Recupero | Restituzione delle superfici

Hotel Billia: decorazioni a stucco e pittura sotto il cartongesso

Nel 1960 il Grand Hotel Billia di Saint Vincent venne rinnovato. L’apparato scenico d’accoglienza progettato agli inizi del Novecento venne eliminato e le romantiche decorazioni vennero sostituite con superfici piane colorate ed evidenziate da luci riflesse. Oggi un completo intervento di restauro ha riportato alla luce le decorazioni originali.

In un primo tempo a Saint Vincent si arrivava in carrozza partendo da Chivasso, successivamente, giunta la strada ferrata a Ivrea si proseguiva in diligenza, un servizio gestito da Stefano Billia, imprenditore non estraneo alla ricettività alberghiera.

Il progetto originale. Obiettivo di Stefano Billia era un albergo lussuoso capace di offrire dimora a teste coronate, ai grandi imprenditori dell’epoca, ad artisti di fama.
L’architetto che si occupò della progettazione fu Pietro Agosti (1873 Bordighera -1930 Roma) laureato in ingegneria civile, che inizialmente sposa l’eccletismo, poi il liberty e il decò.
Il progetto fu commissionato all’inizio del 1900.

HOTEL BILLIA

L’intervento di restauro ha avuto come obiettivi il recupero dell’assetto decorativo e plastico di inizio novecento. Le pitture rinvenute sono eseguite a secco e precisamente a calce con probabile uso di leganti organici per i colori forti (rossi, bruni scuri).
Le condizioni di conservazione erano mediocri: il cassettonato e la fascia dipinta con camosci del salone e dell’atrio erano interessati da diffuse lacune e schizzi di gesso dovuti all’inserimento dei travi usati per sostenere il controsoffitto degli anni 60.
La presenza di efflorescenze saline dovute a infiltrazioni d’acqua pregresse, associata a interventi di passaggio tubazioni realizzate al piano soprastante deturpavano l’immagine dell’opera. Era presente anche una data incisa sulla fascia dei camosci che datava l’intervento distruttivo al 1959.

HOTEL BILLIA dettaglio

Il consolidamento delle zone con problemi di disgregazione degli intonaci è avvenuto mediante resina acrilica in acqua al 3% (primal B60A) per permettere la fase successiva di stuccatura, le cui problematiche erano imputabili a una diffusa martellinatura delle superfici originali realizzata nell’intervento degli anni ‘60 per far aderire le rasature a gesso.
Le zone di distacco degli intonaci sono state trattate mediante iniezioni di malta premiscelata idraulica (Plm). Le superfici, dopo la pulitura sono state protette con resina sintetica (regalrez gloss diluita in white spirit).

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