Recupero e valorizzazione | Gestione

Villa Reale di Monza, un nuovo approccio ai beni architettonici

L’intervento realizzato nella Villa Reale di Monza ha previsto il recupero e la valorizzazione del corpo centrale, il recupero parziale delle ali nord e sud, la realizzazione dell’area tecnica esterna alla Villa nel lato nord e la messa in sicurezza della corte d’ingresso. Il principale obiettivo del riutilizzo è stato quello di integrare le qualità storicoartistiche della Villa con nuove funzionalità in grado di sostenere il quadro economico dell’intervento e garantire le caratteristiche di sicurezza necessarie a un luogo pubblico.

Il complesso monumentale della Villa e il Parco di Monza sono beni pubblici di proprietà del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia, Comune di Monza e Comune di Milano. Nel 2009 le istituzioni proprietarie hanno fondato il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza con il compito di promuovere valorizzare e gestire il complesso.

Villa Reale di Monza | Vista frontale.
Villa Reale di Monza | Vista frontale.

Dopo decenni di inutilizzo, la Villa necessitava di un importante intervento di restauro conservativo che ha preso avvio dal corpo centrale dell’edificio. Per effettuare il restauro, Infrastrutture Lombarde in qualità di stazione appaltante, hanno indetto una gara pubblica successivamente aggiudicata all’Ati Nuova Villa Reale Monza spa.
In seguito alla gara è stato avviato un contratto di concessione per il restauro e la gestione dell’immobile, stipulato tra Infrastrutture Lombarde spa, Consorzio Villa Reale e Parco di Monza in qualità di soggetti pubblici concedenti e Nuova Villa Reale Monza spa in qualità di soggetto privato concessionario. Tale contratto ha previsto due fasi: quella del restauro dove Nuova Villa Reale Monza spa si è interfacciata come principale referente Infrastrutture Lombarde spa e quella della gestione dove Nuova Villa Reale Monza spa ha come principale referente il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza. La concessione regola i termini del project financing, consentendo la realizzazione di opere pubbliche con il concorso di capitali privati.
Il contratto di concessione della Villa ha una durata di 264 mesi.

Cenni storici
Maria Teresa d’Austria decise la realizzazione della Villa dando incarico nel 1777 all’architetto Giuseppe Piermarini che portò a termine i lavori in soli tre anni. Eugenio di Beauharnais, nel 1805 nominato viceré del nuovo Regno d’Italia, vi fissò la sua residenza principale che assunse il nome di Villa Reale. Tra il 1806 e il 1808 al complesso della Villa e dei suoi giardini fu affiancato il parco recintato e vasto 750 ettari. Dopo la caduta di Napoleone vi fu il ritorno degli Austriaci fino alla Seconda guerra di Indipendenza quando la Villa diventò dei Savoia. Nel 1934 con Regio Decreto Vittorio Emanuele III fece dono di gran parte della Villa ai Comuni di Monza e di Milano, associati. Con l’avvento della Repubblica, l’ala sud è amministrata dallo Stato Italiano.

Villa Reale di Monza | Salone centrale al piano terra. A doppia altezza comunica al secondo piano direttamente con l'atrio di accesso. Il pavimento è realizzato con la tecnica del coccio pesto.
Villa Reale di Monza | Salone centrale al piano terra. A doppia altezza comunica al secondo piano direttamente con l’atrio di accesso. Il pavimento è realizzato con la tecnica del coccio pesto.

Concetti progettuali e destinazioni funzionali
Il principale obiettivo del riutilizzo del fabbricato è quello di integrare le qualità storico-artistiche della Villa con le nuove funzionalità in grado di sostenere il quadro economico dell’intervento e garantire le caratteristiche di sicurezza necessarie a un luogo pubblico. Contemporaneamente al recupero delle stanze storiche e ai due piani nobili del corpo centrale, le operazioni di restauro hanno riguardato i seguenti interventi: riqualificazione degli ambienti a piano terra mediante modifiche funzionali e migliorie tecniche; riqualificazione e messa in valore delle superfici al piano belvedere mediante opere civili e impiantistiche, con la localizzazione di nuove destinazioni d’uso; adeguamenti legati alla nuova fruizione della villa.
Al piano terra è stato collocato l’ingresso, la biglietteria generale e punto informativo, oltre a uno spazio dedicato a bar caffetteria, un ristorante, un bookshop con area consultazione, il servizio di guardiania e guardaroba.
Il restauro del corpo centrale della Villa Reale ha operato la ricomposizione al secondo piano nobile degli appartamenti imperiali, dell’appartamento della Duchessa di Genova e dell’appartamento del Principe di Napoli, affrontando temi importanti quali le connessioni verticali fra i vari piani e il rifacimento degli impianti di condizionamento ambientale e di illuminazione. Il piano Belvedere è stato oggetto di un restauro che, ponendo in evidenza tutte le strutture lignee della copertura, ha rimesso in comunicazione le varie parti della struttura originaria.

Villa Reale di Monza | La muratura esterna del piano terra mostrava segni di dissesti. Dopo lo smontaggio delle lastre e la messa in sicurezza dei fregi ornamentali, le murature sono state rinforzate, le lastre sono state posizionate e ancorate con una coda di rondine metallica.
Villa Reale di Monza | La muratura esterna del piano terra mostrava segni di dissesti. Dopo lo smontaggio delle lastre e la messa in sicurezza dei fregi ornamentali, le murature sono state rinforzate, le lastre sono state posizionate e ancorate con una coda di rondine metallica.

Per quanto riguarda le facciate, il lavoro di restauro è stato concentrato soprattutto sul lato sud dell’edificio che non aveva fi no a oggi ricevuto nessun tipo di intervento: l’ultimo intervento di coloritura risaliva all’epoca umbertina, da cui i colori giallo- arancio presenti.
L’approccio al recupero degli ambienti della Villa dal punto di vista delle strutture è stato improntato alla cura e al rispetto dell’esistente. La fase di progettazione ha seguito l’iter raccomandato dalle convenzioni internazionali sui Beni Culturali (Carta di Venezia, Linee Guida per i Beni Culturali, Iccrom, Icomos). Si sono approfondite le tematiche in maniera puntuale e precisa, focalizzando l’attenzione sia sulle vicende storiche che hanno caratterizzato la storia del fabbricato, sia sui segnali del tempo che sono rilevabili dall’attenta analisi del quadro fessurativo che ogni edificio storico porta su di sé in maniera più o meno accentuata.

Logistica e specificità del cantiere
L’aspetto principale del cantiere ha riguardato l’organizzazione delle varie lavorazioni nel delicato contesto del fabbricato storico della Villa Reale. Le strutture necessitavano di un intervento di rinforzo generalizzato ai maschi murari ai vari orizzontamenti e in diversi punti del fabbricato, posizionando placcature metalliche e barre passanti.
Per realizzare tali interventi in ambienti caratterizzati da stucchi, affreschi, decori, con la compresente attività di maestranze di diversa specializzazione e soprattutto in assenza di spazi sufficientemente grandi di stoccaggio di materiali o utilizzo di macchinari pesanti, si è eseguita l’analisi dettagliata delle lavorazioni e la loro suddivisione in sotto lavorazioni eseguibili da poco personale altamente specializzato in grado di muoversi all’interno degli ambienti in fase di restauro.
Caso particolare è stato il rinforzo della parete nord/est della villa, dove all’interno della muratura è stata inserita una piastra in acciaio dallo spessore di 20 mm alta quanto la parete: per il suo posizionamento è stato utilizzato il principio del ponte levatoio. Puntata alla base la piastra, mediante un foro passante successivamente riempito con la sua barra di riferimento, la struttura è stata varata utilizzando un argano esterno e un cavo metallico che ne ha sopportato tutto il peso.

Villa Reale di Monza | Un robot esegue delle perforazioni per lavori di consolidamento.
Villa Reale di Monza | Un robot esegue delle perforazioni per lavori di consolidamento.

Al piano seminterrato è stata ricucita la scatolarità della struttura della Villa attraverso il posizionamento di un pavimento galleggiante ripensato appositamente per quest’opera. Non normali igloo plastici, ma un sistema di profili metallici tagliati in base al passo della successiva pavimentazione in pietra, posizionati in modo tale da consentire il passaggio di tutte le nuove dorsali impiantistiche e legate alle fondazioni.

Il progetto di gestione
Tutti i costi di gestione sono a carico di Nuova Villa Reale spa che recupera l’investimento iniziale grazie alla concessione della gestione della struttura per un periodo di tempo definito. La concessione stabilisce le regole con cui l’ente pubblico vincola il soggetto privato dal punto di vista della qualità del lavoro, dei limiti di spesa e delle funzioni allocate. Attualmente sono previste diverse funzioni: al piano terra vi sarà la presenza di un ristorante, le sale al piano primo verranno date in gestione a una società monzese per l’organizzazione di eventi, convegni e congressi.
Il secondo piano sarà dedicato alle esposizioni temporanee e mostre d’arte e grazie all’utilizzo di nuove tecnologie grafi che sarà possibile far percepire ai visitatori gli ambienti come erano stati arredati originariamente.
Nel piano del Belvedere verrà invece realizzato ospitato il museo del design della Triennale di Milano realizzato su indicazioni dell’arch. Michele De Lucchi.

Rilievi e diagnostica
Il rilievo è stato riferito sia alla geometria complessiva del fabbricato che a quella degli elementi costruttivi: è stato realizzato mediante ispezione visiva diretta, coadiuvata da videoendoscopia e georadar. A ogni livello, sono state acquisite e integrate le conoscenze circa la geometria degli elementi in muratura, delle volte, dei solai e della copertura, delle scale, la tipologia delle fondazioni e la localizzazione delle eventuali nicchie, cavità, aperture richiuse, canne fumarie, elementi estranei inclusi. È stato inoltre rilevato e rappresentato il quadro fessurativo, in modo tale da consentire l’individuazione delle cause e delle possibili evoluzioni delle problematiche strutturali della Villa.
Rilievo materico costruttivo e dello stato di conservazione. La definizione della qualità e dello stato di conservazione dei materiali e degli elementi costitutivi è stata eseguita grazie a tecniche di indagine georadar e ispezioni dirette quali videoendoscopie, stratigrafi e sugli intonaci, saggi. Speciale attenzione è stata riservata alla valutazione della qualità muraria, individuando le caratteristiche geometriche e materiche dei singoli componenti, oltre che le modalità di assemblaggio. In particolare si è proceduto a defi nire: forma, tipologia e dimensione degli elementi; disposizione dei corsi e la tessitura; natura delle malte e il loro stato di conservazione.
Caratterizzazione meccanica dei materiali. La misura diretta dei parametri meccanici della muratura, soprattutto di resistenza, è stata eseguita attraverso prove debolmente distruttive in sito: in particolare per la determinazione del modulo di elasticità normale e della resistenza a compressione si è fatto ricorso a martinetto piatto doppio, prova eseguita su una porzione limitata di paramento murario sottoposto a sollecitazione massima corrispondente all’innesco della fessurazione, realizzata mediante l’esecuzione di tagli di piccole dimensioni nei giunti di malta.
Aspetti geotecnici. È stato effettuato l’accertamento del tipo e della consistenza del sistema di fondazione, unitamente alla caratterizzazione geotecnica del terreno compreso nel volume signifi cativo di sottosuolo. È stato predisposto un piano d’indagine per accertare forma, dimensioni e materiali costituenti le strutture di fondazione. Sono state eseguite perforazioni a carotaggio continuo tali da raggiungere i piani di fondazione e intestarsi adeguatamente nel sottosuolo. Le indagini geotecniche hanno permesso la caratterizzazione fi sicomeccanica e dinamica dei terreni di fondazione, tramite prove in sito quali sondaggi geognostici, prove penetrometriche dinamiche Spt e prove sismiche Masw.

Villa Reale di Monza | Per il consolidamento delle pareti di facciata del piano terra sono stati impiegati tirantini antiespulsivi inseriti in ancoraggi ciechi.
Villa Reale di Monza | Per il consolidamento delle pareti di facciata del piano terra sono stati impiegati tirantini antiespulsivi inseriti in ancoraggi ciechi.

Analisi sulle murature e le strutture orizzontali. Il rilievo geometrico ha fornito informazioni sulle strutture: è emerso che le murature sono state edificate nel sostanziale rispetto di un impianto strutturale di concezione moderna, caratterizzato da facciate portanti e murature di spina interconnesse fra loro da numerosi setti trasversali, capaci di dare le necessarie garanzie in termini di stabilità statica e naturale funzionamento antisismico, anche in relazione alla bassa sismicità del sito e alla natura geologica del terreno sottostante caratterizzato da falda alta e presenza dei cosiddetti occhi pollini.
In particolare si è constato che: la muratura non risultava iniettabile e si è quindi previsto un diverso sistema di consolidamento murario in grado di garantire la necessaria sicurezza statica e interfacciarsi al meglio con la realtà della Villa; la muratura, sottoposta a prove in sito effettuate con l’ausilio di martinetti piatti singoli e doppi, ha evidenziato uno stato tensionale elevato; il reale stato di degrado dell’interfaccia tra il paramento esterno inferiore in granito di facciata e l’adiacente muratura ha comportato un’ulteriore differenziazione degli interventi di consolidamento come la necessità di smontare i conci di rivestimento lapidei per l’esecuzione dei consolidamenti.
Quadro fessurativo. L’analisi dei dati del sistema di monitoraggio attivo negli anni scorsi sulla Villa ha evidenziato come il fenomeno che ha causato il quadro fessurativo prevalente, che coinvolge l’area nord del corpo centrale, fosse esaurito. La muratura portante è costituita da mattoni pieni e malta di calce; i filari si presentano molto ben apparecchiati e regolari e si estendono a tutto lo spessore interno delle pareti senza nuclei di riempimento. L’organizzazione strutturale dei moduli murari è regolare nelle facciate esterne, con aperture ben allineate e alternanza di vuoti e pieni; le ammorsature fra muri concorrenti sono ben realizzate e garantiscono una collaborazione fra pareti contigue.
L’impianto delle stanze interne si presenta più disomogeneo rispetto alle facciate: si hanno ambienti che rompono la rigida maglia quadrata impostata al piano terra, per ricavare, specie nel piano primo nobile e nel piano secondo nobile, ambienti di dimensioni adeguate alla rappresentanza. Le murature che vengono interrotte ai piani nobili per ricavare ambienti più ampi sono sovente riproposte ai piani superiori mediante l’inserimento di archi a sesto ribassato che scavalcano le volte di copertura di detti ambienti.
Nonostante la realizzazione costruttiva, la distribuzione delle tensioni verticali sui maschi murari non risulta perfettamente simmetrica nella fabbrica del corpo centrale: la parte nord del corpo centrale è soggetta a un cedimento più severo a causa della disposizione degli ambienti ivi prevista.

Progettazione strutturale
La normativa vigente permette per edifici di rilevanza storica classificati come «Bene Culturale » di fare riferimento per alcuni aspetti della progettazione alle Linee Guida specifiche; viene inoltre esplicitamente premesso che per tale categoria di edifici è ammesso il ricorso al solo miglioramento qualora non sussistano le condizioni per il completo soddisfacimento delle verifiche di cui alle citate Ntc 2008.
Le verifiche strutturali hanno quindi seguito la seguente filosofia generale: verifica statica di solai, scale, volte: adeguamento alle prescrizioni normative, con consolidamento degli elementi che non soddisfano le verifiche; verifica statica delle murature portanti: miglioramento del rapporto fra tensione sollecitante fed e tensione di progetto fmd, con consolidamento delle pareti che non rientrano nei parametri di sicurezza predeterminati; verifica sismica globale: miglioramento del comportamento sismico globale.
Per la verifica delle strutture murarie è stato analizzato un modello agli elementi finiti dell’intero blocco della Villa corrispondente al 1° Lotto Funzionale realizzato attraverso il software Midas Fea, che ha consentito l’analisi virtuale dei carichi statici e le sollecitazioni sismiche statiche equivalenti.
Per la verifica statica degli orizzontamenti si è deciso di limitare il carico variabile degli orizzontamenti stessi, da evidenziare chiaramente mediante targhe esposte negli ambienti e limitazione degli accessi nelle aree previste come spazi espositivi: il valore di carico variabile è stato quindi limitato a 3.00 kN/m2 considerando come riferimento gli ambienti suscettibili di affollamento della Cat. C1 secondo le Ntc 2008.
La caratterizzazione meccanica delle essenze lignee e del loro stato di conservazione è stata eseguita con grado di accuratezza più elevato per quanto concerne le travi principali, mentre per l’orditura secondaria si è proceduto a una verifica a campione, differenziando i relativi fattori di confidenza.

Interventi strutturali
Il consolidamento delle pareti è stato limitato e minimizzato al raggiungimento degli obiettivi di verifica ed è stato differenziato in funzione di tipo, localizzazione, pregio, finitura e stato di sollecitazione caratterizzanti i singoli maschi, pilastri o pareti. Si sono utilizzati acciaio, malte non reagenti e fasciature in fibra aramidica ad alto modulo; tutti materiali in grado di fornire ampie garanzie in termini di performance ma anche di durabilità.
Al fine di cogliere l’obiettivo di verifica in termini di raggiungimento della richiesta capacità portante ai carichi verticali, il consolidamento tipologico cantierizzato è stato quello di un confinamento realizzato per mezzo di barre in acciaio zincato passanti messe in carico attraverso l’uso di piatti in acciaio che rendesse possibile limitare la pressione di contatto sulla muratura stessa a valori accettabili. L’azione di confinamento e cerchiatura viene implementata anche attraverso la pressione esercitata dall’intonaco strutturale in malta di calce e pozzolana fibrorinforzata e dall’annessa rete in fibra di vetro alcali resistente.
Nel caso specifico delle pareti esterne di facciata del piano terra si è provveduto a studiare una possibile alternativa che implementasse l’uso di tiranti antiespulsivi ciechi. L’intervento presupponeva inoltre il contestuale consolidamento e riempimento per iniezione della interfaccia muratura-granito; la fattibilità di tale intervento è stata confermata dall’esito di prove di pull-out già eseguite.
Per i maschi murari da consolidare a piano primo nobile e per quelli considerati di estremo pregio del piano terra è stata predisposta una diversa lavorazione mediante l’impiego di barre post-tese senza dover rimuovere completamente gli intonaci di valore esistenti.
Le volte di copertura del piano terra del corpo centrale sono risultate in grado di sopportare i carichi permanenti e gli accidentali della normativa vigente, risultano ben dimensionate e capaci di resistere a carichi superiori a quelli richiesti in fase di esercizio.
Confinamento murario. Pareti di facciata del piano terra. Le pareti di facciata del piano terra sono caratterizzate dalla presenza di spesse lastre di granito sulla faccia esterna. L’interazione fra le lastre in granito e la parete muraria non risultava nota: nell’incertezza sul reale stato di vincolo, e conseguentemente sulla presumibile trasmissione delle azioni fra un paramento e l’altro, non si poteva prevedere la rimozione del paramento per effettuare gli interventi.
Si è quindi studiata una soluzione strutturale che prevedesse l’utilizzo di tirantini antiespulsivi inseriti in ancoraggi ciechi all’interno delle lastre e contrastati su piatti metallici dal lato interno.
Pareti interne. Le pareti interne hanno presentato fattori di libertà di intervento in special modo non risultando interessate da intonaci e decorazioni pregiate. Su tali pareti si è intervenuti attraverso un consolidamento per mezzo di tirantini antiespulsivi utilizzati da soli o in abbinamento a fasce di fibra aramidica.

Villa Reale di Monza | Alcune pilastrature al piano terra sono state rinforzate con l'impiego di calastrelli in acciaio.
Villa Reale di Monza | Alcune pilastrature al piano terra sono state rinforzate con l’impiego di calastrelli in acciaio.

Pilastri murari piano terra (zona centrale). All’ingresso del piano terra sono ubicati 6 pilastri in muratura disposti ai vertici di un ideale esagono. La loro forma poligonale ha reso necessario definire un intervento di consolidamento ad hoc attraverso l’uso di fi bre in grado di garantire il raggiungimento della pressione di confinamento, mentre l’utilizzo di barre passanti ha consentito di mettere in forza il sistema di consolidamento e far sì che la pressione di confinamento potesse agire immediatamente anche per i carichi permanenti.
Pareti decorate piani nobili. Gli interventi di consolidamento che coinvolgono pareti del piano nobile sono stati limitati al minimo indispensabile, poiché gli ambienti a tale livello sono stati recentemente restaurati negli intonaci e nei paramenti decorativi. Si è limitato l’intervento prevalentemente all’area della sala da pranzo di rappresentanza ubicata all’estremità nord del corpo centrale: in tale area le tensioni di compressione che coinvolgono le murature sono più elevate rispetto al resto del piano primo nobile a causa della rarefazione delle pareti che scaricano direttamente al suolo.
Per minimizzare l’invasività dell’intervento si è cantierizzata la soluzione strutturale con tirantini antiespulsivi, passanti nelle murature, costituiti da barre con diametro 8 mm ancorati a piatti terminali dal diametro di 50 mm inseriti in scassi puntuali dell’intonaco esistente.
Pareti con graffi ti piano terra. Al piano terra, nella parte nord del corpo centrale, sono presenti i graffi ti originali di decorazione delle pareti in migliore stato di conservazione. D’accordo con la locale Soprintendenza sono stati dimensionati piatti di ancoraggio con diametro 60 mm in modo da conservare le pitture murarie ma allo stesso tempo consolidare maggiormente le murature.
Spezzoni di parete comprese fra canne fumarie e simili. Analizzando nel dettaglio le murature della Villa si sono riscontrati i casi d’occlusione di canne fumarie all’interno delle murature, molto frequenti per il largo utilizzo di caminetti e passaggi impiantistici all’interno della Villa. Si è pertanto proceduto alla cerchiatura dei pilastrini mediante posizionamento di 4 angolari sui bordi dell’ideale pilastrino uniti da fasce metalliche.
Volte strutturali. L’intervento strutturale si è limitato a una stuccatura profonda delle lesioni visibili all’intradosso tramite iniezione di miscele leganti a base di calce e pozzolana con bassissima percentuale di sali solubili e ampiamente compatibili con i materiali originali, evitando l’uso di materiali a base cementizia.

Villa Reale di Monza | Per le volte il consolidamento è avvenuto in due modalità differenti: con la rete elettrosaldata o con l'inserimento di piatti calandrati.
Villa Reale di Monza | Per le volte il consolidamento è avvenuto in due modalità differenti: con la rete elettrosaldata o con l’inserimento di piatti calandrati.

Solai. La quasi totalità degli orizzontamenti dei piani superiori è costituita da solai con struttura portante in legno caratterizzata da una doppia orditura. Le operazioni hanno comportato il rispetto e la maggiore salvaguardia possibile delle strutture esistenti in legno che, siano pure prevalentemente non a vista, costituiscono una testimonianza del passato degna di essere conservata.

Villa Reale di Monza | Alcuni solai del piano del Belvedere sono stati consolidati con l'inserimento di elementi di carpenteria metallica.
Villa Reale di Monza | Alcuni solai del piano del Belvedere sono stati consolidati con l’inserimento di elementi di carpenteria metallica.

Piano terra
Il piano terra del corpo centrale è caratterizzato dalla presenza di ambienti più piccoli rispetto a quelli dei livelli superiori e condizionati da strutture murarie di elevazione più frequenti e massive. Tutte le sale presentano una copertura a volta mediamente impostata a circa 2 m e con altezza massima in chiave non superiore ai 3 m. Come avviene per i due piani nobili sovrastanti anche al piano terra l’impianto planimetrico è basato su una zona centrale di raccordo, costituita dall’atrio di ingresso colonnato e da una serie di sale minori reciprocamente collegate a costituire un unico ambiente, e da due gallerie centrali che da questa zona baricentrica si dipartono verso nord e sud, organizzando una serie di ambienti contigui sui due affacci principali est e ovest del corpo centrale. Su tutte le pareti del piano terra è stata eseguita una estesa campagna di rilievo dei livelli di umidità presenti nei paramenti murari, condotta in due distinti periodi al fine di valutare anche l’evoluzione dei fenomeni in corso. I rilievi sono stati condotti mediante l’esecuzione di battute termografi che con tecnica passiva su tutti i paramenti interni delle murature, e mediante la contestuale esecuzione di misurazioni gravimetriche e dielettrometriche/riflettometriche, volte a una quantificazione dei livelli di acqua contenuta nei muri.
Le indagini hanno consentito di quantificare il fenomeno di risalita capillare presente in maniera diffusa sulle pareti di tutto il piano terra e in particolare sulle murature perimetrali esterne, poste a diretto contatto con il parco e la corte d’onore. I dati raccolti, abbinati alle rilevazioni piezometriche della falda freatica, hanno permesso di accertare che l’apporto principale di acqua sulle pareti derivava dal contatto diretto fra le murature d’ambito della Villa e il terreno circostante. Durante i periodi prolungati di precipitazione meteorica l’acqua assorbita dal terreno giungeva a lambire le fondazioni e gli spiccati murari posti al di sotto del piano campagna determinando consistenti fenomeni di risalita.
Questo fenomeno, abbinato alla marcata impermeabilità dei paramenti esterni del corpo centrale in bugnato di granito, determinava una accentuazione della risalita negli ambienti interni e il conseguente deterioramento delle superfici fino alle zone di imposta delle volte. Si è prevista in tal senso la realizzazione dei seguenti interventi, prima di procedere al restauro vero e proprio: formazione di un vespaio aerato in corrispondenza di tutti gli ambienti interni del piano terra; formazione di trincea di drenaggio lungo tutto il perimetro esterno del corpo centrale; installazione di impianto elettromagnetico per l’inibizione della risalita capillare nei muri.
Laddove i gravi fenomeni di infiltrazione d’acqua avevano compromesso le superfici a intonaco presenti, si è prevista la rimozione dei resti di intonaco sino al supporto murario per la realizzazione degli interventi di consolidamento strutturale, e la stesura di un nuovo intonaco macroporoso esente da cemento, con un tinteggio finale di accompagnamento con le superfici contigue.

Il Cantiere
Località: Monza
Cantiere: Recupero e valorizzazione della Villa Reale di Monza e dei giardini di pertinenza. 1° lotto funzionale – Corpo Centrale
Proprietà: Ministero dei Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia, Comune di Milano e Comune di Monza
Concedenti: Infrastrutture Lombarde spa, Consorzio Villa Reale e Parco di Monza
Stazione appaltante: Infrastrutture Lombarde spa
Concessionario: Nuova Villa Reale Monza spa
Responsabile unico del procedimento: ing. Antonio Rognoni
Capogruppo: prof. arch. Giovanni Carbonara
Progettazione architettonica/restauro: prof. arch. Sandro Benedetti, arch. Enrico Magistretti, arch. Fernando Cristobal Cordero, arch. Alessandro Colombo, arch. Pier Luigi Cerri, arch. Sergio Santin, arch. Emilio Sciacca, prof. Luciano Formica
Progettazione delle nuove strutture: prof. ing. Roberto Mingucci
Coordinamento strutturale: prof. ing. Antonio Gallo Curzio
Progettazione impianti: ing. Walter Ronzoni
Progettazione acustica: dott.re Giovanni Zambon
Progettazione del verde: dott.re ing. Giovanni Sala, arch. Alessandro Otto Kipar, prof. arch. Pier Fausto Bagatti Valsecchi
Progettazione musealizzazioni: dott.re Riccardo Bertolini, dott.re Piero da Passano, dott.re Giorgio Cioni
Responsabile di commessa: ing. Silvio Songini
Responsabile dei lavori: ing. Francesco Mazzeo
Direttore dei lavori: arch. Laura Lazzari
Coordinatore sicurezza in fase di progetto: ing. Roberto Ferrari
Impresa esecutrice: Restauro Nuova Villa Reale Monza Scarl
Ati: Italiana Costruzioni Spa (capogruppo mandataria), Na. Gest global service srl (mandante), Malegori comm. Erminio Sr (mandante)
Subappalti: Ponteggi Angeretti, Gf Security group, Cave Rocca Srl, Euroscavi 2000 srl, Brianza inerti srl, Idea mas srl, Tecnic tecnologie srl, Gf marcato srl

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here