Post Covid-19 | Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano

Ordine degli Ingegneri di Milano: 9 proposte per il Paese

A causa della crisi generata dalla pandemia di Covid-19, il nostro Paese si trova in una condizione di maggiore difficoltà rispetto alle altre realtà europee. Il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, volendo dare un contributo costruttivo al miglioramento della struttura organizzativa dello Stato, ha elaborato nove proposte a sostegno della sburocratizzazione e di un miglioramento delle procedure amministrative.

L’emergenza Covid-19 ha generato conseguenze drammatiche per l’economia del Paese producendo di fatto dei cambiamenti nell’organizzazione delle nostre vite professionali e delle sfide, parzialmente accolte, per gli uffici pubblici.

Per portare a compimento i cambiamenti di cui il Paese ha bisogno e uscire dall’attuale condizione di difficoltà, è innanzitutto necessario cambiare la logica e il metodo di approccio che ci hanno condotti in una situazione che già vedeva l’Italia in difetto rispetto alle altre nazioni europee.

In ottica di miglioramento della struttura organizzativa dello Stato e delle sue funzioni il Consiglio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano ha stilato una serie di nove proposte volte a favorire una sburocratizzazione e un miglioramento delle procedure amministrative per un reale bene del Paese.

Organizzazione dello Stato

Alleggerimento, semplificazione e riconfigurazione degli apparati centrali dello Stato attraverso la delocalizzazione degli uffici, la virtualizzazione dei processi e il passaggio da un’obsoleta organizzazione monocentrica a un sistema sussidiario multipolare che coinvolga tutto il territorio nazionale.

Uno dei maggiori elementi di confusione e di inefficienza è infatti dovuto al mancato coordinamento legislativo tra Enti Locali e Stato generando situazioni e criteri discordanti tra potere centrale e locale.

Politica legislativa

Radicale sfoltimento del corpus normativo e trasformazione dell’attuale processo di costruzione legislativa con un più moderno equilibrio e connubio fra norma giuridica e normativa tecnica, lasciando alla prima la semplice enunciazione dei principi politici e trasferendo, per quanto possibile, alla seconda la codifica applicativa.

Migrazione (ove possibile) da un sistema prescrittivo a rilevanza penale a un sistema basato sul rispetto sostanziale della norma e regime sanzionatorio di tipo amministrativo per le violazioni.

In ottica di semplificazione, la produzione giuridica dovrebbe evitare che le nuove norme utilizzino il sistema di abrogazione di parte degli articoli di norme precedenti. Per ogni modifica dovrebbe quindi essere necessaria l’abrogazione di tutte le norme collegate precedenti e soprattutto il legislatore dovrebbe sempre, nella redazione della norma, avere chiara non solo l’invarianza dei costi dello Stato, ma soprattutto l’obiettivo di non creare nuovi strati di burocrazia allo scopo di non assumere responsabilità dirette.

Le nuove norme dovrebbero essere approvate solo se prive di decreti attuativi che, oltre che a ritardare l’effetto complessivo della norma, generano incertezza e contribuiscono all’accrescimento della complessità burocratica.

Nell’attuale situazione è evidente la ridotta capacità dello Stato di verificare e sanzionare; di fatto sono fiorite nel tempo leggi complicate che cercano di coprire ogni scenario applicativo, con l’effetto di ingessare l’iniziativa pubblica e privata.

La semplificazione normativa è necessaria se si vuole garantire consapevolezza nei provvedimenti autorizzativi e autocertificativi. L’Italia – oltre alla Grecia e poche altre nazioni europee – regola la progettazione delle costruzioni con leggi dello Stato anziché con linee guida; per mettersi al passo con gli altri Paesi è necessario promuovere la sostituzione delle leggi tecniche con linee guida.

Tribunali post Covid-19

Rendere definitivo, dove possibile, lo svolgimento delle udienze e delle operazioni peritali (Ctu) con collegamenti telematici da remoto e altre soluzioni introdotte a seguito della pandemia e che si sono dimostrate efficaci ed efficienti.

È necessario rendere tempestive le procedure preventive di accertamento dei danni (Atp, ecc.) per evitare costi di fermo azienda, anche prendendo spunto da modelli già in uso nelle nazioni europee con un impianto giuridico simile al nostro.

Digitalizzazione

Obbligo di accettazione anche per le attività private (banche, assicurazioni, utilities ecc.) di pec, firma digitale, spid e dematerializzazione documentale. Divieto di richiedere documentazione reperibile presso una Pubblica Amministrazione.

Una semplificazione mai realmente attuata che deve necessariamente passare attraverso la radicale riduzione degli enti cui cittadino e imprese si devono rivolgere. In tal senso deve essere reintrodotta la responsabilità dell’amministrazione, che negli anni la stratificazione burocratica ha progressivamente e indebitamente spostato sui cittadini, imprese e professionisti.

Semplificazione dei procedimenti autorizzativi

Maggior responsabilizzazione del professionista che si assume nei confronti del cliente e dello Stato – grazie alla responsabilità deontologica, etica e sociale – l’onere del rispetto normativo. Allo Stato e gli organi di governo spetterà, a campione, la verifica della correttezza formale dell’interpretazione delle norme. Questo non solo per i piccoli interventi, ma anche per quelli di maggior respiro e complessità.

L’eliminazione del doppio binario Comune (Sovrintendenza e/o Comune) Paesaggistica per le pratiche edilizie si rende necessario per evitare che le pratiche siano soggette a umori e personalismi che spesso bloccano il processo autorizzativo e quindi costruttivo e lavorativo.

Professionisti

Per lo snellimento delle procedure si devono tener presente tre livelli: le regole da rispettare, le procedure per dimostrare il rispetto delle regole e il regime sanzionatorio. È evidente che la trasformazione da regime autorizzativo ad auto certificativo o a quello del silenzio assenso è necessaria, ma non sufficiente: occorre agire profondamente sulla riduzione delle regole.

Lo snellimento delle procedure presuppone innanzitutto la ri-modellazione delle regole che devono essere chiare (non interpretabili) applicabili e verificabili univocamente così da consentire una consapevole autocertificazione.

Occorre introdurre un’efficace graduazione delle sanzioni e privilegiare il sistema prestazionale (il risultato da conseguire) rispetto al metodo prescrittivo (come devi fare), già adottato in alcuni ambiti.

Sostenibilità ambientale ed energetica

Le misure di incentivazione destinate alla riduzione dei consumi energetici e al miglioramento climatico offrono opportunità per alcuni grandi operatori del settore (utilities e fornitori di tecnologie) ma molto meno per i professionisti. È quindi necessario implementare una terzietà obbligata e sostanziale introducendo un’adeguata riserva professionale e un tariffario.

Detraibilità dei lavori edili

Possibilità di detrarre lavori edili non soltanto demandata agli interventi di riqualificazione energetica o efficientamento energetico, ma a qualsiasi tipo di intervento e per tutti i soggetti coinvolti. Si ridurrebbe il sommerso e consentirebbe un rilancio del settore delle costruzioni, a più ampio raggio.

Cedibilità del credito d’imposta

Il proliferare dello strumento di cessione del credito d’imposta – generato per esempio da lavori di riqualificazione, da canoni di locazione, ecc. – deve essere supportato da una semplice e chiara procedura operativa la quale premetta, attraverso una rapida istruttoria, che venga monetizzato, così da immettere nel sistema economico la liquidità generata in modo controllato. Per i professionisti significherebbe essere menodipendentida terzi non dovendo cedere ad altri l’intero pacchetto, controllo e gestione inclusi. (vb)

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