Agenzia del Demanio | Recupero patrimonio storico

Trani: Palazzo Carcano torna a nuova vita

Rinasce il Palazzo storico di Trani, Palazzo Carcano, che diventerà sede degli uffici giudiziari. L'edificio rientra nel percorso di recupero di immobili e aree degradate da parte dell’Agenzia del Demanio. Un recupero storico e architettonico che ristabilisce l’equilibrio tra i capolavori della zona, Castello Svevo, Piazza Re Manfredi e la Cattedrale.

L’Agenzia del Demanio, nel corso della mostra-evento ‘Cultura e Giustizia’, ha presentato il progetto vincitore del Concorso di Progettazione per la riqualificazione dello storico Palazzo che diventerà sede degli Uffici Giudiziari.

Alessandra dal Verme ha sottolineato il valore archeologico del sito e l’appartenenza del bene al pubblico e al cittadino parlando di una “dimensione spazio temporale dove un luogo di giustizia crea un legame tra l’uomo di oggi, l’uomo del passato e l’uomo del futuro”.

Vista del Castello Svevo dalla copertura di Palazzo Carcano.

Progetto di recupero e ampliamento

Lo storico Palazzo Carcano di Trani torna così a nuova vita, attraverso un sofisticato progetto di recupero e ampliamento da parte dell’Agenzia del Demanio. Un recupero storico e architettonico che ristabilisce l’equilibrio tra i capolavori della zona: Castello Svevo, Piazza Re Manfredi e la Cattedrale.

Vista dell’ingresso di Palazzo Carcano su via Beltrani.

All’interno delle sale di Palazzo Covelli, sede dell’Ordine degli Architetti ppc della provincia di Bat, è stata allestita una esposizione della proposta progettuale risultata vincitrice e di tutte quelle pervenute. Al termine delle due fasi concorsuali, partite lo scorso 30 giugno 2021 con la pubblicazione della call, il progetto migliore è risultato quello dello studio di architettura Demogo, insieme a Sinergo spa per l’engineering, che si è aggiudicato il premio di 71.916,25 euro.

Questo intervento si inserisce all’interno in una vasta collaborazione tra l’Agenzia e Ministero della Giustizia tesa alla riqualificazione delle sedi degli Uffici Giudiziari sul territorio nazionale per contribuire alla riduzione della spesa pubblica.

In particolare, l’operazione di Trani, nella quale la rifunzionalizzazione di Palazzo Carcano ricopre un ruolo strategico, prevede una completa riorganizzazione e razionalizzazione degli uffici giudiziari cittadini che consentirà il totale abbattimento dei costi derivanti da locazioni passive.

Vista dell’area archeologica di Palazzo Carcano durante le attività di scavo stratigrafico.

Investimenti e fondi Pnrr

L’iniziativa di recupero di Palazzo Carcano, come previsto dalla convenzione stipulata dall’Agenzia del Demanio e dal Ministero della Giustizia l’11 febbraio 2022, prevede una spesa complessiva di 13.818.000 euro finanziata per 9.818.000 euro dall’Agenzia del Demanio e per i restanti 4.000.000,00 euro in parte dal Ministero della Giustizia e in parte con fondi del Pnrr.

L’approfondimento

Palazzo Carcano, realizzato nel XVII secolo a partire dalla fusione di abitazioni preesistenti, è situato in una zona nevralgica del centro storico di Trani, nelle immediate vicinanze di edifici simbolo della città, quali il castello Svevo e la Basilica cattedrale di Santa Maria Assunta, nonché accanto a Palazzo Torres e Palazzo Candido, entrambi edifici storici adibiti già da tempo a sede degli Uffici Giudiziari della città.

L’immobile si articola intorno ad una corte centrale e si sviluppa su tre livelli fuori terra, ciascuno di diversa superficie, per un totale di circa 4.100 mq di superficie coperta, oltre a circa 550 mq scoperti articolati tra corte interna e superficie esterna di pertinenza, con struttura portante in muratura e coperture voltate in corrispondenza del primo livello.

Acquistato dal Comune di Trani nel 2001 dalla Mensa Vescovile, nel 2018 è stato trasferito allo Stato per destinarlo a sede dei nuovi Uffici Giudiziari della città. L’iniziativa di recupero di Palazzo Carcano, cofinanziata con fondi stanziati nell’ambito del Pnrr, si inserisce in un più ampio scenario di razionalizzazione delle sedi degli Uffici Giudiziari finalizzata alla riduzione della spesa pubblica e riveste un ruolo importante per l’Agenzia del Demanio.

L’operazione proposta, nella quale la rifunzionalizzazione di Palazzo Carcano ricopre un ruolo strategico, prevede una completa riorganizzazione e razionalizzazione degli Uffici Giudiziari che consentirà il totale abbattimento dei costi derivanti da locazioni passive nonché un elevato vantaggio logistico funzionale in quanto i diversi uffici verranno raggruppati in tre edifici di pregio, già in uso al Ministero della Giustizia, siti nel centro storico del Comune di Trani.

Per assicurare il completo soddisfacimento delle specifiche esigenze logistiche e funzionali manifestate dal Ministero della Giustizia, è emersa la necessità di procedere, oltre al recupero edilizio del complesso architettonico esistente, anche alla realizzazione di un ampliamento in corrispondenza dell’area di pertinenza del fabbricato.

Tale necessità, in considerazione dei caratteri di eccezionalità legati alla complessità storico-architettonica e paesaggistica del sito, ha condotto l’Agenzia del Demanio, insieme agli ulteriori Enti e Amministrazioni coinvolti, alla decisione di pervenire alla selezione della migliore proposta progettuale attraverso un concorso di progettazione in due gradi.

Infatti, l’Agenzia del Demanio, con la stretta collaborazione del Ministero della Giustizia, degli Ordini professionali degli Architetti e degli Ingegneri, del Comune di Trani e della Soprintendenza competente, attraverso l’iniziativa progettuale proposta, intende contribuire alla realizzazione di un progetto innovativo sotto il profilo della qualità architettonica, funzionale e ambientale che contribuisca ad avviare una più ampia iniziativa di rigenerazione urbana, operando nell’interesse della tutela del patrimonio e garantendo la piena fruibilità delle sedi degli Uffici Giudiziari.

In quest’ottica, la procedura di concorso ha avuto quale obiettivo quello di acquisire una proposta organica comprendente il recupero dell’attuale palazzo e il suo ampliamento verso Piazza Re Manfredi.

In particolare, gli indirizzi forniti in fase di concorso hanno guidato i concorrenti alla formulazione di proposte progettuali nelle quali il volume in ampliamento cercasse relazioni con l’immobile esistente e con il contesto, dando luogo ad un complesso architettonico che, nelle differenze dell’aggiunta, garantisse unità dialettica all’insieme, attraverso la reinterpretazione critica e contemporanea dei caratteri architettonico-culturali del luogo e della più ampia cornice mediterranea.

Tenuto conto, inoltre, dei ritrovamenti archeologici rinvenuti nell’area di pertinenza del Palazzo, dove sorgerà il volume in ampliamento, il focus progettuale del concorso ha compreso la possibilità di destinare alcuni spazi al piano terra a funzione informativa/espositiva, trasformando l’immobile stesso in un contenitore culturale all’interno del quale coesistano sia la funzione “giudiziaria” che quella “espositiva”.

La definizione dello spazio museale ha posto particolare attenzione alla creazione di percorsi differenziati per le due funzioni, definendo uno specifico progetto allestitivo e museografico che coesistesse visivamente, ma fosse al contempo distinto, dagli spazi del Tribunale. Nello specifico, il progetto di allestimento ha previsto l’inserimento sia di pannelli informativi tematici, anche interattivi e digitali, che la musealizzazione di alcuni reperti archeologici già presenti in loco, quali due colonne miliari della via Traiana.

In ultimo, gli indirizzi progettuali di concorso hanno puntato anche al recupero e alla valorizzazione degli spazi relativi alla “quinta faccia” (coperture), come ulteriore “prospetto” dell’immobile, in considerazione della loro vista privilegiata sulla città vecchia nonché come affaccio sul mare, sul Castello Svevo e sulla Cattedrale.

Questo catalogo riassume la totalità dei progetti presentati, sia in primo grado che nella successiva fase di secondo grado, allo scopo di fornire una panoramica esaustiva delle soluzioni proposte e del loro inserimento nel difficile contesto storico-architettonico e paesaggistico.

Il catalogo intende riassumere anche il percorso, di rilevante importanza strategica, finalizzato a raggiungere lo sfidante obiettivo di perseguire la massima qualità architettonica garantendo al tempo stesso la realizzazione di opere efficienti, sostenibili e di alto profilo tecnologico e ambientale.

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