Vaga. La stabilizzazione del fronte costiero a Santa Margherita Ligure

Un intervento, le cui criticità sono state risolte con l’utilizzo di un premiscelato con alto contenuto di materiali riciclati (dotato di certificazione Cam) e al know how e alla trasparenza dell’azienda che, attraverso la Dichiarazione ambientale di prodotto (Epd) incrementa sempre più significativamente l’attenzione verso la sostenibilità ambientale
La costa di Santa Margherita Ligure (Ge) con la segnalazione (in giallo) dell’area oggetto dell’intervento (foto Vaga)

La stabilizzazione dei fronti costieri è una sfida importante per molte località costiere e richiede soluzioni derivanti da un’attenta progettazione e un’installazione professionale da parte di ingegneri specializzati in geotecnica e ingegneria civile.

La villa e la piscina al di sotto della quale è stato effettuato l’intervento (foto Vaga)

A Santa Margherita Ligure (Genova), su un brano di fronte costiero, su cui si trova una villa privata e soggetto a cedimenti per scivolamento verticale verso la sottostante strada provinciale 227 di Portofino, è stato necessario effettuare un intervento di stabilizzazione, che ha previsto l’adozione di una soluzione complessa.

Schema dell’intervento di consolidamento (foto Vaga)

L’intervento ha previsto l’utilizzo di un sistema che integra un ancoraggio tramite micropali in acciaio abbinati a una fondazione di sostegno e protezione eseguita con il Calcestruzzo Rck40 di Vaga, scelto dall’impresa anche per le sue caratteristiche di sostenibilità ambientale.

Dettaglio dei micropali di consolidamento e del piede del muro di sostegno eseguito con getto di Calcestruzzo Rck40 Vaga (foto Vaga)

Questo, come tutti i prodotti Vaga, infatti, non solo incorpora una percentuale significativa di materiali riciclati nel suo mix design tale per cui è certificato Cam (Criteri Ambientali Minimi), ma è anche supportato da una Dichiarazione Ambientale di Prodotto (Epd), che conferma impegno dell’azienda per il rispetto dell’ambiente.

Criticità e soluzioni 

Tecnicamente, il cantiere ha presentato due difficoltà applicative che si sono risolte grazie alla collaborazione, le competenze tecniche e la disponibilità della Direzione Lavori (Studio Ingegneria Balossi Restelli e Associati di Milano), della società esecutrice (Sgs – Slope Geo Solutions srl) e dell’assistenza tecnica di Vaga.

La prima criticità, risolta in sede di progettazione, è stata la necessità di riempire con calcestruzzo delle casseforme in un’area che, per caratteristiche morfologiche, logistiche e di volumi minimi da gettare per ogni fase di applicazione, rendevano impossibile l’accesso con la classica betoniera.

La morfologia del sito e il tipo di intervento hanno costretto gli operatori di cantiere a muoversi in spazi ristretti (foto Vaga)

Con Calcestruzzo Rck 40 di Vaga, le imprese hanno gestito nel migliore dei modi l’attività di cantiere, scegliendo i sacchetti da 25 kg, così da impastare solamente i quantitativi di materiale necessario, senza sfridi, in una ristretta area di lavoro compatibile con i ridotti spazi del cantiere.

La seconda criticità, risolta grazie alle conoscenze tecniche di Vaga, è stata la necessità di dover gettare per “colatura” un prodotto che nasce a consistenza “tissotropica” (classe S4 secondo la En 206).

Miscelazione e getto, per il quale è stato utilizzato un calcestruzzo a consistenza colabile (foto Vaga)

Dopo un incontro tecnico in cantiere con la direzione lavori e la società esecutrice, in cui si sono analizzate le esigenze di cantiere, l’obiettivo era quello di ottenere un calcestruzzo che, a parità di classe di resistenza (Rck 40), fosse molto più fluido già senza l’aggiunta di ulteriore acqua all’impasto oltre a quella prevista dalla scheda tecnica.

Dopo alcuni test presso il nuovo laboratorio Controllo Qualità di Vaga, il cantiere ha potuto proseguire con le sue fasi di lavorazione con la prescrizione di aggiungere a ogni impasto Dynamon SP1 di Mapei un additivo acrilico superfluidificante, così da permettere all’impresa di poter lavorare con un calcestruzzo colabile, mantenendone la classe di resistenza meccanica prescritta dal progetto.

Grazie alle tecniche di progettazione e di posa e alla qualità dei materiali impiegati – come il Calcestruzzo Rck 40 di Vaga, durevole e sostenibile – il risultato dell’intervento garantisce una stabilizzazione efficace del fronte costiero in termini di sicurezza abitativa, conservazione del paesaggio e protezione delle proprietà e delle aree demaniali sottostanti.

Predosato e con fibre strutturali

Calcestruzzo Rck 40 Vaga con fibre strutturali è una nuova formulazione, nata dall’impegno dei laboratori di Ricerca e Sviluppo Mapei, distribuita, predosata, da 25 kg, per la realizzazione di manufatti strutturali. Per la produzione di Calcestruzzo Rck 40, Vaga utilizza solo componenti di elevata qualità marcati Ce, come i leganti di prima scelta e le sabbie silicee lavate e calibrate, prodotte dalla stessa azienda.

I rigorosi controlli sulle materie prime impiegate, sui relativi dosaggi e sul prodotto finito assicurano continuità e riproducibilità delle caratteristiche di resistenza meccanica. In particolare, Calcestruzzo Rck 40 Vaga si caratterizza per le ottime resistenze meccaniche, per la flessibilità di utilizzo e l’eccellente lavorabilità.

Campi d’impiego:
– getti strutturali a elevata resistenza, quali travi, pilastri, plinti di fondazione, solai ecc.;
– elementi faccia a vista come scale, pavimenti, muri;
– pavimenti in calcestruzzo;
– ovunque ci sia la necessità di confezionare un manufatto di calcestruzzo a resistenza meccanica superiore.
– getti di calcestruzzo esposti a corrosione da carbonatazione, corrosione da cloruri, attacco gelo/disgelo, attacco chimico.

La pratica confezione da 25 kg lo rende particolarmente indicato per realizzare piccoli manufatti, quali tombini, cordoli, fosse biologiche, pozzetti e in genere tutti quegli elementi in calcestruzzo da costruire in aree difficilmente raggiungibili con i tradizionali sistemi di getto (autobetoniere).

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