Video_intervista | Il parere dell'architetto

Antonio Medici: «recuperare e innovare nel rispetto dei luoghi e del passato»

Con l'intervista del direttore di impresedilinews.it Livia Randaccio, l'arch. Antonio Medici è entrato nel merito delle sue motivazioni e delle sue modalità di professionista della progettazione e della costruzione nel ricercare la qualità del costruire per raggiungere e sviluppare la qualità dell'abitare e del vivere.

Il colloquio con l’arch. Antonio Medici è stato l’occasione per sviluppare alcuni temi legati alle modalità costruttive, alla funzione che i protagonisti della progettazione debbono avere e al loro ruolo attuale, indispensabile per incidere sul ridisegno del contesto urbano.

Con le sue considerazioni l’arch. Medici, partendo da due episodi da lui realizzati, la riqualificazione urbana a Suzzara considerata dal Piano integrato d’intervento e a Moglia il lavoro sul Teatro Mondo 3 (a seguito dei danni arrecati dal sisma del maggio 2012), è entrato nel merito della sua modalità, esplicita, d’intervenire sul tessuto urbano attraverso lavori che siano al contempo rispettosi del luogo, di conservazione, di recupero ma anche di rinnovamento, attraverso l’uso delle moderne tecnologie e raffinate produzioni di materiali costruttivi.

L’arch. Medici ci ha sintetizzato il suo concetto del costruire e del risanare in modo semplice: «le nostre città subiscono la loro dilatazione, nelle dimensioni che stanno trasformando le periferie in megalopoli, caratterizzate spesso dal degrado e dall’incuria, da un territorio devastato. Questo purtroppo avviene anche nei centri storici. Centri urbani e periferie che hanno bisogno di essere rivisitati, adeguati alle vicende dell’oggi, al mutamento della vita dell’uomo, sempre però nel rispetto del luogo e del passato». Per l’arch. Medici intervenire sul tessuto urbano significa cercare e tentare di esprimere la perfezione, rendere reale il proprio immaginato con un’azione che esprima la qualità del costruire per avere e sviluppare la qualità dell’abitare e del vivere: non va dimenticato che in Italia la maggior parte degli uomini vive e lavora nelle periferie, luoghi dove è tangibile la cesura fra tessuto abitato e campagna ma dove si sta intervenendo con maggiore attenzione e con progetti mirati per rimodellare il volto delle città, facendole diventare parte integrante della realtà urbana.

Con il suo dissertare tra architettura, urbanistica, progettazione del territorio, difficoltà di gestione della professione, analisi dei momenti decisionali e dei dubbi sulle politiche pubbliche, l’analisi dell’arch. Medici coglie nel segno della volontà, spesso inespressa dei professionisti del costruire, di ricercare il senso degli spazi urbani e del modo di confrontarci e rapportarci ad essi.

(Ripresa video a cura di Veronica Mulinello)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here