La scelta di destinare alcuni locali del piano terreno di Palazzo Chiablese a servizi di prenotazione, informazione, bookshop, sosta e facilities dell’intero Polo Reale, oltre che a spazi per mostre temporanee, deriva, oltre che da motivi strategici e logistici in relazione alla loro posizione all’interno del complesso, anche dalla necessità di rispondere agli standard museali di riferimento, che richiedono una superficie di almeno 600 mq per i servizi integrati di accoglienza degli afflussi di visitatori.
Il progetto. Una tale superficie non potrebbe essere ricavata all’interno del Palazzo Reale a meno di compromettere la sua attuale consistenza e le attività che ospita. In particolare, l’opportunità di collocare le funzioni di accoglienza del pubblico in Palazzo Chiablese trova giustificazione nella sua adiacenza a Palazzo Reale, a cui è collegato sia al primo che al secondo piano in corrispondenza dello spigolo nord-ovest della Piazzetta Reale, luogo d’accesso principale al Palazzo Reale stesso.
Il portico di transito al piano terreno, inoltre, è un adatto collegamento tra la piazza del Duomo e la suddetta Piazzetta Reale, configurandosi come elemento di cerniera tra due zone della città di forte valenza urbana.
Ed è proprio su questo elemento di snodo che il progetto fonda la propria essenza, infatti già nel 2009 grazie al contributo della Compagnia di San Paolo sono stati avviati i primi lavori finalizzati all’utilizzo di alcuni dei suddetti locali per l’Ostensione della Sacra Sindone, era stato rimosso il muro di tamponatura presente sotto l’attuale arcone d’ingresso riconfigurando almeno formalmente il passaggio a tre fornici verso piazza San Giovanni.
I lavori. L’attuale progetto ha modificato e restaurato l’assetto dei locali. Si è inteso rafforzare e valorizzare tale collegamento innanzitutto eliminando il dislivello altimetrico esistente tra l’interno e l’esterno quindi riducendo tutto a un unico piano di calpestio.
È stata scelta una pavimentazione in pietra di Luserna di grande pezzatura in continuità materica con quella esterna e grandi infissi vetrati per l’apertura principale su Piazzetta Reale e per le due minori prospettanti sul portico laterale in modo da eliminare le barriere visive tra i due spazi.
All’interno di tale spazio «filtro» è stata portata alla luce un’antica colonna in pietra inglobata nella muratura probabilmente in occasione della sopraelevazione del soprastante corpo di collegamento col Palazzo Reale a metà del Settecento.
Nello stesso ambiente è stata rimossa la finta volta incannicciata che nascondeva la struttura voltata sottostante in muratura e sono stati portati alla luce e restaurati vari lacerti di intonaco dipinto riconducibili a successive fasi costruttive della struttura.
Il restauro. La porzione di edificio interessata dall’intervento di restauro si sviluppa su una superficie utile di 763 mq e comprende una sequenza di locali distribuiti su due fronti (Piazzetta Reale e cortile interno del palazzo).
Questi locali, che nel 1958 erano stati in parte adibiti a sede del Museo del Cinema, e che dagli anni Novanta erano chiusi al pubblico e utilizzati come depositi, nel tempo erano stati frazionati e soppalcati.
Oltre al locale d’ingresso di cui si è conservato il palinsesto, l’altro ambiente che presentava superfici dipinte e pavimentazione in quadrelle di cotto è stato totalmente restaurato e dotato d’illuminazione d’accento per metterne in risalto la decorazione.
Con alcuni interventi sulle murature di tramezzo e limitate demolizioni di porzioni di struttura portante (in particolare i solai di alcuni piccoli vani al piano mezzanino e parti circoscritte di muri per permettere l’apertura di passaggi e collegamenti) è stato possibile riconfigurare la spazialità e l’aulicità degli spazi assicurando al tempo stesso la conservazione dell’edificio e la flessibilità degli ambienti necessaria a rispondere alle esigenze dettate dalla nuova destinazione d’uso.
Nel corso dei lavori di scavo necessari per abbassare la quota di calpestio in alcuni ambienti sono emersi antichi piani pavimentati. In particolare è stato portato alla luce un pavimento in cotto e un sottostante pavimento in ciottoli intervallato da assi di legno. È stata inoltre individuata una successione di grossi pilastri a interasse regolare a delimitazione di tale acciottolato che verosimilmente potrebbe ascriversi a uno spazio aperto delimitato da un porticato su due fronti.