Edilizia residenziale | Treviglio, Bergamo

Qualità costruttiva e sostenibilità per l’edilizia diffusa

La villa si sviluppa su due piani fuori terra e un piano interrato, per una superficie residenziale complessiva di 300 metri quadri ed è stata realizzata con tecnologia platform frame che è a oggi il sistema costruttivo più diffuso, utilizzato e affidabile in Italia, in Europa e nel mondo. Le facciate sono caratterizzate da grandi frangisole in alluminio verniciato colore argenteo, concepiti non solo per la loro funzione di protezione fissa dall'irraggiamento solare ma anche come elemento estetico.

La residenza unifamiliare sita nel comune di Treviglio, in provincia di Bergamo, è stata concepita seguendo gli stilemi dell’edilizia contemporanea prediligendo il valore di sostenibilità della bioarchitettura, qui caratterizzata da una struttura in legno di abete.

Il risultato è un edificio dalle linee moderne e di design, che coniuga le più avanzate tecniche costruttive mantenendo sempre al centro dei propri obbiettivi la qualità dei materiali e delle finiture, puntando all’ottimizzazione degli standard di vivibilità e di risparmio energetico.

I principi base che hanno guidato le fasi di progettazione preliminare ed esecutiva, massimizzati nella successiva cantierizzazione e attenzione esecutiva, sono originalità ed espressività del disegno architettonico, funzionalità e versatilità degli ambienti e degli spazi accessori, attenzione al comfort e al benessere in tutte le sue declinazioni, riduzione dei consumi e ricorso all’energia rinnovabile, dotazione delle tecnologie moderne, continuo dialogo tra interno ed esterno, impiego di materiali salubri e di tecniche di posa in opera certificate.

Nessun dettaglio è stato lasciato al caso, valutando il giusto equilibrio dei vari elementi in gioco, dalle volumetrie, allo studio distributivo funzionale degli interni e dell’arredo, progettazione dell’area esterna, terminando con le finiture e i particolari di design.

Il progetto

La villa si sviluppa su due piani fuori terra e un piano interrato, per una superficie residenziale complessiva di 300 mq. Al piano terra la zona giorno con ampie vetrate che affacciano sul giardino esclusivo, conferisce il costante dialogo tra interno ed esterno, a questo livello e a quello interrato trovano ubicazione gli ambienti di servizio.

Al piano primo è localizzata la zona notte composta dalle tre stanze da letto con relativi servizi, le camere sono tutte dotate di terrazzo, concepite intorno a una zona centrale a doppia altezza che affaccia sul locale di soggiorno sottostante.

Esternamente l’abitazione è caratterizzata da un cornicione di sommità che ne sottolinea il profilo, risaltandone le forme e movimentando le facciate, le variazioni cromatiche delle tinteggiature rispetto alle pareti di fondo ne enfatizzano infine l’architettura.

Ulteriore componente che caratterizza e arricchisce le facciate dell’edificio sono i grandi frangisole in alluminio verniciato colore argenteo, concepiti non solo per la loro funzione di protezione fissa dall’irraggiamento solare ma anche come elemento estetico.

La struttura

L’edificio è stato realizzato con tecnologia platform frame che è a oggi il sistema costruttivo più diffuso, utilizzato e affidabile in Italia, in Europa e nel mondo. Il platform frame è il sistema costruttivo tipico delle case in legno realizzate su larga scala nel mercato statunitense ed è l’evoluzione del più noto sistema balloon frame utilizzato già dal 1750 in America.

Con questo sistema la costruzione procede per piani, le pareti del primo piano vengono fissate al basamento, dopo di che viene realizzato il primo solaio d’interpiano. A questo punto si procede con le pareti del piano successivo e così via. Le pareti a intelaiatura lignea vengono realizzate mediante prefabbricazione presso il sito produttivo del costruttore, elemento che permette di aumentare la precisione e la qualità finale del prodotto.

Le fasi costruttive sono quindi quelle tipiche di unedificazione realizzata a secco: fondazioni, pareti perimetrali del piano interrato e opere propedeutiche in cemento armato, posa pareti perimetrali dell’involucro esterno e di pareti portanti di spina, posa solai intermedi in pannelli di legno strutturale, posa copertura con relativa coibentazione e manto di protezione metallica, cappotti esterni, cartongessi e impianti interni, serramenti in alluminio, finiture interne e completamento delle opere esterne.

Stratigrafia parete perimetrale

La stratigrafia del pannello perimetrale è costituita da un telaio in legno lamellare spessore 160 mm interposto da pannelli in lana di roccia con densità 70 kg/mc, pannello Osb per il controventamento della parete su ambo i lati; sul fronte esterno cappotto in lana di roccia spessore 80 mm densità media 90 kg/mc, rasatura ai silicati e sul fronte interno un’intercapedine impianti spessore 50 mm con interposizione di pannelli in lana di roccia spessore 40 mm e densità 40 kg/mc e placcatura con doppia lastra in cartongesso spessore 12.5+12.5 mm. Per uno spessore complessivo di 360 mm.

I prospetti articolati della residenza prevedono alcune partizioni composte da una parete ventilata costituita da un pannello cementizio spessore 12.5 mm adeguatamente sigillato e rivestito da pannelli in gres a ridotto spessore; la facciata ventilata è fissata a una sottostruttura lignea a scomparsa che funge anche da camera di ventilazione.

Attacco a terra

Il piede parete costituisce il nodo più importante per garantire durabilità ed efficienza alla struttura: i pannelli, previa installazione di un dormiente in legno di larice, sono posati alla sommità di un cordolo in cemento armato che sopraeleva la costruzione in legno rispetto alla quota del piano di spiccato rispetto alle strutture sottostanti (piano interrato-vespaio aerato-camminamenti perimetrali).

Gli elementi in legno sono adeguatamente protetti da una prima guaina bituminosa che costituisce una barriera all’umidità in grado di eliminare fenomeni di capillarità e risalita. Una seconda guaina in pvc, con funzione di tenuta all’acqua, viene stesa sopra i massetti dei marciapiedi e saldata lungo i risvolti dell’involucro esterno dell’edificio.

A completamento dell’attacco a terra del fabbricato, vengono adottati pannelli coibenti idrofobi a contatto della fondazione, guarnizioni in epdm di tenuta all’acqua, aria, vento e vapore e adeguati nastri acrilici.

I solai

I solai intermedi prevedono la posa di pannelli in legno massiccio a strati incrociati (XLam) di diverso spessore a seconda delle luci strutturali, per contenere le altezze e rispettare le quote di progetto e le finiture interne, sono stati inseriti profili d’acciaio in carpenteria pesante (Hea 240) posati in spessore.

I solai, prima della loro consegna in cantiere, sono stati lavorati per inserire fori e asole tecniche a servizio del passaggio degli impianti, calcolati e studiati preventivamente alla produzione delle strutture.

La copertura

La casa presenta un tetto a due falde che riprende quella delle costruzioni tradizionali della zona, integrandosi perfettamente nel contesto. Il pacchetto di copertura a vista della residenza prevede travi, travetti e perline sigillate coperte con uno schermo di barriera al vapore e un successivo strato coibente in lana di roccia di spessore pari a 240 mm con densità 110 kg/mc; sopra quest’ultimo viene posto un secondo assito grezzo adeguatamente impermeabilizzato e quindi viene posata la sottostruttura lignea di fissaggio del manto di copertura in lamiera grecata preverniciata in alluminio di colore grigio scuro. I principali elementi del tetto vengono sigillati e protetti con specifiche guarnizioni punto chiodo.

I serramenti

Per i serramenti è stato definito uno specifico abaco che ha coinvolto i principali referenti. Le finestre sono in alluminio a triplo vetro interposto da Argon altamente isolanti, presenta schermature mobili frangisole a scomparsa e monoblocchi coibentati.

Quest’ultimi hanno consentito sia di eliminare il ponte termico di posa degli infissi esterni sia di ottimizzarne l’istallazione garantendo una tenuta all’aria altamente prestazionale. Esternamente la casa viene rifinita sulla maggior parte delle superfici opache con intonaco tinteggiato, vengono utilizzate due colorazioni: grigio che caratterizza e identifica i pilastri e la cornice perimetrale dell’edificio che si conforma come fosse una coperta che avvolge lo stesso e un bianco caldo per le pareti più arretrate.

Il volume d’ingresso all’abitazione e alcune porzioni delle pareti cieche al piano terra sono rivestite in lastroni di gres porcellanato rinforzato da fibre di vetro Kerlite, produzione Cotto dEste, colore Noisette, che impreziosisce i prospetti. Elemento che conferisce leggerezza all’edificio, facendone trasparire la vera sagoma, sono i parapetti in cristallo dei terrazzi esterni al piano primo, ancorati alla struttura mediante l’impiego di idonei profilati in alluminio e un sapiente utilizzo di guaine e sigillature, al fine di ovviare a infiltrazioni e perdite.

Impiantistica installata

Il quadro generale normativo odierno richiede e impone la realizzazione di edifici classificati a energia quasi zero (Nzeb), accessoriati da impianti termici che devono potersi adeguare alle necessità dei fabbricati, sempre più isolati e meno energivori.

La climatizzazione degli ambienti richiede quindi un’impiantistica che si adatta a questo nuovo contesto, risultando più reattiva, cioè rispondere in modo rapido e puntuale alle esigenze dell’ambiente asservito. Per la nostra abitazione è stata prevista l’installazione di un impianto radiante interno all’abitazione che fornisca sia il riscaldamento invernale sia la climatizzazione estiva degli ambienti.

L’impianto è stato realizzato a pavimento ed è del tipo di nuova concezione a bassa inerzia, per far fronte alle celeri variazioni di temperatura evitando fenomeni di sovratemperatura in ambiente. Il sistema è composto da un pannello isolante liscio estruso ad alta resistenza alla compressione (400 kPa); su questo è stato fissato un pannello in materiale plastico rigenerato dello spessore di 1 mm, per maggiore resistenza al calpestio, con superficie superiore sagomata con rialzi di 16 mm per l’alloggiamento dei tubi in polibutilene con diametro di 12 mm.

L’impianto è stato completato con un massetto autolivellante (di fornitura edile) con spessore sopra la tubazione non superiore a 1,5 cm. Lo spessore totale del massetto nel quale sono stati annegati i tubi sarà di 33 mm. Questo ha permesso di ridurre l’inerzia termica dell’impianto, con tempi di messa a regime inferiori ai 45 minuti. La regolazione della temperatura è stata gestita per singolo ambiente, mentre durante il funzionamento estivo un impianto di deumidificazione controlla il tasso di umidità in ambiente.

Nell’abitazione è stato installato un impianto di ventilazione meccanico controllata (vmc) in grado di ricambiare l’aria ambiente senza dover aprire le finestre. Il sistema si basa sull’utilizzo di un recuperatore di calore, ossia una macchina dotata di ventilatori del tipo a basso consumo che immettono l’aria di rinnovo nei locali (soggiorno, camere) e la estraggono da quelli in cui si producono odori e umidità (bagni, cucine, cabine armadio).

Nel processo di scambio i due flussi d’aria passano attraverso un elemento recuperatore che ne consente il passaggio di calore (e quindi energia termica) pur non mettendoli in contatto diretto (quindi con miscelazione). L’aria è stata immessa ed estratta dai locali tramite bocchette d’immissione a parete e/o soffitto, collegate al recuperatore tramite tubazioni di collegamento in pp omologato per usi aeraulici annegate a pavimento o disposte a parete.

L’impianto di deumidificazione estiva è stato realizzato mediante l’abbinamento di un’unità di deumidificazione installata con l’impianto di ventilazione per sfruttare lo stesso sistema di distribuzione aeraulica dell’aria e ridurre i costi di installazione. L’impianto di generazione prevede l’installazione di una pompa di calore del tipo ariaacqua a inverter per caldo e freddo da installare esternamente all’edificio.

Tramite una rete di distribuzione con circolatore elettronico di rilancio è stato distribuito il fluido riscaldante/raffrescante ai collettori di distribuzione e quindi ai pannelli isolati a pavimento. La temperatura interna di progetto sarà di 20°C in inverno e 26°C in estate.

La regolazione della temperatura viene gestita tramite centralina climatica e sonde/termostati ambiente in grado di regolare delle zone del pavimento. La produzione di acqua calda sanitaria è affidata a una pompa di calore con accumulo bollitore con doppio serpentino con capacità 300 litri.

In associazione è stata inoltre installata una rete di ricircolo sanitario per poter avere prontamente acqua calda sanitaria alla bocca di erogazione delle rubinetterie dei bagni eliminando i fastidiosi tempi di attesa che l’acqua si scaldi. Il sistema con funzionamento elettrico è stato associato a un impianto solare fotovoltaico che contribuisce a minimizzare i consumi di funzionamento. I vantaggi sono:

  1. Bassa inerzia d’impianto quindi tempi di messa a regime veloci e di spegnimento molto rapidi.
  2. Funzionamento con temperature di fluido scaldante basse e quindi ottimizzazione del rendimento del sistema di generazione del calore.
  3. Gestione della temperatura per singolo locale.
  4. Silenziosità di funzionamento dell’impianto.
  5. Assenza di correnti d’aria calde e fredde fastidiose.
  6. Omogeneità della temperatura in tutti gli ambienti.
  7. Minimo impatto estetico negli ambienti.

Giardino a bassa manutenzione

Gli spazi esterni sono stati studiati come estensione organica a completamento dei locali interni: dalla cucina si può raggiungere un’area living esterna con cucina e divanetti, dalle vetrate del soggiorno è possibile ammirare le magnifiche fioriture delle bordure, mentre sul retro della casa, è localizzata la rigogliosa area frutteto e orto, fortemente voluta da committenti. L’orto è stato frazionato in aiuole rialzate ideali anche per i bambini. Il progetto del giardino ha privilegiato forme morbide e curvilinee in alternanza alle linee moderne ed essenziali del costruito.

Seguendo l’ottica di bassa manutenzione sono state previste tipologie di vegetazione che si limitano a prevedere con cadenza annuale l’intervento per garantirne il corretto stato di mantenimento, il tappeto erboso viene rasato da un robot automatico e irrigato da un impianto centralizzato collegato a una cisterna di recupero acque piovane, le erbe infestanti nelle aiuole sono tenute sotto controllo da particolari feltri pacciamanti e pacciamatura decorativa.

Riccardo Baruffi | Baruffi Studio Tecnico Associato.

Arch. Riccardo Baruffi e Geom. Giovanni Baruffi | Progettisti

«Negli ultimi anni la crescente consapevolezza rispetto ai temi ambientali ha portato a riesaminare profondamente l’atto progettuale. Per tale motivo l’innovazione dei prodotti, la ricerca e lo sviluppo delle tecniche edili, associate alla costante volontà di conferire qualità a ogni aspetto della pratica costruttiva, sono diventati elementi cardine nella filosofia del nostro studio.

Giovanni Baruffi | Baruffi Studio Tecnico Associato.

Questi sono dunque i principi che hanno accompagnato la progettazione di quest’immobile, in cui l’obiettivo è stato quello di mettere al centro di tutto i futuri utilizzatori, concependo spazi che oltre a garantire il necessario comfort abitativo in funzione delle specifiche esigenze, coniugando elevati livelli in termini di standard di sicurezza, contenuti tecnologici ed estetici, capaci di assicurare il godimento a piene mani del benessere abitativo. Costruire oggi significa ricerca, perseguendo una qualità senza scendere a compromessi, partendo dal puro aspetto funzionale, passando per quello estetico, infine sublimato da quello tecnologico».CHI HA FATTO COSA

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