L’intervista | Piero Boffa, Presidente Gruppo Building

Costruire abitazioni a misura d’uomo, d’ambiente, di futuro

Da una quindicina d’anni Gruppo Building ha puntato soprattutto sul residenziale di pregio con il dichiarato obiettivo di costruire all’insegna della qualità non volendo seguire la strada della quantità. Un’impresa di costruzione vera, molto strutturata che lavora con fornitori selezionati, riservando l’attività di subappalto solo per attività altamente specializzate. Ne abbiamo parlato con il presidente del gruppo Piero Boffa.
Piero Boffa | Presidente Gruppo Building, nella sede milanese di via Tortona.

Specializzato in luxury real estate e innovazione dell’abitare, il Gruppo Building investe a Milano oltre cento milioni di euro per quattro operazioni, due già avviate: Gate Central, a Porta Ticinese di fronte alle Colonne e alla Basilica di San Lorenzo e Forrest in Town, all’interno dell’ex fabbrica Galbani, vicino al Naviglio Grande; mentre nei prossimi mesi è previsto l’inizio dei lavori per Garden in Town, sul Naviglio Grande, e Bloc Savona, in zona Tortona. È previsto che l’intervento generi un valore immobiliare complessivo di oltre 140 milioni di euro. Nell’occasione della presentazione dell’iniziativa, ospitata nel Gruppo Building Headquarter di via Tortona 21 a Milano, abbiamo intervistato Piero Boffa, presidente del Gruppo Building.

Anzitutto, architetto Boffa, perché la scelta d’investire in modo così consistente su Milano?

Milano è la grande città dell’architettura e del design; le gru nel cielo e le grandi firme: Stefano Boeri ed Herzog & de Meuron in centro, OMA alla Fondazione Prada, Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind a City Life, insieme ai progetti del futuro di Sanaa, Diller Scofidio + Renfro e Kengo Kuma testimoniano che la città vive in una continua tensione verso il futuro. Building, insieme allo studio BP+P e a numerosi partner milanesi, ha deciso di puntare su Milano, per unirla con Torino in un’ottica di grande megalopoli del Nord Italia, secondo una comune sensibilità per l’abitare e per il lusso, che oggi non è più l’effimero, ma l’essenziale, secondo il dovere etico di costruire città e abitazioni a misura d’uomo, d’ambiente, di futuro. Interventi come quello del Gate Central alle Colonne di San Lorenzo li consideriamo i nostri trophy asset. Operazioni di nicchia rivolte a un cliente ben definito, al quale intendiamo offrire il meglio, come già abbiamo fatto con iniziative come Lagrange12 a Torino, città dove operiamo da decenni e dove c’è la nostra sede principale.

Qual è l’esperienza della vostra impresa di costruzioni, siete specializzati nel luxury real estate?

Posso dire che abbiamo navigato in tutti i settori, dall’industriale al terziario e da una quindicina d’anni abbiamo puntato soprattutto sul residenziale con il dichiarato obiettivo di costruire all’insegna della qualità non volendo seguire la strada della quantità. Siamo soddisfatti di quanto realizzato in tal senso a Torino, intervenendo su tra palazzi storici del Seicento, restaurandoli e ristrutturandoli profondamente, facendo sì che il prezioso involucro storico dialogasse con la tecnologia e l’innovazione degli anni Venti del nuovo millennio. Strutture dove alta è l’attenzione alla bellezza della struttura e al benessere di chi le abita, con spazi dedicati al wellness e al fitness. Insieme allo studio BP+P il nostro Gruppo è rinomato per The Number 6, ‘la casa più bella del mondo’, trasformazione in condominio contemporaneo di una gemma del barocco a due passi da Piazza San Carlo, premiato da ArchDaily come Building of the Year 2015 per la categoria restauro. Sempre a Torino nell’autunno del 2020 è stato inaugurato Domus Lascaris, palazzo razionalista degli anni Cinquanta, vicino a piazza Solferino. Nella nostra città, a due passi dalla Gran Madre e dal Po, è in corso un altro intervento di pregio: la ristrutturazione di Uptown, edificio residenziale di tre piani in una pregiata zona ai piedi della collina torinese. Un residenziale con caratteristiche progettuali e costruttive di livello particolarmente elevato.

Gruppo Building, Milano | Presentazione del progetto Gate Central alle Colonne di San Lorenzo

In termini residenziali, oggi che cosa è il lusso?

Direi che oggi il lusso non è la piastrella da 400 euro al metro quadro, ma un insieme di elementi capaci di legare armonicamente il comfort e la qualità della vita con il rispetto ambientale. In tale ottica abbiamo iniziato a inserire in alcune nuove strutture delle mini-serre con colture idroponiche. Idealmente penso agli acquirenti delle nostre abitazioni desiderosi di scegliere una casa non semplicemente per abitare ma per vivere bene, per condividere esperienze e comunicare con altre persone. Quasi vivessero in un hotel ricco di comodità, in un club accogliente e in grado di offrire servizi. Le persone devono poter fare conoscenza con gli altri residenti, per questo allestiamo zone comune di living, per il barbecue, spazi palestra. Immagini una comunità di 22 famiglie che aiutate dalla conformazione degli spazi possono socializzare e perché, no, lavorare insieme. E quando abbiamo pensato a tali situazioni, nessuna nemmeno poteva immaginare che il lockdown per difenderci dalla pandemia avrebbe reso il tema d’attualità. L’ultima intuizione è la predisposizione di un’area per il delivery del food, attrezzata anche con frigoriferi: aumentano le consegne dei corrieri e non sempre coincidono con la presenza dei destinatari.

Tutti questi servizi prevedono costi di gestione elevati?

Non direi. Anzitutto le nostre abitazioni sono costruite applicando gli standard di CasaClima, con un forte abbattimento dei costi generali, avvicinandosi molto al comportamento di una casa passiva. Per i servizi di elevato profilo, insieme a quello garantito da un custode, in un palazzo con 22 famiglie i costi annuali sono di circa 35 euro al metro quadro.

Gruppo Building | Cantiere.

Presidente Boffa, ci anticipa alcuni aspetti di rilievo dei prossimi interventi milanesi?

Le posso dire che Forrest Town avrà un parco interno di 5.500 metri quadri, con una serra aeroponica che produrrà verdure e frutti ad uso dei condomini. Manterremo, inoltre, l’inserimento di opere d’arte, visibili all’esterno. Una scelta che nasce anche dalla mia personale passione e dalla profonda convinzione che l’arte migliora l’immagine delle strutture e la qualità della vita di chi vi abita. Si tratta ormai di un format che replichiamo in ogni intervento. D’altro canto, offriamo un prodotto con alti contenuti qualitativi, proposto a quotazioni ovviamente più alte della media, che il mercato ci riconosce. A fronte di una realizzazione residenziale di alcuni milioni di euro, un’opera artistica da alcune centinaia di migliaia di euro non influisce. Credo sia bene che un imprenditore si preoccupi di lasciare un segno tangibile alla fine di un cantiere di rilievo, quale segno di riconoscenza nei confronti della comunità per l’opportunità avuta.

I vostri edifici prevedono sin dall’inizio interventi di manutenzione programmata?

Sì, la manutenzione programmata è prevista e inserita nel fascicolo di ogni fabbricato, che consegniamo alla fine dei lavori, con una serie di servizi preordinati e il coinvolgimento della nostra filiera controllata di fornitori.

Come definirebbe la via del Gruppo Building verso la sostenibilità?

Per noi la sostenibilità parte anzitutto dalle scelte operate sin dall’inizio del cantiere, ad esempio selezionando imprese fornitrici che dispongano delle certificazioni di sostenibilità. Evitando di acquistare a mille chilometri di distanza quel che si può acquistare sul territorio, solo per risparmiare pochi euro. Dobbiamo pensare sempre all’intero ciclo, contribuendo a diminuire l’emissione di Co2. Dobbiamo utilizzare il più possibile prodotti rigenerati e riciclabili. Ricordiamo anche, per onestà intellettuale, che ottenere una casa sostenibile al 100% oggi costerebbe talmente tanto da non risultare sostenibile economicamente. Serve equilibrio. È opportuno migliorare ogni anno la sostenibilità di alcuni punti percentuali, continuando la progressione verso case che impattino meno e performino energeticamente meglio.

Gruppo Building | Miniserre idroponiche.

Come siete organizzati in termini di imprese di costruzione e di rete di fornitura?

Dal punto di vista costruttivo realizziamo quasi totalmente tutto noi, siamo un’impresa di costruzione vera, molto strutturata. Lavoriamo con fornitori selezionati, riservando l’attività di subappalto solo per attività altamente specializzate e per gli impianti. Dal punto di vista progettuale siamo autonomi con lo studio BP+P (Boffa + Petrone + Partners con il socio architetto Sabino Luca Petrone ndr). Siamo benvoluti dai concorrenti perché non partecipiamo a nessuna gara, costruiamo solo sulla base della nostra progettazione.

intervista a cura di Adriano Baffelli

L’impresa | Building Spa

Building Spa nasce a Torino nel 1983 per: “progettare, costruire, immaginare la città e l’abitare, dall’industria agli spazi del commercio, dai luoghi civili a quelli privati e per il tempo libero, in Italia e all’estero. Creatività, innovazione tecnologica, architettura come arte e attenzione per i dettagli, insieme alla ricerca di soluzioni architettoniche e materiali di qualità, rappresentano i valori tipici del Made in Italy a cui si ispira Building”. Un concreto esempio di eccellenza e stile italiano, guidato da Piero Boffa e dal figlio Luca, entrambi architetti. Le radici della società affondano nel 1958, quando nasceva la Boffa Domenico impresa edile. Nel 1963, divenuta Mellica e Boffa, si consocia con la Bribber. Nuova trasformazione nel 1969 con la ragione sociale Cosmet, impresa di costruzioni edili. Nel 1980 l’impresa varia ragione sociale, diventando Building di Teresa Uria. Tre anni dopo nuova modifica, è la volta della Building Snc di Boffa Domenico & C. Nel 1989 nasce la Building Srl, che il 26 Febbraio 1998 si trasforma in Building Spa. Lo studio BP+P Boffa, Petrone & Partners nasce all’interno del Gruppo Building, realtà associata ad Ance Torino, e si specializza in interventi di progettazione architettonica e studi di fattibilità, interior design, ristrutturazione edilizia, restauro e direzioni lavori. Il Gruppo Building e lo studio BP+P sono rinomati per The Number 6, “la casa più bella del mondo”, trasformazione in condominio contemporaneo di una gemma del barocco a due passi da Piazza San Carlo, premiato da ArchDaily come Building of the Year 2015 per la categoria restauro. Oltre a The Number 6, Building offre alla città altri esempi di straordinario interesse come Lagrange12, restauro di un edificio del ‘600 all’angolo tra via Lagrange e via Giolitti, Quadrato, il progetto di recupero del convento di Sant’Agostino, una struttura ecclesiastica risalente al XVI secolo nell’epicentro storico della Torino romana e l’intervento per le nuove OGR – Officine Grandi Riparazioni, polo di ricerca e cultura contemporanea sostenuto e gestito dalla Fondazione CRT.

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