Rigenerazione urbana | Torino

Parco Dora: richiami all’ex-struttura industriale

L’area di 37 ettari era occupata dagli stabilimenti della Michelin-Ferrier. La conservazione di alcuni elementi caratterizzanti lo spazio architettonico precedente ha restituito alla metropoli contemporanea un paesaggio ricco di componenti storici.

La città contemporanea è il risultato di un insieme di fenomeni urbani, i quali, con la loro incidenza, hanno trasformato e caratterizzato la struttura morfologica della metropoli di oggi: questa stratificazione di livelli sovrapposti nel corso della storia ha formato l’attuale paesaggio urbano. Le città hanno visto nascere, nei decenni a cavallo tra XIX e XX secolo, nelle loro aree periferiche insediamenti produttivi e industriali divenuti negli anni centralità aggregative per nuove porzioni urbane. La città contemporanea rinasce dagli spazi residuali e da riconvertire: la quasi totalità degli stabilimenti industriali sono stati delocalizzati e interventi di riconversione sono doverosi per dare nuova linfa vitale ai centri metropolitani.

Il Parco Dora a Torino.
Il Parco Dora a Torino.

La rigenerazione urbana è una necessità e le grandi città industriali del nord Italia sono un esempio importante di questo fenomeno. Svariati sono stati negli ultimi decenni gli interventi di trasformazione che hanno subito brani importanti di queste metropoli, che hanno visto le vecchie aree produttive abbandonate trasformarsi in nuovi agglomerati residenziali, strutture ricettive, grandi aree di aggregazione o parchi pubblici. Riportiamo come esempio il caso del Parco Dora realizzato a Torino.

Il fiume ha influenzato le scelte progettuali. Il Parco Dora, realizzato a Torino nel 2011 secondo il progetto dello studio Carlo Pession in collaborazione con il paesaggista Peter Latz, sorto su un’area di 37 ettari precedentemente occupata dagli stabilimenti dell’industria automobilistica Michelin-Ferrier, è ricco di elementi che ne caratterizzano l’aspetto. In questo caso il richiamo all’ex-struttura industriale è ben visibile: grandi pilastri color ruggine accompagnano il visitatore e lo scheletro dell’ex-stabilimento costituisce una presenza silenziosa nel nuovo parco urbano.
La vicinanza del fiume Dora è un altro fattore che ha influenzato le scelte progettuali, l’elemento acqua, attraverso vasche e piccoli canali, scandisce lo spazio. Nonostante approcci progettuali differenti, la conservazione di alcuni elementi caratterizzanti lo spazio architettonico precedentemente presente in una determinata area consente di mantenere viva l’anima di un luogo senza alterarne o danneggiarne i canoni, restituendo un paesaggio ricco di componenti storici e culturali alla metropoli contemporanea.

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