Produzione | Edilizia Green

Sika Italia, la sostenibilità? Un obiettivo strategico

Maurizio Prugnoli, responsabile ambiente, salute e sicurezza Sika Italia: «Da oltre un decennio abbiamo concentrato la nostra attenzione sugli indicatori di sostenibilità. Nel 2013, con i Global Reporting Initiative, abbiamo iniziato a monitorare le performance ambientali e di sicurezza; nel 2019 la sostenibilità è entrata a far parte della strategia aziendale del gruppo».

È una multinazionale del settore chimico, specializzata in prodotti per l’edilizia. È Sika Ag, fondata nel 1910 in Svizzera dal chimico Kaspar Winkler. Oltre alla crescita organica, Sika punta molto alle acquisizioni: tra il 2000 e il 2008 ha assorbito qualcosa come 36 aziende, facendo crescere il proprio fatturato da 2 a 4,6 miliardi di euro.

Una predisposizione che si è manifestata anche nel 2022: nei primi sei mesi dell’anno (i dati sono pubblicati su Sika Half Year Report 2022; nda), due sono state le nuove società entrate a far parte del gruppo, con quattro nuovi stabilimenti.

L’impianto produttivo di Calusco d’Adda

I suoi oltre 300 siti produttivi, sparsi in più di cento Paesi di tutti i continenti, danno lavoro a oltre 27mila persone. In Italia Sika è presente dal 1932 (quest’anno sono novant’anni dalla fondazione): tre sono gli impianti di produzione (Sassuolo, Calusco d’Adda e Siderno), più un quarto a Castel d’Azzano in provincia di Verona, dove ha sede Index, uno dei marchi acquisiti all’inizio del 2018 (tra il 2006 e il 2019, oltre a Index, il gruppo svizzero ha assorbito anche Sarnafil, Technokolla, Axim e Addiment). Gli uffici e la sede amministrativa sono a Peschiera Borromeo, nella zona est di Milano.

Nei suoi stabilimenti si producono sistemi per la protezione degli edifici, adesivi per la posa dei pavimenti, sigillanti, prodotti per il ripristino del calcestruzzo, guaine per impermeabilizzazione, sistemi di protezione anticorrosione e antincendio.

Maurizio Prugnoli, responsabile ambiente, salute e sicurezza Sika Italia

Di sostenibilità parliamo con Maurizio Prugnoli, responsabile ambiente, salute e sicurezza Sika Italia, con un’esperienza trentennale nel settore della chimica per l’edilizia. Da alcuni anni si occupa di sostenibilità: è il referente per la sezione “less impact”, la strategia aziendale di riduzione degli impatti dei siti produttivi.

«Da oltre un decennio – afferma Prugnoli – abbiamo concentrato la nostra attenzione sugli indicatori di sostenibilità. Nel 2013, con i Global Reporting Initiative, abbiamo iniziato a monitorare le performance ambientali e di sicurezza; nel 2019 la sostenibilità è entrata a far parte della strategia aziendale del gruppo».

Primo step: entro il 2023 ridurre del 12% le emissioni di CO2 rispetto al 2019. Proprio in questi giorni, i management aziendali svizzero e italiano stanno decidendo i nuovi target di riduzione al 2028. Obiettivo finale, la neutralità carbonica al 2050, come stabilito dall’Europa.

Per accelerare sulla strada della decarbonizzazione, nelle politiche di sostenibilità è stato inserito anche lo scope 3 per la misurazione della carbon footprint relativa alla mobilità dei dipendenti, alla catena di fornitura e all’utilizzo dei beni prodotti.

Lo stabilimento di Sassuolo

Sulla strada della riduzione delle emissioni si collocano una serie di iniziative che negli ultimi anni l’azienda chimica ha messo in campo: dalla fornitura, per quasi tutti gli stabilimenti, di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili all’utilizzo, da parte dei fornitori, di energia rinnovabile certificata e garantita, dalla sostituzione dei motori obsoleti degli impianti alla sostituzione dei carrelli elevatori alimentati a gasolio con nuovi muletti a trazione elettrica.

Sul fronte dell’utilizzo del gas, nell’impianto di Castel d’Azzano, dove i consumi di gas ammontano a circa 3 milioni di metri cubi all’anno, nei prossimi mesi è in programma la sostituzione delle caldaie esistenti con nuove più efficienti.

Per quanto riguarda l’autoproduzione energetica, alla luce della recente impennata dei prezzi del gas metano, l’azienda, in virtù di un pay-back accorciatosi di molto, sta rivalutando la soluzione dei pannelli fotovoltaici in copertura agli stabilimenti.

Sikadur -31+

Al punto che vecchi progetti messi da parte per motivi economici sono stati rispolverati e potrebbero essere realizzati nei siti di Sassuolo e Verona. Due i prodotti che Prugnoli indica come esemplificativi della volontà aziendale di procedere sulla strada della transizione: il Sikaflex -11 FC Purform e il Sikadur -31+.

Il primo, cavallo di battaglia dell’azienda, impiegato in diversi settori, è un adesivo poliuretanico elastico e sigillante per giunti, con contenuto di isocianato ridotto; il secondo, presentato di recente, è un adesivo epossidico tutto fare – incolla, ripara, stucca, rasa, risagoma – a basso contenuto di Voc. Infine – assicurano da Sika – per i nuovi prodotti vengono calcolate sia le emissioni di anidride carbonica in atmosfera che il loro consumo energetico.

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