Per rispondere all’esigenza sempre crescente di luoghi destinati a eventi, Superstudio progetta e realizza Superstudio Maxi: una superficie coperta di 7.200 m² con un’altezza 8 m su un unico livello a quota strada, e 2.800 m² di spazio esterno, atta a ospitare fino a 3.500 persone.
Unico ambiente in quota, cuore della location, è la Vision Room, una sala multifunzione di 200 m² al primo piano che domina il grande spazio espositivo, interattiva aperta a incontri, esperienze, proiezioni, corsi, presentazioni e conferenze.
Il progetto, attento alle linee guida dell’urbanistica contemporanea, riqualifica un “vuoto urbano”: una fabbrica siderurgica dismessa da tempo. La struttura, restaurata e recuperata nelle porzioni obsolete, rimane inalterata nella volumetria e nella sagoma non incrementando l’occupazione del suolo.
La dotazione impiantistica è all’avanguardia: 2.000 m2 di pannelli fotovoltaici in copertura permettono l’uso di energia elettrica 100% rinnovabile, l’illuminazione è a Led ad alta potenza e basso consumo, l’impianto di climatizzazione ad alta efficienza energetica. Scelte consapevoli che permettono all’edificio di ottenere la certificazione Leed Gold.
Geometra Marco Cibin | Tutta l’efficacia del project management
«Il progetto di Superstudio Maxi ha rappresentato un’opportunità importante per Cibin Studio7: ci siamo interfacciati contemporaneamente con un cliente lungimirante e con la possibilità di riqualificare completamente un immobile industriale esistente con l’obiettivo di creare un Hub multifunzionale favorendo la rigenerazione urbana della zona Moncucco di Milano. Il know how e l’esperienza trentennale ci ha permesso di unire l’efficienza della progettazione Bim e le migliori tecnologie presenti sul mercato al fine di garantire un prodotto eccellente anche sotto l’aspetto del project management ottenendo altresì la certificazione Leed Gold».
Lo stato di fatto
L’immobile oggetto d’intervento consiste in un edificio realizzato nel 1968: un unico corpo di fabbrica a pianta sostanzialmente trapezoidale suddiviso in cinque campate e a un unico piano. Ciascuna delle campate culmina con una copertura a doppia falda in lamiera semplice su cui si innestano lucernari e torrette di aerazione. L’illuminazione e la ventilazione avvengono anche attraverso ulteriori lucernari posti in posizione simmetrica rispetto alla linea di colmo.
Le facciate sono costituite da una sequenza di serramenti fissi e apribili in ferro e vetro semplice, a formare un reticolo a maglia rettangolare che si dispone sui prospetti nord, est e ovest del corpo di fabbrica. Questi prospetti sono sormontati da un coronamento in lamiera che forma una quinta che occulta l’andamento delle falde di copertura.
Il prospetto sud, sostanzialmente addossato a un corpo a un piano fuori terra la cui copertura piana è occupata da un’area a parcheggio condominiale, è ritmato da finestre a nastro.
Il progetto di riqualificazione
L’intervento di riqualificazione non ha previsto modifiche sostanziali all’impronta planimetrica e non ha modificato l’altezza e la morfologia della copertura, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo edilizio.
Per i requisiti richiesti dalla nuova funzione, Cibin Studio7, autore del progetto esecutivo e responsabile dei lavori, insieme a Magnetti Building, oggi parte del Gruppo Grigolin, ha operato modifiche che riguardano essenzialmente il rinforzo delle strutture in acciaio esistenti e la loro messa in sicurezza, la creazione di nuove strutture, sempre in acciaio, per installare la nuova impiantistica in copertura senza togliere spazi all’interno dell’edificio, il rifacimento dell’involucro esterno e gli adeguamenti distributivi necessari.
La struttura
L’impresa ha operato sulla struttura in carpenteria metallica esistente attraverso interventi atti al miglioramento sismico e di protezione tramite uno strato intumescente per aumentarne la resistenza al fuoco, in relazione al genere di attività ospitate all’interno dell’immobile.
Il nuovo disegno dei fronti
La riqualificazione ha previsto la sostituzione della pelle dell’edificio esistente, costituita da una struttura in metallo e vetro, con un pacchetto di tamponamento in lastre coibenti e finitura esterna tinteggiata color bianco ral 9016 (bianco traffic). Le nuove aperture sono formate da serramenti ciechi così da restituire un involucro continuo perfettamente sfruttabile all’interno.
La controparete all’esterno è issata su una struttura metallica e consta di rivestimento in lastre ad alta densità resistente all’acqua tipo Acquaboard e una finitura con rasante e fibra di vetro.
L’isolamento a cappotto è realizzato con pannelli di eps (polistirene espanso sinterizzato) classe eps 100 con grafite. La controparete all’interno è costituita da una doppia lastra di cartongesso, sempre su orditura metallica (spessore 150 mm) con barriera al vapore e isolamento in lana di roccia (spessore 140 mm); la composizione permette di aumentare le prestazioni termiche e di abbattere, al contempo, le dispersioni sonore.
La “scatola” così composta crea un volume pulito e privo di discontinuità. Il disegno della facciata è arricchito da un elemento orizzontale a quota marciapiede realizzato con un elemento metallico (profilo ipe) tinteggiato di nero (ral 9005) alto 24 cm.
Il profilo percorre l’intero perimetro dell’edificio e viene ripreso in verticale sul fronte principale (prospetto nord), in modo simmetrico rispetto all’ingresso, e sul fronte ovest, a sottolineare il portone. Il contrasto fra il rivestimento bianco e gli innesti lineari neri concorre alla definizione del volume.
Tutti i fronti hanno un’altezza tale da mascherare i macchinari per la climatizzazione posti in copertura, impedendone la vista dalla pubblica via. I prospetti nord e ovest hanno previsto inoltre la realizzazione, mediante tinteggiatura, di campi poligonali a realizzare un’opera policroma.
Lungo i prospetti sud ed est non sono previste modifiche sostanziali ma la semplice sostituzione dei serramenti esistenti senza modifiche morfologiche e cromatiche (a esclusione dell’aggiunta di due uscite di sicurezza).
L’ingresso è progettato in posizione arretrata rispetto alla linea di facciata: è realizzato con “una sottrazione di volume”, un “vuoto” che entra all’interno del volume sormontato da un “muro luminoso” (led wall).
Le coperture
La morfologia della copertura è rimasta invariata, come pure le torrette di areazione sulle quali sono stati posizionati nuovi lucernari a nastro. La lamiera semplice esistente della copertura a doppia falda è stata sostituita con un pacchetto formato da pannelli sandwich in lamiera grecata coibentati in polisocianurato (pir – spessore 150 mm) con predisposizione per pannelli fotovoltaici non in corrispondenza di lucernari.
All’interno, uno strato fonoassorbente costituito da pannelli Celenit (spessore 5 cm) favorisce l’acustica del rinnovato spazio pubblico. Le porzioni piane sono realizzate da un manto impermeabile in poliolefine (Tpo – Termoplastic Polyolefins) “acqua-stop” termico, privo di saldature trasversali e forature, e uno strato isolante in pannelli di polistirene espanso (spessore 15 cm).
Il solaio è in calcestruzzo con rete elettrosaldata (Ø 8 mm) controsoffittato all’interno con pannelli di cartongesso e sottostruttura metallica. Il Tpo ha previsto un ancoraggio meccanico con fissaggio in semi-indipendenza per induzione elettromagnetica.
Il manto è eco-compatibile di colore bianco, resistente ai raggi uv, caratterizzato da stabilità dimensionale, imputrescibilità, resistenza meccanica, flessibilità alle basse temperature, basso assorbimento del calore, buona temperatura media in copertura e all’interno dell’edificio durante il periodo estivo, elevata compatibilità ambientale, atossicità.
Sono stati sostituiti e integrati gli elementi tecnologici per il trattamento dell’aria con elementi roof-top e canalizzazioni a vista. I pannelli fotovoltaici in copertura sono posti in linea con l’andamento delle pendenze delle coperture: sono collocati in tre delle cinque campate, in quanto le restanti sono interessate dal cono d’ombra dell’edificio a nove piani (palazzo Coop) posto a ridosso del confine sud.
I lucernari
I lucernari esistenti sono stati sostituiti con nuovi serramenti apribili Velux (per un totale di 240 elementi) con adeguamento delle dimensioni dei fori esistenti. I nuovi serramenti hanno apertura a bilico elettrica, un vetro a basso emissivo e selettivo stratificato di sicurezza con trasmittanza pari a Uw 1.3 W/m2K; presentano una finitura interna in legno di pino isolato con polistirene espanso sinterizzato e una finitura esterna in alluminio plastificato grigio Ral 7043.
I moduli fissi sono costruiti con profilati in lega di alluminio serie Schüco Aws 65 con larghezza del telaio fisso pari a 65 mm. Il collegamento tra la parte interna e quella esterna dei profili è realizzato in modo continuo e definitivo mediante listelli di materiale sintetico termicamente isolante.
Le pavimentazioni interne
Il pavimento interno è una superficie monolitica in calcestruzzo gettato con autobetoniera. È realizzato con uno strato di finitura incorporato di polvere di quarzo colore grigio a cui è stato aggiunto uno strato di calpestio in asfalto levigato trattato per interni spessore 3 cm.
La pavimentazione è stata poi terminata con un trattamento acquoso monocomponente a base di copolimeri acrilici al fine di proteggere la superficie e impedire la penetrazione di oli.
Nella zona destinata agli uffici e ai servizi è stato eseguito un vespaio aerato, costituito da elementi modulari a perdere in plastica riciclata poggianti su una platea di magrone di fondazione, un getto di completamento in calcestruzzo (spessore 6 cm con rete elettrosaldata Ø 8) e un pavimento galleggiante.
Le aree esterne
Nelle aree all’esterno è stato ripristinato il manto di asfalto nella zona parcheggio e nelle aree di manovra. Limitrofi ai confini sono stati collocati i vani tecnici per i gruppi pompa dell’impianto antincendio, i locali rifiuti e la cabina elettrica; sono volumi neutri che richiamano i cromatismi dell’edificio principale.
Un progetto sostenibile
Primo edificio per eventi dotato di certificazione Leed Gold grazie all’installazione di oltre 2.000 m2 di pannelli fotovoltaici, all’uso di energia elettrica 100% rinnovabile, all’illuminazione Led ad alta potenza e basso consumo, all’impianto di climatizzazione ad alta efficienza, oltre all’utilizzo in fase costruttiva di materiali certificati Epd, dichiarazione ambientale di prodotto che prova le azioni svolte per la riduzione dell’impatto ambientale.
di Federica Gasparetto
Chi ha fatto Cosa
- Progetto generale: Superstudio
- Progetto esecutivo, direzione lavori, responsabile dei lavori, sicurezza in fase di progetto-esecutiva e coordinamento progetto: Cibin Studio7 – geom. Marco Cibin, arch. Alessio Gentile, ing. Riccardo Franciscono
- Consulenza Leed: OGB Studio
- Strutture in acciaio e cemento armato: Ing. Enzo Capoferri
- Progetto impianto elettrico e direzione lavori: Giacomo Patroni
- Progetto impianto aeraulico, condizionamento e idrico sanitario: Enertech Solution srl
- Direzione lavori impianto aeraulico, condizionamento e idrico sanitario: Ing. Pier Carlo Rinaldi
- Parere Vigili del fuoco: Ing. Enrico Molinaro
- Valutazione previsionale dei requisiti acustici passivi: Dr. Carola Aratari
- Main contractor: Magnetti Building.
Chi ha fornito cosa
- Lucernari apribili ed evacuatori fumo: Velux
- Lucernari fissi: Schüco
- Pannelli isolamento interno: Celenit.