Viabilità urbana | Legno di larice lamellare

A Cittadella la passerella pedonale in legno lamellare

La passerella che collega, attraverso il vallo di Cittadella, antica città murata in provincia di Padova, lo spalto con parcheggio al complesso dell’Ospedale civile ha una struttura portante asimmetrica di luce pari a 26 m, da spalla a spalla, costituita da due travi principali e due archi a curvatura variabile collegati in un nodo asimmetrico a livello dell’impalcato. Il piano di calpestio di larghezza 2,40 m è stato realizzato in doppio tavolato incrociato in legno massiccio.

La passerella pedonale in legno lamellare che si descrive è stata realizzata in un contesto storico-ambientale estremamente affascinante. Si trattava infatti di costruire un collegamento stabile attraverso il vallo di Cittadella, antica città murata in provincia di Padova, al fine di collegare lo spalto dove attualmente è presente un parcheggio, al complesso dell’Ospedale Civile.

Vista della cerniera centrale
Vista della cerniera centrale

L’opera nasce dalla necessità di sostituire una passerella pre-esistente realizzata in tubi Dalmine, a carattere provvisorio, circa quarant’anni prima; si trattava quindi di realizzare un ponte per il transito dei pedoni in maggior sicurezza rispetto alla situazione esistente.
Uno degli input progettuali, definiti in accordo con l’amministrazione comunale di Cittadella, era quello di progettare una struttura non convenzionale, soprattutto in considerazione delle particolari caratteristiche del luogo, che potesse essere accettata dalla locale Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici del Veneto Orientale. L’area oggetto di progetto, in base al Piano regolatore generale vigente, rientra all’interno del perimetro del centro storico.

Vista della spalla lato ospedale
Vista della spalla lato ospedale

Profilo metodologico, urbanistico e funzionale
Progettare un ponte che non sia una struttura anomina significa concepire un’opera finalizzata a ridefinire uno spazio con un segno unico destinato a durare nel tempo, che dialoga con le presenze del luogo e le testimonianze del passato, mirando al recupero dei valori di qualità dell’immagine e vivibilità degli spazi. Si tratta quindi di affrontare una progettazione complessa caratterizzata da un’attenta riflessione sulle relazioni che quest’opera avrà con il contesto ambientale nel quale andrà a collocarsi, perché all’obiettivo principale di risolvere un problema statico e viabilistico si affianca la valutazione di tutte le problematiche conseguenti al suo inserimento nel territorio.
Ai problemi che caratterizzano la progettazione formale della passerella si affianca la capacità di progettare elementi architettonici in grado di evocare tutto quello che in forma di immagini, contenuti ed emozioni si è depositato nell’immaginario collettivo in seguito a una concomitanza di fattori culturali, sociali e territoriali; non si può prescindere da questo patrimonio comune d’immagini nel momento in cui ci si trova a intervenire nel territorio con un oggetto che si spera possa evocare emozioni nei futuri fruitori.

Stato di fatto prima dell’intervento con la struttura provvisoria esistente
Stato di fatto prima dell’intervento con la struttura provvisoria esistente
Stato di fatto prima dell’intervento con la struttura provvisoria esistente
Stato di fatto prima dell’intervento con la struttura provvisoria esistente

I valori urbanistici affermati
Dovendo inserire la passerella pedonale sull’anello d’acqua che circonda la cinta muraria, la scelta tipologica è stata influenzata principalmente dalla larghezza del fossato e dalle caratteristiche degli argini in quel punto. Tra le diverse soluzioni affrontate in fase di progettazione, lo schema statico adottato si è dimostrato essere quello maggiormente rapportabile sia al luogo sia al materiale di costruzione impiegato. A tal fine il disegno della passerella ha mirato a privilegiare sia il rapporto struttura-architettura sia la relazione dell’oggetto con l’ambiente, rapporti che sono stati resi visibili con la scelta dei materiali: il legno e l’acciaio. Allo scopo di consentire la maggiore integrazione armonica con il territorio, per la realizzazione della struttura si è fatto ricorso al legno lamellare, materiale alternativo al cemento armato e all’acciaio per resa statica e di minore impatto ambientale.

La nuova passerella è stata posizionata cinque metri più a sud rispetto all’asse della struttura provvisoria esistente
La nuova passerella è stata posizionata cinque metri più a sud rispetto all’asse della struttura provvisoria esistente

La progettazione si è svolta tenendo presente che il transito sopra un ponte su un corso d’acqua rappresenta, in misura maggiore se si tratta di una passerella pedonale, una straordinaria occasione di connessione visiva e percettiva con il paesaggio circostante. In questo caso la percezione per chi transita sulla passerella è enfatizzata dalla maggiore visione del corso d’acqua sottostante, consentita dalla trasparenza del parapetto grazie al ricorso ai trefoli di acciaio inox. Anche tutti gli interventi connessi alla realizzazione dell’opera sono stati pensati per non comportare effetti modificatori significativi sull’assetto ambientale e paesaggistico interessato dall’opera anche durante le fasi di montaggio.04

La passerella 
Dal punto di vista formale la passerella si caratterizza principalmente per l’arco asimmetrico inferiore, ispirato a una traiettoria balistica, per enfatizzare l’aspetto dinamico del ponte in contrasto con la staticità delle mura difensive, marcando l’idea della funzione principale del manufatto, il movimento. È stato scelto il legno come materiale principale per la struttura, cercando di evitare le soluzioni strutturali e gli stereotipi comuni per i ponti in legno.
Nella scelta dei materiali, sicuramente determinante per la qualità dell’opera, il pensiero è andato agli elementi tipici della città medievale: il legno lavorato, la pietra e il ferro che, come citato da Gugliemo d’Alvernia (un importante teologo vissuto nel XIII secolo) «…è evidente che in confronto a questa città ammirevole il resto dell’umanità è come una foresta selvaggia, … al contrario delle pietre brute, grezze delle cave e al legno naturale, le pietre cementate e il legno lavorato (coememtum, et clavi, et caeteraeque ligaturae inter lapides, et ligna) sono il simbolo dell’amore reciproco e delle esigenze spirituali che emergono fra le anime degli uomini…».
Questo pensiero è stato alla base della concezione architettonico-strutturale del ponte, che ha avuto come fonte d’ispirazione sia l’utilizzo dei materiali tradizionali, attualizzati con l’impiego dei trefoli di acciaio, sia l’impostazione culturale del loro utilizzo: vires, et artem et artificium (forza, abilità tecnica e senso artistico… per usare sempre le parole di Gugliemo d’Alvernia).
La citazione che si è utilizzata in tale progetto è quella del meccanismo medioevale, non tanto come rilettura di macchine medioevali più o meno probabili, ma come riferimento nella progettazione ad alcune parti di una macchina da guerra come la balestra, dove parti del meccanismo hanno una funzione statica simile a quella di alcuni elementi strutturali di un ponte.

Lo schema statico scelto ha consentito di effettuare il montaggio con il solo ausilio di una gru posta sull’argine dal lato delle mura
Lo schema statico scelto ha consentito di effettuare il montaggio con il solo ausilio di una gru posta sull’argine dal lato delle mura

Si è deciso quindi di disarticolare virtualmente una balestra per cercare di definire alcuni elementi strutturali per riscrivere un «abaco» strutturale. Con tali elementi si ridisegna il ponte-passerella. La particolare configurazione orografica del terreno e la necessità di relazionare il vallo attraverso una curvatura negativa del ponte stesso hanno suggerito un disegno non usuale, per enfatizzare quindi la presenza del vallo stesso attraverso una variazione di pendenza dell’impalcato, senza rendere tuttavia la passerella eccessivamente protagonista e garantendo ovviamente l’accessibilità per le persone diversamente abili, considerando anche che le due quote d’imposta sono su altezze diverse. L’asimmetria rispetto al corso d’acqua sottostante e la curvatura del vallo in corrispondenza del ponte hanno suggerito di cercare una soluzione non simmetrica per rendere visibile anche la curvatura del fossato rispetto all’area del vallo. Il risultato ottenuto è quello di una struttura apparentemente provvisoria, non antagonista rispetto al sistema fortificato che fa da quinta ma al tempo stesso «opera d’ingegno».

La passerella è stata realizzata in legno di larice lamellare, con doppi montanti in acciaio inox a finitura satinata, cavi in trefoli di acciaio, corrimano in rovere completo di profilo di supporto in acciaio inox e fondazioni su pali di calcestruzzo. Un muretto curvo in metallo delimita in entrambi i lati la passerella, fungendo da elemento di protezione per coloro che la percorrono e indicandone l’accesso a coloro che giungono dagli spalti o percorrono il marciapiede della Riva dell’ospedale. La pavimentazione delle aree di accesso alla passerella, delimitata dalle spalle e dal muretto suddetto, è in ciottoli e mattoni. La passerella ha una struttura portante asimmetrica di luce pari a 26 m, da spalla a spalla, costituita da due travi principali e due archi a curvatura variabile collegati in un nodo asimmetrico a livello dell’impalcato.07

La coppia di travi esterna, di sezione costante 22×64 cm, ha una forma ad arco, mentre la coppia di travi più interna, di forma leggermente incurvata verso il basso, ha una sezione di larghezza costante pari a 22 cm e altezza variabile da 64 cm in corrispondenza del nodo sovrapposto a 52 cm agli appoggi ed è costituita da due parti connesse nella parte centrale tra i due appoggi all’arco. Gli archi asimmetrici a curvatura variabile sono costituiti da due tratti rettilinei collegati da un settore circolare, realizzati in un arco unico di luce totale di 18,50 m.
Il piano di calpestio di larghezza 2,40 m è realizzato in doppio tavolato incrociato in legno massiccio, di cui lo strato inferiore è quello strutturale di spessore 4 cm opportunamente collegato alle travi secondarie, mentre il tavolato superiore a orditura ortogonale ad esso risulta essere il piano di calpestio e realizza una protezione alla struttura sottostante. Il piano di calpestio è sostenuto da travi trasversali in legno bilama poste a interasse di 1,5 metri e ha una curvatura in alzato contenuta nella pendenza media del 5% (dm 14/06/86 n. 236). L’impalcato è collegato alle spalle con vincoli bidirezionali che lasciano libero lo scorrimento longitudinale e trasmettono solo azioni verticali e azioni orizzontali da vento e sisma.09

L’arco è collegato con un collegamento a cerniera al suolo a due blocchi di fondazione che poggiano su micropali. La scelta dei micropali è stata dettata dalla configurazione e tipologia del suolo e soprattutto dalla necessità di assorbire elevate azioni orizzontali dall’arco e riportare in profondità i carichi trasmessi per non diminuire la portanza delle fondazioni di spalla ad essi molto ravvicinate. Una scossalina in rame riveste completamente la superficie superiore delle travi principali e parte delle facce laterali in modo da proteggere la struttura portante in legno lamellare dal contatto diretto con l’acqua piovana al fine di assicurarne così una maggiore durata nel tempo.12

Vista prospetto sud
Vista prospetto sud

Il montaggio
La scelta di posizionare la nuova passerella cinque metri più a sud rispetto all’asse della struttura provvisoria esistente è stata dettata dal duplice vantaggio di consentire l’attraversamento della Riva dell’ospedale in un punto di maggior larghezza e al contempo di permettere l’uso della struttura esistente durante la maggior parte delle fasi di lavorazione della costruzione della nuova passerella al fine di diminuire il disagio ai cittadini che si recavano in ospedale. La struttura esistente, per la quale il divieto di transito è stato in vigore durante le fasi d’infissione dei pali di fondazione e di varo della struttura portante del nuovo ponte, è stata mantenuta in funzione fino all’avvenuto collaudo della nuova opera, dopodiché si è proceduto alla sua demolizione.

Vista sottostante
Vista sottostante

Lo schema statico scelto ha consentito di effettuare il montaggio con il solo ausilio di una gru posta sull’argine dal lato delle mura, in modo da non interferire con la viabilità sulla Riva dell’ospedale. Dapprima si è posizionata la struttura preassemblata costituita dai due archi e dalle travi trasversali e poi si è proceduto con il montaggio della coppia interna di travi, dei travetti trasversali e dei controventi in acciaio. Il montaggio dell’elemento principale ha richiesto un giorno lavorativo. Successivamente si è proceduto al montaggio del piano di calpestio, delle scossaline in rame e degli elementi costituenti il parapetto. Infine sono stati eseguiti i lavori di realizzazione dei muretti di delimitazione della passerella e della pavimentazione di accesso. Si evidenzia il fatto che dal momento dell’incarico progettuale esecutivo alla completa apertura del manufatto sono trascorsi circa dieci mesi.

Questo ponte ha vinto il Premio Biennale Internazionale di Architettura «Barbara Cappochin» nel 2009, sez. provinciale, ed è stato selezionato nella short list del Premio Internazionale Footbridge 2008.

Vista montante parapetto
Vista montante parapetto
Arch. Francesca Emma
Arch. Francesca Emma
Ing. Lucio Bonafede
Ing. Lucio Bonafede

Chi ha fatto Cosa
Luogo: Cittadella (Pd)
Committente e finanziamenti: Comune di Cittadella
Progettista e direttore lavori: ing. Lucio Bonafede
Collaboratori: arch. Francesca Emma – ing. Guido Ometto
Imprese esecutrici: HolzAlbertani spa, Sellero (Bs) – Lessio Romolo snc, San Giorgio in Bosco (Pd)
Costo totale lavori: 117.450 euro
Dimensioni: – luce 26 m – larghezza 2,30 m – superficie 60 mq.

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