Edilizia ricettiva | Bondeno, Ferrara

Break Point 2.0: il linguaggio dei materiali lasciati al grezzo

L’edificio ha avuto tra le sue finalità il completamento e l’integrazione del tessuto edilizio che circonda il parco. La superficie è sviluppata su un unico livello e uno dei suoi elementi caratterizzanti è la lunga linea vetrata alla quale si contrappongono le superfici lignee che delimitano le scatole funzionali di servizio.
Arch. Andrea Bellodi.
Arch. Andrea Bellodi.

ARCH. ANDREA BELLODI | ELEMENTI COSTRUTTIVI LASCIATI A VISTA
«I materiali utilizzati sono stati lasciati nel loro stato naturale, i pilastri in cemento armato restano tali all’occhio, i pilastrini leggeri in acciaio zincato portano i segni del cantiere, la soletta in cemento fa da pavimentazione continua tra interno ed esterno senza tagli di dilatazione e con fessurazioni casuali, la struttura portante si percepisce nel suo stato grezzo, il legno di larice utilizzato è lasciato al naturale sia in esterno sia in interno. La cura al dettaglio è incentrata solo nell’attenzione alla realizzazione degli elementi strutturali. La pulizia comunicata dagli elementi costruttivi a vista fa percepire un senso di spazio industriale povero e privo di finzioni, ma prestante e ben definito architettonicamente. In altre parole l’architettura di questa costruzione assume un carattere differente rispetto all’adiacente tessuto urbano: infatti si è voluto capovolgere il processo costruttivo radicato nell’edilizia residenziale diffusa secondo cui non hanno importanza i materiali da costruzione scelti, né l’edificio allo stato grezzo perché saranno poi cappotti, intonaci, rivestimenti e contro-rivestimenti a darne la sua immagine finita. Poche le fasi di cantiere che hanno lasciato qualcosa di non visibile in questo edificio. Forse solo le fondazioni sarebbero sparite proprio perché sotto il livello del terreno, ma già la casseratura dei pilastri in cemento armato avrebbe definito la superficie visibile di questi elementi portanti agli angoli delle sale del ristorante. Molta cura è stata riposta nella composizione del getto in cemento e anche nelle fasi successive di disarmo e pulizia dei due pilastri d’angolo, unici elementi verticali massivi. In aggiunta a questi solo degli esili pilastri di tredici centimetri di diametro in acciaio zincato a sorreggere la parte alta della superficie continua ripiegata del fabbricato».

Arch. Lucia Angelini.
Arch. Lucia Angelini.

ARCH. LUCIA ANGELINI | L’EDIFICIO TRA I DUE LANDMARK
«La necessità di chiusura verso il tessuto commerciale, caratterizzato dall’asfalto del parcheggio antistante della Coop in direzione sud verso la strada provinciale, e l’apertura visiva di un canale definito attraverso due alti landmark, il campanile della chiesa di San Giovanni e la ciminiera della Ex Fornace Grandi, sono stati assimilati per plasmare l’edificio attraverso una superficie solida e continua. Una superficie che si piega e si rigira su se stessa senza soluzioni di continuità, protesa verso i due landmark che caratterizzano l’area fino a inquadrarli, per distinguere, sottolineandoli, un interno e un esterno integrati».     oqproject_breakpoint_20

Trasformare un prato incolto, un lotto di 2.200 mq tra il margine residenziale e la zona periferica industriale del paese, in un locale a esercizio pubblico: questa è la sfida posta dal committente allo studio Oq project. Unico presidio del parco urbano del paese di Bondeno, nella pianura ferrarese, l’edificio completa e integra il tessuto residenziale che circonda il parco divenendone come limite e interfaccia. Da qui l’idea di generare tramite un nuovo impianto a “elle” uno spazio esterno attorno al quale raccogliere gli ambienti principali d’uso, a memoria delle corti coloniche tipiche del territorio, spazio aperto ma presidiato, sistema chiuso ma in continuità con il parco.

Vista d’insieme dal parco urbano dello spazio centrale a corte definito dall’impianto a L dell’edificio.
Vista d’insieme dal parco urbano dello spazio centrale a corte definito dall’impianto a L dell’edificio.

 L’idea di progetto: linearità e sostenibilità

La superficie sviluppata su un unico livello individua il percorso interno di flusso e fruizione dei clienti che, definiti gli spazi di lavoro e di servizio in sistemi scatolari chiusi in legno, si determina per sottrazione. Il sistema ristorativo viene così ottimizzato concependo due sale clienti indipendenti, che consentono una migliore gestione del pubblico con una risposta perfezionata alle esigenze e due blocchi interni di servizio e di preparazione per il funzionamento dell’edificio.

Vista interna dallo spazio compreso tra la scatola lignea degli spazi di lavoro e la vetrata continua in direzione del campanile.
Vista interna dallo spazio compreso tra la scatola lignea degli spazi di lavoro e la vetrata continua in direzione del campanile.

Elemento distintivo dell’edificio è la lunga linea vetrata che separa e collega l’edificio allo spazio aperto esterno e che, allo stesso tempo, illumina e amplifica l’interno portando dentro luce naturale e spazio, rischiarando l’esterno nelle ore notturne lasciando uscire luce artificiale come un’enorme lampada.

In inverno l’edificio funziona come una lanterna all’interno della quale ogni servizio trova il suo spazio senza necessità di alcun apporto esterno: l’ingresso principale affacciato sul distributivo prospettico permette l’accoglienza dei clienti della pizzeria che si muovono tra sala d’attesa per l’asporto, sale ristoro, guardaroba e servizi, mentre un secondo accesso che dà direttamente sulla grande scatola dei servizi, consente ai proprietari e ai dipendenti di gestire il lavoro tra magazzino, spogliatoi, servizi, cucine, bar, locale impasto e zona forno a legna, muovendosi in un percorso circolare che divide i cicli d’uso della cucina collegandosi direttamente alla sala principale.

Vista esterna che inquadra la superficie continua ripiegata su se stessa che dà forma all’involucro dell’edificio.
Vista esterna che inquadra la superficie continua ripiegata su se stessa che dà forma all’involucro dell’edificio.

Nella bella stagione è il giardino che penetra l’involucro attraverso le pareti vetrate lasciando che l’edificio si apra includendo in sé tutto lo spazio esterno, ampliandosi mediante il sistema continuo di pavimentazioni e pedane in cemento che conducono al porticato, a una piattaforma sul giardino e al bar estivo che affaccia direttamente sul parco urbano.

Grazie all’orientamento e allo sporto del solaio di copertura sempre variabile, la superficie vetrata evita l’effetto serra di surriscaldamento durante il periodo della radiazione diretta mantenendo così dei passaggi di temperatura graduali e controllati.

Alla lunga superficie vetrata si contrappongono le superfici lignee che delimitano e nascondono le scatole funzionali di servizio contenenti le aree di lavoro, le cucine, i magazzini, i servizi, accompagnando il cliente attraverso spazi sempre caratterizzati tra il calore del legno e la linea luminosa del vetro.

Campo visivo in direzione del campanile di San Giovanni.

Struttura e funzione della copertura

La porzione di superficie continua che costituisce il tetto dell’edificio è stata realizzata con un solaio in lastre predalles completato in opera che viene lasciato a vista dove possibile nei locali tecnici e di servizio secondari e che necessariamente viene coperto da un controsoffitto, unico elemento di mascheratura presente, per poter garantire le norme igieniche richieste negli ambienti aperti al pubblico.

Campo visivo in direzione della ex fornace Grandi.

Il solaio di copertura è stato ampiamente impermeabilizzato con una tripla guaina bituminosa saldata in opera e rivestito in ghiaia protettiva pronto per accogliere i macchinari dell’impianto termoidraulico posto nel carter di copertura. Lo smaltimento delle acque meteoriche, per minimizzare la presenza esteticamente ingombrante dei canali di scolo, è stato affidato esclusivamente ad alcuni doccioni in lamiera di acciaio inox sagomata che, adeguatamente proporzionati e disegnati, permettono il deflusso delle acque in punti precisi della copertura a scaricare direttamente come una linea d’acqua continua sul suolo.

Casseratura e preparazione per il posizionamento e il getto del solaio predalles.
Casseratura e preparazione per il posizionamento e il getto del solaio predalles.

Una soletta in cemento armato gettata in opera con cemento addizionato con fibre di vetro e additivi anti-ritiro per evitare giunti di dilatazione e levigata ad elicottero contiene il passaggio degli impianti a terra e funge allo stesso tempo da pavimentazione finita lasciando anche qui uno spiccato carattere industriale.

Gli infissi a facciata continua

A chiudere lateralmente l’edificio sono una linea d’infissi a facciata continua in alluminio grigio sablè ripiegata su quattro lati che permette il passaggio di luce e di aria tramite tre grandi aperture alzanti scorrevoli.

Puntellamento della copertura in lastre predalles.
Puntellamento della copertura in lastre predalles.

Gli infissi sono stati ridotti al minimo per alleggerire le pareti trasparenti e farle apparire come una lunga vetrata continua anche sugli angoli sigillati a spigolo vivo in vetro. Sui lati rimanenti a chiudere la struttura vi sono dei tamponamenti in blocchi poroton che, per evitare ponti termici, sono integrati con un minimo strato di cappotto in corrispondenza dei pilastri in cemento del telaio strutturale.

Le pareti in larice siberiano

Materiale che entra in contrasto con il grigio prevalente del cemento è il larice siberiano naturale scelto per le pareti in legno che racchiudono gli ambienti funzionali della pizzeria. Il disegno di queste superfici lignee è stato elaborato e dettagliato per poter contenere elementi di arredo necessari alle sale ristoro quali nicchie, vani porta bicchieri e stoviglie e anche elementi come un guardaroba d’ingresso e il bar interno, ma anche attrezzature come le vetrine espositive e i frigoriferi che hanno trovato la loro posizione ideale senza essere visivamente impattanti.

La realizzazione di queste pareti è stata prevista con un telaio in legno ancorato con tasselli a soffitto, pavimento o a parete al quale vengono avvitate, con viti svasate torx in acciaio inox, le doghe di larice maschiate senza fuga e giuntate in angolo a 45° per ottenere un effetto a spigolo vivo.

Preparazione e armatura della copertura in lastre predalles prima del getto in opera.
Preparazione e armatura della copertura in lastre predalles prima del getto in opera.

I controsoffitti che mascherano gli impianti

I controsoffitti sono stati un elemento obbligato dalla necessità di coprire il labirinto d’impianti necessario a rispettare la normativa igienica per gli ambienti aperti al pubblico. Sono stati modellati per ottimizzare al meglio l’apporto luminoso e la leggerezza delle facciate vetrate realizzando delle “vele” inclinate di raccordo che accompagnano la luce naturale e quella artificiale della linea luminosa di reglette neon fino al centro di ciascuna sala.

Fase di avvitamento delle doghe di legno di larice siberiano su montanti in legno tassellati a muro.
Fase di avvitamento delle doghe di legno di larice siberiano su montanti in legno tassellati a muro.

L’impiantistica

Gli impianti per garantire l’ottimizzazione dei costi e un comfort elevato nell’ambiente interno sono stati strutturati a livello termomeccanico con un impianto in pompa di calore Vrf Toshiba con recuperatori d’aria e climatizzazione costante, assicurando una temperatura interna stabile e confortevole e un recupero termico significativo quanto fondamentale all’interno di un locale di pubblico esercizio.

A dare sostenibilità all’impianto sono presenti in copertura pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica integrata finalizzata al consumo delle attrezzature elettriche e una parte di solare termico per l’accumulo e la produzione di acqua calda sanitaria. Un carter in legno di larice in copertura rappresenta e porta l’insegna in ferro, totem del locale, e racchiude i macchinari degli impianti permettendone l’ispezionabilità mediante alcune aperture ricavate sul retro.

Getto della pedana in cemento esterna con ferri di ripresa per panche e cassero circolare per foro di alloggiamento della quercia.
Getto della pedana in cemento esterna con ferri di ripresa per panche e cassero circolare per foro di alloggiamento della quercia.

A dare un senso compiuto al vuoto centrale creato dall’impianto a L asimmetrico dell’edificio è una pedana esterna in cemento armato con la funzione di partèrre estivo ampliando lo spazio delle sale ristoro e definendo lo spazio della corte.

Due panche in cemento armato a sbalzo completano la pedana su due lati e un foro circolare, ottenuto con un cassero in compensato, fa da alloggiamento per la quercia centrale al giardino. Al margine della pedana esterna in cemento che prosegue dal portico nord, la superficie si ripiega a formare un ultimo coperto che ospita il bar esterno in affaccio sul parco a completamento del sistema di presidio urbano.

Disarmo delle panche in cemento armato della pedana esterna della corte.
Disarmo delle panche in cemento armato della pedana esterna della corte.

CHI HA FATTO COSA
Committente: Break Point snc
Progetto architettonico: oq project, Studio di architettura, www.oqproject.com
Direttore lavori: Arch. Andrea Bellodi, Oq project_Studio di Architettura, Bondeno (Fe)
Progetto strutturale e direzione lavori: Ing. Max Ferron, Rimini, max.ferron@singea.net
Coordinatore alla sicurezza: Studio Erredue srl, Santa Maria Maddalena (Ro), www.studioerredue.com
Progetto impianti: Ing. Edi Massarenti, Codigoro (Fe)
Imprese edili: Tecnoestense srl, Formignana (Fe); Forin Di Forin Mirko, Castagnaro (Vr). 

CHI HA FORNITO COSA
Pavimenti in cemento: Lineacem srl pavimentazioni industriali, Sermide (Mn), lineacem@gmail.com
Infissi e opere metalliche: 
Omb Bernardelli, Castelmassa (Ro), bernardelliomb@vodafone.it
Vetri: Climoglass Rovigo sas, Rovigo, www.climoglass.com
Strutture in legno: Zanin Pavimenti in Legno, Badia Polesine (Ro), www.zaninpavimentilegno.it
Opere Impiantistiche: Csi Centro Servizi Impianti srl, Pontelagoscuro (Fe), info@csi-cat.it
Cartongessi e controsoffitti: Pacchiella srl, Ferrara, pacchiellasrl@vodafone.it
Intonaci: Mb Intonaci di Buzzoni Michele, Formignana (Fe), mb.intonaci@gmail.com
Tinteggiature: Pasquali Riccardo srl, San Martino (Fe), pasqualiriccardo.srl@alice.it
Porte interne e tagliafuoco: Agedil srl, Santa Maria Maddalena (Ro), info@agedil.it
Arredi bar e piani di lavoro: Falegnameria F.lli Sassoli, Masi S. Giacomo (Fe).

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