Terziario | Giuseppe Tortato Architetti

Illuminazione naturale, wellbeing e interior design: Giuseppe Tortato Architetti presenta il nuovo Hq Sandvik a Milano

Realizzare edifici che non nascano da una forma a priori ma si sviluppino geometricamente, in rapporto con il sole arrivando a risultati spesso sorprendenti. Questa l’idea intorno alla quale si sviluppa la progettazione dello studio Giuseppe Tortato Architetti e in particolare il nuovo Headquarter Sandvik che sorge nel contesto della “Forgiatura”, a Milano.

Il nuovo Headquarter Sandvik, compatto ed elegante, si inserisce in modo armonioso nel contesto della “Forgiatura”, ex complesso industriale trasformato in un’area di rigenerazione urbana in zona Certosa a Milano, di cui riprende colori e finiture.

Del progetto architettonico, così come del progetto di interior design, si è occupato lo studio Giuseppe Tortato Architetti, che ha saputo sfruttare gli orientamenti del lotto in modo del tutto imprevedibile, “inseguendo il sole”, sfruttando al meglio le caratteristiche dell’edificio e conferendo così un carattere personale all’intervento.

Giuseppe Tortato Architetti | Vista dall’alto del nuovo Hq Sandvik.

L’utilizzo della luce solare e lo sfruttamento dell’orientamento dell’edificio quale elemento di progettazione sono caratteristiche che accomunano le costruzioni umane già da migliaia di anni. La sfida però è sviluppare un tale approccio nel contesto urbano attuale dove vincoli intrinseci e impedimenti burocratici, mal si conciliano con la realizzazione di edifici che adottano i principi di sostenibilità derivanti da una sapienza millenaria.

In questo caso specifico, l’area di progetto di recente acquisizione da parte del committente, e marginale al più vasto intervento de la Forgiatura, ha offerto la possibilità di completare definitivamente con l’ottavo edificio, denominato Arcadia.

Giuseppe Tortato Architetti | Vista esterna.

Il lotto di terreno, molto rigido dal punto di vista dell’esposizione solare, prevalentemente nord-est, e la necessità di costruire in aderenza al complesso della Forgiatura presupponevano la progettazione di un edificio mono affaccio verso est fortemente vincolato nell’organizzazione interna.

L’utilizzo della luce solare e lo sfruttamento dell’orientamento dell’edificio quale elemento di progettazione ha invece portato alla realizzazione di un edificio polimorfo, con ben dieci lati, “forzando” la conformazione del lotto e offrendo spazi lavorativi sviluppati secondo principi di sostenibilità e wellbeing che rimettono al centro del costruito l’uomo e il suo benessere.

Giuseppe Tortato Architetti | Le forme spigolose della struttura vengono esaltate dalle fasce marcapiano e dai frangisole, che amplificano gli affacci e gli scorci prospettici.

Il disegno della pianta, particolarmente articolato (ricorda il tipico disegno di una saetta), varia a ogni piano, con lo scopo di moltiplicare gli affacci e gli scorci prospettici lato strada e creando invece dei patii spigolosi nel lato in aderenza verso il muro della Forgiatura.

L’edificio si sviluppa su pilotis, che lasciano il piano terra in parte libero. L’edificio si sviluppa intorno uno spazio verde dominato da un’alberatura e alcune “liane” di rampicanti lato strada e in parte occupato da ambienti che contengono, oltre alla reception, alcuni spazi fondamentali per Sandvik.

Tra questi, il Coromant Center è sicuramente l’ambiente più particolare. Si tratta di una sorta di Show Room di alcuni enormi macchinari che utilizzano utensili prodotti dall’azienda, che vengono sostituiti periodicamente e messi dimostrativamente in funzione “live” sul posto con la possibilità di partecipare alle presentazioni da tutto il mondo on line via web.

Poter disporre di questo ambiente era una richiesta imprescindibile aziendale per realizzare la propria nuova sede a cui si aggiungono, sempre al piano terra, delle aule e una sala polivalente.

Affinché le esigenze societarie fossero corrisposte, a cantiere già avviato, è stato quindi necessario rinforzare fondazioni e solai per alloggiare i macchinari, ma soprattutto ha richiesto il coinvolgimento di uno specialista, l’ing Giovanni Moschioni del Politecnico di Milano, per mitigare l’impatto acustico e soprattutto vibrazionale dei macchinari rispetto agli uffici soprastanti e la necessità di desolidarizzare la pavimentazione.

Il piano primo è quello di maggiore metratura e accoglie gli uffici di Coromant. Questi sono caratterizzati dal mix elegante di pavimentazione tessile con disegno minimalista grigio medio, arredi bianchi e pareti vetrate con finiture e ferramenta nera.

Il piano chiudendosi in aderenza contro il muro di confine dell’edificio Meccanica della Forgiatura, avrebbe dovuto avere un lato totalmente cieco risolto invece con un grande lucernario (un grande oblò di oltre 3 m di diametro), mentre dal lato strada gli uffici si affacciano su una sinuosa tettoia trattata a verde pensile che fa da scenografia di sfondo agli uffici.

Il grande lucernario diventa fulcro visivo per i piani soprastanti e soprattutto per l’ampia terrazza con verde pensile del piano secondo che lo accoglie e su cui si aprono gli uffici di Dormer Pramet, altro brand di Sandvik, arredati come da linee guida aziendali nei colori bianco, il nero, grigio chiaro e arancione (utilizzato nei phone booth e in alcune pareti delle aree relax creando delle fasce verticali da pavimento a soffitto).

La terrazza, ricavata tra muro della Meccanica e i nuovi headquarters, è pensata come una “tasca” tra gli edifici, consentendo di catturare al meglio la luce naturale e di portarla all’interno degli ambienti di lavoro.

Sulla terrazza si affaccia anche il secondo piano dedicato agli uffici di Dormer Pramet. Il terzo e l’ultimo piano, dedicato agli uffici della casa madre Sandvik, è quello più luminoso e vetrato che consente una nuova vista suggestiva sull’intero campus della forgiatura fino alla cosiddetta “Astronave” che svetta sulla palazzina uffici.

Caratteristica comune ai piani dal primo al terzo è la presenza di spazi all’aperto informali, terrazzi e verde che circonda gli ambienti lavorativi interni. Per la progettazione di quest’ultimi e in particolar modo dal punto di vista illuminotecnico, si è fatto riferimento ai principi dello Human Centric Lighting che studia le modalità e gli strumenti per consentire l’illuminazione più corretta a ogni ora del giorno.

La naturale variazione della temperatura nel corso della giornata riveste, infatti, un ruolo primario nella vita umana, tanto da influenzare aspetti come quello della salute, dello stato psico-fisico, la produttività e l’umore. (vb)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here