Costruito | Dopo Sisma

I giovani Ance a L’Aquila a dieci anni dal sisma fanno il punto sulla ricostruzione

Testimoni di eccellenza di varie discipline si sono confrontati a L’Aquila, nel decennale del sisma del 2009, per cercare una sintesi delle conoscenze più aggiornate e delineare un modello d'intervento ideale in grado di rompere la prassi delle azioni spot che seguono catastrofi così frequenti, da potersi considerare quasi un prodotto tipico italiano. L'evento è stato organizzato da Ance Giovani per non spegnere i riflettori su una questione dirimente per il territorio del BelPaese fatto, appunto, di «fragilità e ricostruzioni».

A L’Aquila il convegno promosso dai Giovani Ance a pochi giorni dal decennale della ricorrenza del terremoto del 6 aprile 2009 per parlare di fragilità e ricostruzioni. Una due giorni con visite ai cantieri, mostre d’arte contemporanea e convegno conclusivo presso la sala ipogea del palazzo dell’Emiciclo della Regione Abruzzo.

Il convegno è stato preceduto, oltre che dal vernissage di pittura resistenze della pittrice Emanuela Giacco, anche dall’inaugurazione di Linda Karshan un’artista di fama internazionale che ha donato le sue opere alla biblioteca “Giuseppe Bolino” di Palazzo dell’Emiciclo e voluta da Roberta Semeraro, curatrice dell’iniziativa Nove artisti per la ricostruzione.

Dopo i saluti istituzionali si sono avvicendate due tavole rotonde. La prima dal tema: Ricostruzione o Ricostruzioni? Italia verso un testo unico. Una domanda che abbiamo rivolto a due protagonisti dell’evento. Giordano Equizi, Presidente Ance Giovani L’Aquila e Vito Crimi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle ricostruzioni.

All’evento, la cui regia è stata di Barbara Nusca in collaborazione con Ance Giovani, erano presenti diversi membri del consiglio direttivo di Ance che si sono alternati ai nostri microfoni.

«È l’occasione per fare un punto della situazione riguardo ai problemi della manutenzione» ha affermato Edoardo Bianchi, Vicepresidente Ance Nazionale con delega alle opere pubbliche.

«Ieri ho avuto modo di fare un giro nella zona rossa e purtroppo ci siamo resi conto che molti cantieri partiti nel 2019 hanno subito delle interruzioni. C’è veramente tanto da fare». Queste sono state le parole di Gioia Gorgerino, Vicepresidente Ance Giovani Nazionale con delega alle opere pubbliche.

«Abbiamo voluto fare una sorta di comparazione tra la ricostruzione dell’Aquila del 2009 e la ricostruzione che sta avvenendo in Italia a seguito di altri sismi, per capire quali sono state le best practice da mettere in campo quando ci sono queste emergenze» ha precisato Federico De Cesare, Vicepresidente Nazionale con delega ai rapporti interni.

L’evento è stato promosso dai Ance Giovani e InArch, quindi imprese e professionisti uniti per creare una voce unica nel panorama della ricostruzione. Ai nostri microfoni ha fatto il punto Pier Luigi De Amicis, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia dell’Aquila che ha rimarcato alcune “storture” dell’attuale legge sui lavori pubblici.

«A dieci anni dal tragico evento del 2009 bisogna continua a porre l’attenzione su quello che è successo, tanto è stato fatto ma tanto ancora dev’essere fatto. Non bisogna assolutamente spegnere i riflettori» ha detto ai nostri microfoni Regina De Albertis – Presidente Ance Giovani Nazionale. Con lei abbiamo parlato della normativa sui lavori pubblici, di digitalizzazione e project management.

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