Costruzioni | Ambiente

Riutilizzo dei rifiuti prodotti in edilizia: Vezzola spa pubblica il suo primo bilancio di sostenibilità

Un percorso di crescita attento all'ambiente quello di Vezzola spa che, nell’ottica di comunicare in modo chiaro gli step della strategia ecologica, ha pubblicato il suo primo bilancio di sostenibilità: più del 34% di aggregato rigenerato per l’asfalto, -73% l’acqua prelevata da falde sotterranee. L’obiettivo entro il 2030: raggiungere il 30% complessivo di utilizzo di materiali rinnovati.

La Vezzola spa, azienda con sede a Lonato del Garda, attiva da sessant’anni nel settore estrattivo e del costruito, inizia un percorso di apertura e rendicontazione verso gli stakeholder, pubblicando il primo bilancio di sostenibilità.

Evidenzia così le performance relative all’insieme degli impatti ambientali e sociali generati dall’organizzazione e dalle sue attività di business, unitamente alle prestazioni aziendali in ambito economico-finanziario.

Il tutto nella convinzione di quanto l’analisi della propria impronta ecologica sia il primo passo per programmare delle attività a basso impatto ambientale. L’utilizzo di un simile indicatore non è ancora diffuso in tutte le aziende e in tutti settori eppure, affiancato a diversi altri parametri, risulta un passo fondamentale per sviluppare un percorso di crescita attento ai principi della sostenibilità e al rispetto delle risorse.

L’obiettivo dell’azienda è quello di abbandonare progressivamente il tradizionale processo lineare di produzione, all’interno del quale i materiali vengono prelevati dall’ambiente, trasformati, utilizzati e infine smaltiti, a favore di un modello fondato sul riutilizzo potenzialmente infinito dei rifiuti prodotti nel settore dell’edilizia.

Attraverso le due piattaforme di recupero dei materiali installate presso gli stabilimenti di Lonato e Montichiari, Vezzola è infatti stata in grado, nel corso dell’anno 2020, di riciclare e commercializzare 156.539 tonnellate di inerte rigenerato, con un recupero di oltre il 99% in peso degli scarti conferiti, pari al 18,20% dell’intera produzione di aggregato naturale, valorizzando materiali che altrimenti sarebbero stati destinati a discarica e rispondendo all’esigenza fondamentale di tutelare le risorse ambientali a beneficio delle generazioni future.

Quello di Vezzola è stato un esercizio volontario di reporting non finanziario che ha consentito d’individuare e valutare i temi Esg, vale a dire quelli relativi agli aspetti ambientali, sociali e di governance, dall’inglese “environmental, social and governance”, che l’azienda integra nel proprio modello di business.

Non solo: di selezionare le iniziative e i progetti più significativi e di raccogliere, analizzare e consolidare i dati, verificando e validando le informazioni riportate nel documento, disponibile in forma completa sul sito Vezzola, nella sezione Ambiente e Sostenibilità.

Vezzola spa | L’impianto Lonato Due, recentemente realizzato da Concrete Italia (Bs).

Giancarlo Ghiroldi | Responsabile Ufficio Ambiente e Sostenibilità Vezzola

«Riteniamo sia arrivato il momento, per l’impresa, e tutti coloro che ne fanno parte, di promuovere un cambiamento che interessa da vicino tutti gli aspetti essenziali della nostra attività: dalla produzione di materiali rinnovati derivanti dagli scarti di cantiere, alla crescente attenzione per l’utilizzo efficiente delle risorse idriche, fino ad arrivare al fattivo contributo che questo genere di iniziative portano allo sviluppo del territorio bresciano da un punto di vista economico e sociale».

Stefano Vezzola | Amministratore Delegato Vezzola

«Il bilancio di sostenibilità 2020 rappresenta uno strumento strategico di disclosure sulle performance aziendali a 360°, in grado di fornire una panoramica completa delle attività svolte da Vezzola e di comunicare in maniera trasparente gli obiettivi che l’impresa si pone per il futuro al fine di generare valore sul piano sociale e ambientale per se stessa e per i suoi stakeholder».

Territorio, produzione e investimenti

L’azienda, presente sul territorio con tre stabilimenti principali, a Lonato del Garda, Montichiari e Pegognaga, riserva il 90% dell’ambito produttivo in Lombardia e s’impegna per uno sviluppo sostenibile, da un punto di vista ambientale, economico e sociale, dei territori in cui opera, per un utilizzo responsabile dei materiali e di moderni sistemi di gestione e riciclo delle acque impiegate nei cicli produttivi (-73% i quantitativi d’acqua prelevati da falda sotterranea rispetto al 2019), per portare innovazione di prodotto e di processo negli stabilimenti.

Negli ultimi anni sono stati effettuati due significativi investimenti finalizzati al miglioramento del processo produttivo degli impianti di asfalto di Montichiari e Pegognaga. Per salvaguardare l’ambiente e ridurre al minimo il proprio impatto ambientale, l’azienda si è posta due ambiziosi obiettivi da realizzare concretamente nel prossimo futuro: raggiungere il 25% complessivo di utilizzo di materiali rinnovati entro il 2025 e il 30% prima del 2030.

Ricordiamo che la Vezzola spa è protagonista di una joint-venture che la unisce a Italcementi, controllata da HeidelbergCement Group, player mondiale del settore dei materiali da costruzione. Si tratta di Concrete Italia srl, esempio di laboratorio societario che raggruppa le competenze e le esperienze di Vezzola e di Calcestruzzi spa, società di Italcementi, realizzando una partnership vincente in un contesto complesso e frammentato qual è il mondo italiano del calcestruzzo, con circa un migliaio di impianti di produzione.

La collaborazione tra le due aziende consente lo sviluppo sia del concetto di territorialità sia delle sinergie per la fornitura delle materie prime e il loro utilizzo sotto forma di calcestruzzo.

Una joint-venture che risponde efficacemente alla necessità delle aziende di grandi dimensioni che, data la loro struttura, richiedono il supporto in ambito locale di aziende fortemente legate al territorio e con conoscenza delle dinamiche dello stesso.

Concrete Italia è l’unica azienda in provincia di Brescia a disporre di quattro impianti su tredici con linea di produzione con pre-mescolatore, che garantisce con costanza una migliore qualità del prodotto. Un aspetto tecnico-organizzativo che ha consentito l’aggiudicazione di commesse di particolare rilevanza, come nel caso dei lavori per l’Alta Velocità Brescia-Verona del consorzio Cepav Due.

La positiva esperienza di Concrete Italia può essere considerata un valido modello per una migliore organizzazione dell’intero comparto produttivo. Concrete Italia, oltre a proseguire nel consolidamento dell’innovativa realtà industriale realizzata sulla base della sinergia tra un player globale e un’avanzata ed efficiente impresa locale, ha a cuore, ad esempio, il tema della tutela ambientale ponendo grande attenzione al contenimento di CO2 e al riutilizzo delle acque del processo di produzione.  

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