intervento). A questo punto lo Sportello unico dovrebbe procedere all’emissione di un parere di fattibilità, per il rilascio del quale sono previste delle spese di istruttoria. Il privato avrebbe la possibilità di procedere se lo Sportello unico non dovesse pronunciarsi entro un mese dal deposito dell’istanza.

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