Sindacati edili | Commissione Mibact

Finalmente riconosciuto l’elenco nazionale dei restauratori

L'elenco conterrà le indicazioni degli idonei, dei non idonei e delle pratiche in corso di verifica. «La pubblicazione dell’elenco nazionale rappresenta un'importante vittoria per il settore del restauro che vedrà affermare i diritti di chi per decenni si è preso cura con professionalità del nostro patrimonio senza vedersi mai riconosciuto il diritto alla qualifica», affermano Feneal Filca Fillea.

Grande la soddisfazione dei sindacati  edili che negli ultimi anni avevano messo in campo una lunga serie di iniziative e mobilitazioni, dalla petizione al Presidente della Repubblica alle varie manifestazioni in tante città d’arte, dalle cartoline distribuite ai turisti al carbone consegnato al Ministero per la Befana, fino all’ultima iniziativa del gennaio scorso per protestare, al grido di #GhostBasta!, contro la decisione del Mibact di prorogare di cinque mesi i lavori della commissione esaminatrice.

Le segreterie nazionali di FenealUil FilcaCisl FilleaCgil, al termine di un incontro presso il Mibact con il Segretariato Generale, la Direzione Generale Educazione e Ricerca e la Commissione istituita nel 2015 per esaminare le domande (in tutto 6.351) per il riconoscimento della qualifica di restauratore hanno affermato:

«Tra qualche giorno verrà pubblicato l’elenco nazionale dei restauratori e finalmente, dopo 20 anni di attesa e di mobilitazioni, migliaia di lavoratrici e lavoratori impegnati nei cantieri di restauro si vedranno riconosciuta la qualifica. Abbiamo avuto assicurazioni che l’elenco verrà consegnato al Ministero, per poi essere reso pubblico nel giro di pochi giorni. L’elenco conterrà le indicazioni degli idonei, dei non idonei e delle pratiche in corso di verifica. Queste ultime, circa il 20% del totale, dovranno essere completate con ulteriori documentazioni. La pubblicazione dell’elenco nazionale rappresenta un’importante vittoria per tutto il settore del restauro e finalmente si potranno affermare una volta per tutte la dignità e i diritti di chi per decenni si è preso cura con professionalità del nostro Patrimonio senza vedersi mai riconosciuto il diritto alla qualifica».

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