Pavimentazioni | Restauro

I maestri trattatori Fila per la Reggia di Venaria Reale

Il primo intervento è stato sgrassare la superficie con il detergente decerante Filasolv, poi è stata stesa in diversi strati la cera pigmentata facendo raggiungere ai pavimenti la lucentezza e il colore di un tempo.

L’intervento sulla Reggia di Venaria Reale è stato il primo classificato dell’iniziativa «Trattati da re», il concorso riservato ai maestri trattatori e trattatori, che premia i migliori interventi realizzati con i sistemi di Fila Surface Care Solutions >>. Si tratta di una delle residenze Sabaude, un capolavoro di architettura e paesaggio dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1997.

Reggia di Venaria Reale, esterno.
Reggia di Venaria Reale, esterno.

Progettata dall’architetto Amedeo di Castellamonte su commissione del duca Carlo Emanuele II che intendeva farne la base per le battute di caccia nelle valli torinesi, Venaria Reale fu ampliata e modificata negli anni e divenne una caserma militare quasi per due secoli.
Dopo un periodo di completo abbandono, la Regione Piemonte ha avviato un lungo e complesso progetto di restauro che si è concluso nel 2007 con l’apertura dell’edificio al pubblico.

pavimenti in cocciopesto nell’anticamera dei Valletti a piedi detta «Sala dei fagioli» (800 mq), prima dei lavori.
Pavimenti in cocciopesto nell’anticamera dei Valletti a piedi detta «Sala dei fagioli» (800 mq), prima dei lavori.

Il degrado. Con 80.000 mq di edificio monumentale e 60 ettari di giardini, Venaria Reale vanta alcune delle più alte espressioni del barocco che vengono visitate ogni anno da un milione di visitatori.
Questo afflusso ha però usurato le superfici interne che risultavano fortemente rovinate: l’intervento dei maestri trattatori fratelli Bergantin, durato circa due anni, è servito a riportare in vita i pavimenti in parquet di legno antico della «Sala delle arti» (1.500 mq), i pavimenti in cotto fatto a mano nel «Salone di Diana» e nel «Castelvecchio» (3.000mq) e i pavimenti in cocciopesto nell’anticamera dei Valletti a piedi detta «Sala dei fagioli» (800 mq).

Pavimenti in cocciopesto nell’anticamera dei Valletti a piedi detta «Sala dei fagioli» (800 mq), dopo i lavori.
Pavimenti in cocciopesto nell’anticamera dei Valletti a piedi detta «Sala dei fagioli» (800 mq), dopo i lavori.

Il restauro. Di particolare interesse è stato il trattamento della verniciatura del parquet che si presentava fortemente danneggiata dal calpestio. Inizialmente, come unica soluzione, si è pensato a una levigatura della superficie; i maestri trattatori Fila, invece, hanno proposto un intervento alternativo utilizzando materiali naturali e reversibili.

pavimenti in cotto fatto a mano nel «Salone di Diana» e nel «Castelvecchio» (3.000mq), prima dei lavori.
Pavimenti in cotto fatto a mano nel «Salone di Diana» e nel «Castelvecchio» (3.000mq), prima dei lavori.

I materiali. Il primo intervento è stato sgrassare la superficie con il detergente decerante Filasolv, poi è stata stesa in diversi strati la cera pigmentata (Filapro130, Filaparquet Nature, Filanaturwax) facendo raggiungere ai pavimenti la lucentezza e il colore di un tempo.
Questo procedimento è stato apprezzato dalla Sovraintendenza ai beni culturali che ha deciso di valorizzarlo inserendolo come regola nelle normative interne di manutenzione straordinaria.

Pavimenti in cotto fatto a mano nel «Salone di Diana» e nel «Castelvecchio» (3.000mq), dopo i lavori.
Pavimenti in cotto fatto a mano nel «Salone di Diana» e nel «Castelvecchio» (3.000mq), dopo i lavori.

Gli applicatori. Come hanno espresso i fratelli Bergantin al termine del loro intervento: «Nel nostro lavoro ci sono emozioni che difficilmente si possono dimenticare e che diventano fondamentali nei momenti di stanchezza e difficoltà.
Aver riportato in vita un patrimonio della storia come Venaria Reale è stata un’esperienza straordinaria ed emozionante, siamo orgogliosi di essere stati protagonisti del cantiere di restauro più grande d’Europa».

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