Predaia (TN) | Nuova sede Alpenos

Legno per un recupero funzionale e simbolico

A poco più di 15 anni dalla sua fondazione, Alpenos, che dal 2006 si occupa di progettazione e costruzione di edifici in legno, ha una nuova casa. Dopo il cambio di immagine e il debutto pubblico del suo nuovo marchio commerciale, la società di Predaia ha spostato le sue attività produttive in una sede appositamente costruita nella frazione di Segno, in Val di Non

Connotata da linee moderne e da un particolare rivestimento in tavole di larice bruciato, la nuova sede della società trentina fa parte di un progetto di riqualificazione del travagliato lotto ex Cosbau prima e Nexitec poi, che per anni è risultato una nota stonata all’interno della cornice territoriale della valle: i precedenti progetti, abbandonati ancor prima di terminare la costruzione, avevano infatti lasciato incompiuta un’imponente struttura in cemento armato inizialmente pensata come centro commerciale.

(La nuova sede della società trentina fa parte di un progetto di riqualificazione di un travagliato lotto della Val di Non. Foto Elisa Fedrizzi)

La collocazione del lotto risultava di particolare interesse in termini di viabilità e posizione, in quanto nella parte bassa della valle e rapidamente raggiungibile anche dalla Val d’Adige e dall’autostrada del Brennero.

Il progetto, elaborato dallo stesso team Alpenos, nasce dalla combinazione di due differenti necessità: logistiche e operative da una parte, semantiche e d’identità dall’altra.

Il bisogno di creare un ambiente di lavoro confortevole e adeguato alle caratteristiche di un organico in costante espansione ha incontrato la volontà di plasmare spazi capaci di rappresentare il percorso evolutivo dell’azienda, fatto di consapevolezza valoriale e attaccamento al territorio, lo stesso percorso che ha condotto alla creazione del brand Alpenos.

(La struttura di calcestruzzo armato preesistente. Foto Elisa Fedrizzi)

L’interpretazione di questi input così diversi ha portato al desiderio di riqualificare un’area dismessa evitando il consumo di suolo: gli elementi esistenti in cemento armato sono stati inglobati e nascosti alla vista andando a ridefinire il paesaggio attraverso una nuova struttura realizzata in X-lam, in totale allineamento con filosofia e prassi aziendale.

(Il basamento in c.a. preesistente. Foto Elisa Fedrizzi)

Il progetto, curato dall’ ingegnere Daniele Preti, ha visto la creazione di uffici e spazi polifunzionali dislocati sui 1.000 metri quadrati dei due piani sopraelevati e di un magazzino da 800 metri quadrati; fatto di volumi semplici e linee pulite, attraverso le sue ampie vetrate, instaura un forte dialogo con la natura/la valle e con il contesto urbano/l’uomo, alla ricerca di un punto di equilibrio nel quale l’edilizia del futuro trova la sua collocazione.

L’intervento di riqualificazione non si è caratterizzato solo per il valore estetico legato al recupero di un’area dismessa, ma ha permesso di raggiungere importanti obiettivi di sostenibilità ed efficienza energetica nel rispetto delle linee guida Arca e CasaClima: ha infatti conseguito le certificazioni Arca Silver e CasaClima A Nature.

Chi ha fatto cosa

Località
Predaia fraz. Segno (TN)

Committente
Alpenos di Stp Srl

Progetto architettonico
Team Alpenos – responsabile Ing. Daniele Preti

Progetto strutturale
Team Alpenos

Impresa
Alpenos di Stp Srl

Direzione Lavori
Ing. Mirko Busetti – Bvg Ingegneria

Certificazioni
CasaClima A Nature
Arca Silver

Contributo al testo
Julia Salvatori

Daniele Preti | Responsabile interno del progetto architettonico

Daniele Preti

«Il legno ha evidentemente un significato simbolico e non solo strutturale in questo progetto: dovendo immaginare una nuova sede per chi quotidianamente lavora, progetta e costruisce con il legno, è stato naturale lasciarsi ispirare dalla materia prima che usiamo tutti i giorni nella sua forma primitiva: il tronco.
L’elemento che maggiormente connota a livello estetico l’edificio è certamente la scelta del rivestimento: come in un tronco, per l’esterno abbiamo scelto una “pelle” più scura che, nei tagli delle grandi vetrate e dell’ingresso si apre lasciando intravedere l’interno, fatto di essenze chiare e spazi accoglienti, pensati per un benessere non solo lavorativo.
Le tavole in larice sono state bruciate superficialmente con ispirazione alla tecnica giapponese dello “shou sugi ban” o “yakisugi”, un trattamento ecologico che permette di prolungare la longevità di un rivestimento così fortemente esposto ai fenomeni atmosferici.
Inoltre, il colore scuro ma naturale ne diminuisce l’impatto visivo dell’edificio creando un dialogo esteticamente armonico con la valle».

(La costruzione del primo piano uffici in X-Lam. Foto Elisa Fedrizzi)

Soluzioni strutturali

La sede Alpenos può essere divisa sia funzionalmente che strutturalmente in due volumi distinti, il corpo uffici e il capannone. A livello strutturale i due fabbricati sono svincolati fisicamente tramite giunto sismico. Il corpo di fabbrica destinato agli uffici, presenta una struttura mista legno-cemento.

Il vano scale in cemento armato è frutto del mantenimento e dell’adattamento della preesistenza, il primo solaio, anch’esso in cemento armato lavora come lastra rigida di ripartizione delle forze orizzontali sui setti in cemento esistenti. Il resto della struttura dei due piani sopraelevati è realizzato in legno, con pannelli massicci a strati incollati incrociati X-lam di spessore 120 mm.

(Le travi in legno lamellare sono sotto-sporgenti per mantenere i pannelli del solaio X-Lam continui. Foto Elisa Fedrizzi)

I setti in cemento e in X-lam hanno il compito di resistere sia ai carichi verticali che di controventare la struttura nei confronti delle azioni orizzontali (vento o sisma). Il collegamento tra la struttura in legno e quella in c.a. del vano scale è realizzato a livello degli orizzontamenti (solaio e copertura) grazie all’utilizzo di piastre e angolari in acciaio opportunamente dimensionati.

Il solaio di interpiano è realizzato anch’esso in X-lam con pannelli di spessore 200 mm, i quali sono sostenuti, in parte, dalle pareti sopra menzionate e, in parte, da travi e pilastri in legno lamellare. Le travi in legno lamellare (sezioni 20×60 posizionate affiancate) sono sotto-sporgenti in modo da mantenere i pannelli del solaio X-lam continui su tre appoggi. In questo modo è stato possibile rispettare le esigenze architettoniche (maglia di circa 6×8,5 m) andando al contempo a ottimizzare i quantitativi di legno in struttura.

In corrispondenza dell’appoggio trave-pilastro, le travi costituenti l’orditura principale sono state rinforzate per compressione ortogonale alla fibra con delle viti tutto-filetto.

Per permettere la realizzazione dello sbalzo principale posto in prossimità del cannocchiale, si sono impiegati pilastri inclinati in legno lamellare che ricentrano il carico sui pilastri in cemento armato del piano terra.

(Il solaio di copertura. Foto Elisa Fedrizzi)

La copertura presenta invece una doppia orditura di travi in legno lamellare su cui è fissato un tavolato costituito da pannelli multistrato in abete di spessore 18 mm. Per irrigidire il piano della copertura sono stati inseriti nello spessore dello strato isolante dei tiranti in legno lamellare che fungono da controvento di falda.

Per realizzare il solaio di copertura, data la luce importante (circa 16 m), è stato utilizzato un prodotto innovativo a base di legno, particolarmente adatto a questo scopo per le sue caratteristiche di leggerezza e resistenza. Si tratta di elementi prefabbricati tipo ‘Kielsteg’, prodotti utilizzando correnti superiori e inferiori in legno di abete in combinazione con strisce verticali di pannelli in legno compensato e/o Osb a formare un pannello alveolare. La sua caratteristica più significativa è il rapporto tra peso proprio e resistenza strutturale.

(Ultimazione dei due piani per uffici. Foto Elisa Fedrizzi)

I tamponamenti delle pareti sono realizzati con strutture a telaio leggero (montanti e traversi in legno massiccio con fissati pannelli di Osb su entrambi i lati) le quali non devono resistere ai carichi verticali e non fungono da controvento. Quest’ultime sono state dimensionate per non avere deformazioni eccessive “fuori-piano” quando sollecitate dalla forza del vento.

La realizzazione della costruzione, la cui direzione lavori è stata affidata all’ingegner Mirko Busetti della Bsv Società d’ingegneria, ha richiesto l’utilizzo complessivo di 195 metri cubi di legno lamellare e 182 metri cubi di X-lam provenienti da foreste certificate (Fsc /Pefc) e forniti da Stora Enso/Mak Building GmbH, partner primari di Alpenos per il legname da costruzione.

Elmar Mattevi | Committente e co-titolare dell’azienda costruttrice Stp

Elmar Mattevi

«Essere committenti e contemporaneamente progettisti/realizzatori è certamente un unicum nel nostro percorso. Ci entusiasmava la possibilità di accogliere i nostri clienti in uno spazio che ci rappresentasse al 100% e nel quale mostrare in maniera concreta i benefici che la costruzione in legno comporta. Il dialogo interno sviluppato per definire gli aspetti più importanti del progetto è stata un’occasione per riflettere sull’identità stessa dell’azienda. L’aspetto più complesso è stato ricavare il tempo per le lavorazioni non volendo sottrarre attenzione ai cantieri dei nostri clienti; per questo ci siamo permessi una dilatazione temporale per noi insolita.
Al di là delle necessità funzionali, con la costruzione della sede Alpenos abbiamo voluto esplicitare in maniera concreta quella che è la nostra filosofia aziendale: crediamo in un’edilizia sostenibile applicata a qualsiasi destinazione d’uso, per un’elevazione dello standard di benessere del vivere in qualsiasi contesto: abitativo, lavorativo, scolastico, ricreativo».

(Il rooftop in fase di ultimazione. Foto Elisa Fedrizzi)

La costruzione del capannone

Il capannone, i cui spazi sono destinati alla logistica e al magazzino, è caratterizzato da una struttura a telaio, costituita da travi e pilastri in legno lamellare, controventi realizzati anch’essi in legno lamellare con la classica configurazione a “croce di sant’Andrea”. I collegamenti tra travi, pilastri e X di controvento sono realizzati con piastre in acciaio a scomparsa che prevedono l’utilizzo di spinotti autoperforanti.

Le strutture in legno del capannone sono mantenute sopraelevate rispetto al piano di scivolamento dell’acqua (sia interno che esterno) in modo da garantire la durabilità e la salubrità degli elementi lignei. È stato infatti realizzato un cordolo in cemento armato dell’altezza di 1 m, sul quale sono stati poi fissati sia i portali principali che le pareti leggere di tamponamento a telaio.

Per il collegamento tra i portali e il cordolo sono state progettate apposite piastre in acciaio connesse al cordolo per mezzo di barre filettate ed ancorante chimico e connesse lato legno con spinotti.

Utilizzando lo stesso principio si è progettato il collegamento tra i pilastri (a forma di V) e il cordolo in c.a. della zona tettoia.

L’involucro edilizio prevede pacchetti costruttivi estremamente performanti, con pannelli isolanti in lana di roccia. Il manto di copertura è in lamiera.

(Il sistema di pilastri a sostegno della tettoia del magazzino. Foto Elisa Fedrizzi)

Performance energetiche

L’involucro edilizio è quello di un classico edificio in X-lam: pareti con struttura portante in legno di spessore 120 mm, protetta esternamente da un cappotto isolante in lana di roccia e da una parete ventilata con doghe in legno di finitura.

All’interno del pannello X-lam, una contro parete in cartongesso isolata con lana minerale permette una posa agile degli impianti. Il tetto è realizzato con una doppia orditura in travi lamellari su cui è fissato un doppio strato incrociato di pannelli in multistrato di abete. L’isolamento termico è garantito da 20 cm di lana di roccia. Le prestazioni passive di un involucro di questo tipo risultano molto interessanti, considerata anche la zona climatica (F) non particolarmente mite.

A livello impiantistico il riscaldamento e il raffrescamento sono garantiti da due pompe di calore aria/acqua (P Utile risc. A7/W35: 14,70kW Cop: 4,66, P Utile raffresc. A35/W18: 9,20kW Eer: 3,80) che lavorano in parallelo e alimentano un circuito di ventilconvettori a duplice funzione (caldo/freddo).

L’energia necessaria al loro funzionamento viene fornita in parte da un impianto fotovoltaico da 20 kWp installato sulla copertura degli uffici. Per garantire il corretto ricambio d’aria è in funzione un’unità di trattamento aria con un sistema di canali a vista, dimensionati in base alla destinazione d’uso dei locali e al grado di affollamento previsto.

L’attestato di prestazione energetica attribuisce all’edificio la categoria A+, con un consumo energetico previsto inferiore ai 9 kWh/m³a, per un volume utile riscaldato e raffrescato pari a 4400 m³ e una superficie disperdente pari a 2250 m².

Il design degli interni

Il progetto degli interni rappresenta un’evoluzione organica dell’elaborazione della brand identity del marchio Alpenos e la coerenza estetica interna risulta quindi forte e netta. L’ X-lam è stato lasciato a vista nei solai e in alcuni elementi decorativi, mentre altrove i rivestimenti sono un richiamo all’involucro esterno in larice bruciato e alla palette del brand.

Il secondo piano è in fase di ultimazione e prevede una destinazione d’uso multipla: rispecchiando la volontà aziendale di fare da aggregatore di idee e contenuti nel settore della bioedilizia e non solo, è stata progettata un’ampia sala conferenze attrezzata ed indipendente con affaccio sulla valle. Sempre sullo stesso piano sarà collocata un’area showroom a uso di clienti e progettisti adiacente al rooftop con lounge bar destinato a ospitare eventi e momenti conviviali tra dipendenti.

 

(Negli interni l’X-lam è stato lasciato a vista nei solai e in alcuni elementi decorativi. Foto Elisa Fedrizzi)
Un edificio certificato

L’edificio è stato realizzato secondo i criteri più rigidi delle costruzioni in legno, per garantire la massima qualità costruttiva, sostenibilità ambientale e comfort interno, nel rispetto dei protocolli Arca e CasaClima.

Arca è il primo sistema di certificazione per le costruzioni in legno. Il suo protocollo garantisce la durabilità, la sicurezza contro il sisma e il fuoco, il risparmio energetico, la sostenibilità, i materiali, la salubrità della tua casa in legno.

CasaClima Nature certifica un edificio non solo dal punto di vista energetico ma anche in relazione agli impatti sull’ambiente e sulla salute e il benessere delle persone che ci vivono. CasaClima Nature introduce una valutazione oggettiva dell’ecocompatibilità dei materiali e dei sistemi impiegati nella costruzione e dell’impatto idrico dell’edificio. A garanzia del comfort e della salubrità degli ambienti interni sono richiesti precisi requisiti per la qualità dell’aria interna, per l’illuminazione naturale, per il comfort acustico e per la protezione dal gas radon.

Esperti interni all’azienda hanno seguito l’iter di certificazione dalla fase progettuale fino alla messa in funzione degli impianti. Tutto il processo è stato validato dagli organismi certificatori e testato in opera con prove acustiche di isolamento di facciata e blower door test. In accordo con agli obiettivi prefissati in partenza, è stato possibile attestare il livello Silver per ARCA e la classe A nature per CasaClima.

La certificazione Open (relativa alla completa accessibilità della struttura a persone con disabilità motorie) è in via di perfezionamento.

Testo di Andrea Zanardi, foto di Elisa Fedrizzi

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