Sono terminati i restauri della casa di Augusto sul Palatino, i lavori hanno interessato anche la realizzazione di una copertura (un tetto a basso impatto visivo) dell’ala della casa di Augusto fin’ora esposta alle intemperie. È stato anche riqualificato il Museo Palatino che conserva i marmi trasmigrati dalle vicine dimore. Nel 2008 erano state aperte al pubblico tre stanze di rappresentanza del tablinum nella casa di Livia con l’affresco di Mercurio e una parete decorata da festoni di tralci ad imitare un giardino dipinto e oggi conservato al Museo nazionale romano di palazzo Massimo.
A causa di problemi d’umidità la casa di Livia sul Palatino venne presto chiusa, i recenti interventi di idraulica hanno permesso di sanare gli ambienti. L’équipe di studiosi, architetti e tecnici che hanno lavorato per due anni al sito sono stati coordinati da Mariarosaria Barbera, Soprintendenza di Roma. Grazie al progetto «Bimillenario di Augusto» († 19 agosto del 14 d.C.) è stato possibile aprire anche la sala del triclinio di Livia, che a causa delle intemperie ha visto gli affreschi cadere a terra in cinquecento pezzi e che i restauratori, guidati da Cinzia Conti, hanno riallestito lungo le pareti. Si tratta della sala dei paesaggi sacri, le immagini infatti rappresentano Diana cacciatrice e una sorta di albero della cuccagna che, tra protomi di cinghiale e di cervi, è il trofeo sacro alla dea della caccia.
Al santuario di Artemide/Livia rispondeva, sull’altro lato della strada in cima al Palatino, quello di Apollo/Augusto. Le domus di Augusto appaiono trasformate da una copertura in acciaio color ruggine e un manto di materiale drenante che trasforma il tetto in un giardino. Nella zona privata della casa sono presenti affreschi con festoni di pino ora arricchita da un pappagallo riapparso sotto la di polvere di un vecchio scavo.
