Ministero Sviluppo Economico | Incentivi all'innovazione

Con « brevetti+2» aiuti a pmi e società di capitali

Il nuovo programma di agevolazione è teso a incentivare l’innovazione attraverso la valorizzazione economica dei brevetti. Verranno ammesse alle agevolazioni brevettuali oltre alle pmi e alle micro imprese le società di capitali a seguito di operazioni di spin off universitari e accademici. L’agevolazione in conto capitale sarà concessa nell’ambito del deminimis del valore massimo di 140mila euro e non potrà essere superiore all’80% dei costi ammissibili.

C’è un nuovo programma di agevolazioni per incentivare ulteriormente l’innovazione attraverso la valorizzazione economica dei brevetti: si chiama brevetti+2.
Con l’ampliamento dei soggetti beneficiari e soprattutto con un maggior sostegno in termini finanziari. Insieme alle piccole, medie e micro imprese verranno ammesse alle agevolazioni brevettuali le società di capitali a seguito di operazioni di spin off universitari.brevetti Agli spin off verranno concessi da 70 a 140mila euro, cifra non superiore all’80% dei costi ammissibili, al 100% nel caso di spin off universitari. A valere sulla dotazione finanziaria della misura brevetti+, pari complessivamente a 30,5 milioni di euro, il ministero dello sviluppo economico istituisce una nuova misura per la concessione di agevolazioni a favore delle pmi finalizzate alla valorizzazione economica dei brevetti rilasciati dopo il primo gennaio 2013 (per gli spin off universitari e accademici dopo il primo gennaio 2012).
L’agevolazione in conto capitale sarà concessa nell’ambito del deminimis del valore massimo di 140mila euro e l’agevolazione non potrà essere superiore, come detto, all’80% dei costi ammissibili. Si tratta di agevolazione con cumulabile con altre concesse al soggetto beneficiario laddove riferite alle stesse spese e agli stessi costi ammissibili, fatta salva la garanzia rilasciata dal “Fondo di garanzia per le pmi, sull’eventuale finanziamento bancario ottenuto dall’impresa beneficiaria per la copertura finanziaria della parte del piano dei servizi non assistita dal contributo.

RICHIESTE E ACCESSO
La richiesta di accesso alle agevolazioni avviene tramite la compilazione di un progetto online reso disponibile attraverso il portale di Invitalia al termine della quale viene rilasciato un protocollo elettronico. Il piano dovrà essere presentato entro 30 giorni dall’assegnazione del protocollo elettronico a Invitalia tramite pec all’indirizzo brevettiplus@pec.invitalia.it. Farà fede la data di ricezione. Il progetto dovrà evidenziare le modalità con cui l’impresa intende valorizzare economicamente il brevetto e come i servizi richiesti sono finalizzati al raggiungimento di risultati coerenti con la strategia descritta.
La richiesta di accesso alle agevolazioni (insieme agli allegati necessari) deve essere firmata digitalmente dal legale rappresentante l’impresa. Nel corso dell’istruttoria Invitalia avrà la possibilità di richiedere chiarimenti in merito ai dati e alla documentazione prodotta, dove ritenuti necessari e opportuni per la definizione dell’istruttoria. Anche queste richieste saranno comunicate a mezzo pec con una specifica nota alla quale la società stessa sarà tenuta a rispondere in modo completo. Le precisazioni richieste dovranno essere presentate anch’esse a Invitalia tramite pec entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta.
In caso di mancata risposta o di documentazione incompleta Invitalia procederà alla valutazione del progetto sulla base della documentazione acquisita. A fronte di un esito positivo dell’istruttoria Invitalia provvederà a deliberare la concessione del contributo e il rapporto tra Invitalia e l’impresa beneficiaria sarà regolato da un apposito atto di concessione coincidente con il provvedimento di ammissione alle agevolazioni.

PIU’ RICHIESTE AL NORD
Dopo tre anni di segno negativo nel 2014 le richieste di brevetti segnano un aumento del 2,8% rispetto all’anno precedente: infatti le domande di protezione sono state 9.378, ma rimane la percentuale del 3% di divario rispetto al picco degli ultimi cinque anni raggiunto nel 2010. Secondo la banca dati del ministero dello Sviluppo economico e dell’Ufficio italiano brevetti e marchi le regioni più dinamiche, che richiedono uno scudo di 20 anni sul territorio nazionale per le invenzioni, sono quelle del nord Italia anche se le più dinamiche sono le regioni del Centro Italia, dove le domande di brevetto hanno segnato uno scatto in avanti del 3,8% a quota 1.816, il livello più alto degli ultimi cinque anni.
Nel sud Italia vi sono ancora poche richieste (412) ma i depositi hanno registrato un aumento del 10,5% rispetto al 2013. Più contenuto (2%) è l’aumento delle richieste nel Nord: capolista è la Lombardia con 2.708 domande (il 30% del totale), seguita da Emilia-Romagna e Veneto. Fanalino di coda è la Valle d’Aosta.

LA MISURA DEL PATENT BOX
Per quanto concerne lo sviluppo futuro delle domande di tutela della proprietà industriale, un’ulteriore spinta potrebbe arrivare dal «patent box», provvedimento che consente uno sconto fiscale del 25% delle spese in Ricerca & Sviluppo sostenute dal 2014 fino al 2015. Si tratta di un bonus che ha valore però solo per gli investimenti incrementali rispetto alla media realizzata nei tre anni precedenti. L’investimento minimo per accedere è pari a 30mila euro, mentre il beneficio massimo annuale è ammesso fino a 5 milioni per ciascun soggetto.

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