Società d'ingegneria e architettura | Codice dei Contratti Pubblici

Oice: fondamentali le linee guida Anac

Le considerazioni di Gabriele Scicolone, presidente Oice sul Nuovo Codice Appalti sono di sostanziale apprezzamento: «La rivoluzione del nuovo codice è nel segno della centralità del progetto e della trasparenza del mercato, punti fondamentali della nostra azione. Adesso sono fondamentali le linee guida Anac».

Il commento dell’Oice, associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria, sul nuovo codice dei contratti pubblici approvato dal Consiglio dei Ministri è di sostanziale apprezzamento. Recepite con favore anche le correzioni apportate a seguito dei pareri espressi dalle commissioni parlamentari di Camera e Senato.

Gabriele Scicolone | Presidente Oice.
Gabriele Scicolone | Presidente Oice.

Gabriele Scicolone | Presidente Oice
«Salutiamo con grande soddisfazione il varo del nuovo codice dei contratti pubblici che rappresenta un fondamentale punto di svolta dell’assetto normativo del nostro settore. Fra legge delega e decreto delegato abbiamo visto concretizzate richieste che l’Oice avanza da anni a favore della centralità del progetto e del progettista: dall’abolizione dell’incentivo del 2% per la progettazione interna alla P.A., alla regola che si affidano i lavori sul progetto esecutivo, al divieto di prezzo più basso per i servizi di ingegneria e architettura, alla limitazione dell’appalto integrato e al divieto di affidare contratti sulla base del progetto preliminare.
Tutto questo creerà più mercato per il nostro settore, più trasparenza nei rapporti con le stazioni appaltanti e maggiore chiarezza dei ruoli dal lato degli operatori economici. Il testo che abbiamo potuto esaminare contiene anche le ultime richieste che avevamo formulato al Parlamento e al Governo per quel che concerne il contenimento degli affidamenti a trattativa privata, che si volevano estendere fino alla soglia dei 209.000 euro e che invece sono stati riportati all’attuale limite dei 100.000: si è evitato un danno enorme in termini di concorrenza, trasparenza ed economicità degli affidamenti.
Molto bene anche l’introduzione della norma che agevola la costituzione di società di ingegneria nella partecipazione alle gare per i primi cinque anni di vita, così come la gradualità nell’approccio al Bim, senza infine dimenticare l’eliminazione delle cauzioni provvisorie per i progettisti.
Ci dispiace soltanto che non sia stata recepita l’importante e da noi sollecitata indicazione sull’obbligo di applicare il dm parametri a tutela di una corretta stima dei corrispettivi per le gare di progettazione e di servizi di ingegneria.
Il testo conferma il ruolo fondamentale assegnato ad Anac, a partire dalle linee guida che devono adesso essere varate al più presto per evitare problemi interpretativi nella fase transitoria, che avrà anche il compito di svolgere una funzione moralizzatrice importante nella fase di aggiudicazione delle gare, attraverso l’albo dei commissari di gara, e nella preparazione degli atti di gara mettendo a punto bandi e contratti-tipo, oltre che nella fase di vigilanza sull’esecuzione dei contratti.
Non va poi dimenticato che il nuovo codice mette al centro anche il tema delle stazioni appaltanti, da ridurre e da qualificare per essere controparti affidabili nel rapporto con i privati, rilanciando la figura del Rup e i connessi servizi di supporto. Si introduce inoltre la qualificazione basata su criteri reputazionali che faranno emergere gli operatori economici più virtuosi, con un approccio sostanziale che apprezziamo molto.
Adesso la sfida è completare il quadro con le linee guida Anac-Mit che sostituiranno il regolamento, in equilibrata attuazione del decreto delegato. Anche su questo siamo pronti a dare il nostro contributo».

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