Ance Veneto-Governo | Provvedimenti split payment

Fisco: il sottosegretario Zanetti rassicura i costruttori di Ance Veneto per correzioni su split playment e reverse change

In Ance Veneto l’incontro a tema del sottosegretario al Ministero dell’Economia-Finanze e del presidente dei costruttori edili veneti Luigi Schiavo, che ha denunciato l’emergenza liquidità a cui le imprese sono state costrette a far fronte in questi ultimi anni.

«Il Governo sta studiando alcune correzioni sulle regole fiscali sull’Iva, split payment e reverse change, introdotte dall’ultima legge di stabilità. Siamo consapevoli che tali misure creano tensioni di liquidità alle imprese e introdurremo alcune soluzioni a vantaggio dei più piccoli». Così Enrico Zanetti, sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel corso di un incontro privato con Ance Veneto >>, l’associazione regionale dei costruttori edili, tenutosi a Padova. «Non faremo marcia indietro – ha precisato il sottosegretario Zanetti – ma sono possibili dei correttivi, per i quali valuteremo la compatibilità con le norme europee, ottenuto il benestare della Ragioneria di Stato. L’impegno del Governo è diretto ad accrescere la celerità dei rimborsi Iva, in questo modo si limiterebbero comunque gli effetti dello split payment sui flussi di cassa delle imprese».

Da sinistra: Enrico Zanetti, sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze, e Luigi Schiavo, presidente di Ance Veneto
Da sinistra: Enrico Zanetti, sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, e Luigi Schiavo, presidente di Ance Veneto

Durante l’incontro, il presidente di Ance Veneto, Luigi Schiavo, ha denunciato l’«emergenza liquidità» a cui le imprese di costruzione sono state costrette a far fronte negli ultimi anni.

Luigi Schiavo | Presidente Ance Veneto
«Le nuove norme sull’Iva stanno aggravando una situazione già drammaticamente segnata. La pubblica amministrazione continua a pagare a distanza di 180 giorni. Il patto di stabilità interno continua a bloccare gli investimenti. L’edilizia continua ad essere il comparto più colpito dal credit crunch. Se nel 2007 i prestiti al settore ammontavano a 32 miliardi di euro, nei primi nove mesi del 2014 si sono ridotti ad appena 6 miliardi e mezzo. L’economia tornerà a crescere quando ripartirà l’edilizia. Le nostre imprese non possono esportare. Sono strettamente collegate al territorio e incidono fortemente sulla domanda interna».

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