Produzione | Jcb

L’escavatore perfetto per le opere idrauliche e messa in sicurezza del territorio

Per la manutenzione del comprensorio emiliano gestito dal Consorzio della Bonifica Burana vengono utilizzate diverse macchine operatrici, fra cui trattori dotati di attrezzature per la manutenzione degli argini ed escavatori cingolati o gommati: il concessionario Jcb Piolanti srl di Forlì, ha proposto all'ente l'acquisto dell’escavatore gommato Jcb Hydradig 110W che si distingue per la grande stabilità, frutto di un baricentro particolarmente basso e trazione ottimale garantita dalle quattro ruote motrici sempre in presa.

L’escavatore gommato Jcb Hydradig 110W è stato utilizzato per il rinforzo degli argini e la manutenzione del reticolo idraulico gestito dal Consorzio della Bonifica Burana, nell’area del comprensorio compresa tra i confini segnati da sud a nord dall’Abetone e il fiume Po, e da est a ovest dal torrente Samoggia e il fiume Secchia.

L’escavatore gommato Jcb Hydradig 110W.

L’escavatore gommato Jcb Hydradig 110W impegnato nella pulizia e nel ripristino della sezione di progetto originario dei canali.

Jcb Hydradig 110W

L’escavatore gommato Jcb Hydradig 110W è una soluzione versatile in grado di adattarsi perfettamente alle molteplici esigenze operative del Consorzio della Bonifica Burana.
Il Consorzio utilizza diverse macchine operatrici, fra cui trattori dotati di attrezzature per la manutenzione degli argini ed escavatori cingolati o gommati, a seconda della tipologia di intervento e delle condizioni del terreno. Ed è stato proprio in base a questa variabilità di condizioni che il concessionario Jcb di zona, Piolanti srl di Forlì, ha proposto all’ente l’acquisto di una macchina caratterizzata da una spiccata versatilità come l’escavatore gommato Jcb Hydradig 110W.

Personale del Consorzio della Bonifica Burana con Michele Montalti (secondo da destra), funzionario commerciale Jcb Piolanti, in occasione della consegna della macchina.

Michele Montalti | Funzionario Piolanti

«Frutto di un progetto innovativo che ha posto al centro dello sviluppo della macchina i concetti di visibilità, stabilità, mobilità, manovrabilità e accessibilità  Jcb Hydradig rappresenta un’evoluzione del tradizionale escavatore gommato finalizzata a esaltarne le caratteristiche di multifunzionalità e adattabilità ai più svariati ambiti operativi».

Versatilità, produttività e mobilità

La variabilità delle esigenze funzionali e delle condizioni operative che caratterizzano il lavoro del Consorzio della Bonifica Burana hanno rappresentato per la Hydradig 110W un banco di prova impegnativo, che la macchina Jcb ha superato con ottimi risultati: consegnata a inizio anno, la macchina ha lavorato a pieno ritmo, facendosi apprezzare per le doti di versatilità, produttività e mobilità.

Sia negli interventi di sistemazione degli argini meno impegnativi sia nei lavori di pulizia dei canali e compattazione delle sponde la Hydradig ha mostrato le doti di stabilità, che le consentono di operare agevolmente anche su terreni in pendenza, e mobilità, che le permettono di disimpegnarsi anche in condizioni di terreno difficili in virtù di una buona galleggiabilità e di una trazione ottimale garantita dalle quattro ruote motrici sempre in presa.

Jcb Ecomax Stage IV/Tier 4 Final

Hydradig è equipaggiata con il motore Jcb Ecomax Stage IV/Tier 4 Final, dotato di sistema di riduzione catalitica selettiva (scr) e in grado di erogare una potenza di 81 kW (108 CV); la sua elevata efficienza consente di abbattere i consumi fino al 4% a parità di potenza e coppia rispetto alla precedente versione, con una conseguente riduzione dei costi di esercizio.

Baricentro basso

Tra le caratteristiche spicca la grande stabilità, frutto di un baricentro particolarmente basso ottenuto assemblando trasmissione e pompa idraulica nel telaio di base anziché nella struttura superiore della macchina; grazie a questo particolare design la macchina risulta stabile e sicura non solamente al lavoro ma anche durante i trasferimenti, consentendo di sfruttare al meglio le doti del motore.

L’assemblaggio della trasmissione nella parte inferiore del telaio ha inoltre consentito ai progettisti Jcb di creare una cabina operatore e una struttura superiore con una visibilità a 360°, poiché la visuale non è impedita dalla presenza di cofani del motore o serbatoi di carburante.

Poiché il motore non è più montato nella carrozzeria superiore, non è più necessario disporre di ulteriori mancorrenti, specchi o di una telecamera retrovisiva e, in questo modo, la visibilità dell’operatore risulta ulteriormente migliorata.

L’assemblaggio della trasmissione nella parte inferiore del telaio ha consentito ai progettisti Jcb di creare una cabina operatore e una struttura superiore con una visibilità a 360°.

Trasmissione idrostatica a variazione continua su quattro le ruote

Viene prodotta in allestimento con braccio a doppia articolazione che garantisce una capacità di sollevamento di 1.000 kg con rotazione a 360°, è la mobilità offerta dalla trasmissione idrostatica a variazione continua su tutte e quattro le ruote e da un telaio esteso con sterzatura su tutte le ruote, accompagnata da un’ottima manovrabilità garantita da tre modalità di sterzatura di serie, ovvero a due ruote sterzanti, a 4 ruote sterzanti e a granchio.

È inoltre disponibile una funzione di sterzatura in retromarcia opzionale, che cambia la direzione delle ruote sterzanti quando vengono ruotate di 180 gradi. L’assale anteriore, caratterizzato da un angolo di oscillazione pari a +/-8°, e le quattro ruote motrici sempre in presa con una trasmissione idrostatica a variazione continua assicurano trazione e manovrabilità massime sui terreni più difficili.

Andrea Simani | Caposettore Comprensorio Destra Panaro Consorzio della Bonifica Burana

«Larghissima parte del nostro lavoro quotidiano è focalizzato sulle manutenzioni necessarie a garantire la piena funzionalità di un reticolo idraulico territoriale la cui estensione supera i 2.200 km, diverse centinaia dei quali sono all’interno dell’area di nostra competenza. I canali, che in caso di piena convogliano le acque al bacino di recapito naturale costituito dal fiume Panaro, necessitano di costanti interventi: diserbi di ciglio, sponde e fondo che si effettuano sull’intera rete da due fino a quattro volte l’anno, spurgo e dragaggio dei fondali accompagnato, ove necessario, dal ripristino della sezione di progetto originaria per conservare la corretta capacità d’invaso e di deflusso. Il materiale asportato, previa analisi chimica, viene poi riutilizzato per il rinforzo degli argini e la compattazione delle sponde dei canali. Seguono i ripristini a seguito di eventi franosi, frequenti soprattutto nei canali di tipo pensile caratterizzati da argini in elevazione rispetto al piano di campagna, che possono essere soggetti a elevati carichi idraulici che tendono a generare fenomeni di erosione».

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