Abitare | Sostenibilità

A Modena il primo quartiere nZEB in linea con i cambiamenti climatici

Un quartiere bio ed ecosostenibile a Montale Ragone (Mo) che cresce nell’ottica della resilienza al cambiamento climatico e dimostra il possibile cambio di rotta verso un abitare consapevole e sostenibile.

Il desiderio di migliorare la qualità della vita, in particolare quella dell’abitare, è il motore della nascita nel 2007 dell’Ecovillaggio Montale, a Montale Ragone (Mo), dall’idea degli imprenditori Silvia e Carlo Pini, coadiuvati da un team di architetti, ingegneri, agronomi e tecnici. Un quartiere bio ed ecosostenibile nel quale trovano applicazione i principi fondamentali della tutela dell’ambiente e del benessere delle persone.

La filosofia che sta alla base della progettzione dell’Ecovillaggio è semplice ma al tempo stesso ambiziosa: tende all’integrazione tra la costruzione di nuovi edifici innovativi e durevoli nel tempo, il territorio in cui questi nuovi insediamenti sorgeranno, e la qualità della vita delle persone che ci andranno ad abitare. Altri punti fermi del progetto sono: non utilizzare combustibili fossili, la riforestazione e cessare la produzione di rifiuti da smaltire.

Schema esplicativo delle caratteristiche delle abitazioni.

In coerenza con gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile di Agenda 2030, il team di Ecovillaggio Montale continua a progettare e costruire, pensando a come il clima sta cambiando e come gli effetti degli eventi climatici possano ripercuotersi sulla qualità della vita, sulla sicurezza dell’ambiente e delle persone.

Tutte le scelte sono volte a usufruire delle risorse che la natura offre gratuitamente, senza contrastarla ma assecondandola con azioni di adattamento e mitigazione. La riforestazione, attraverso l’utilizzo di piante autoctone, permette di: mitigare il calore estivo grazie al potere di raffrescamento delle piante, e di assorbire CO₂ (quasi un milione di tonnellate nell’arco di 7 anni).

Gli immobili sono stati realizzati sulla base dello studio dell’assonometria solare, in modo da offrire maggiore luce naturale e massimizzare l’autoproduzione di energia fotovoltaica. La raccolta e regimentazione delle acque piovane permette di trattenerle e convogliarle in falda, con l’obiettivo di utilizzare l’acqua al momento del bisogno, ad esempio nei periodi siccitosi.

Importanti saranno gli sviluppi del quartiere nei prossimi due anni: la realizzazione di un asilo nido nZEB (Nearly Zero Energy Building) e di piazza Pavarotti. Quest’ultima comprenderà un mercatino biologico plastic free, una palestra, e un bistrot, attività di cui potranno usufruire tutti, non solo i residenti. Attualmente le famiglie che abitano Ecovillaggio sono 70 ma aumenteranno insieme alla realizzazione di altre palazzine ecosostenibili. (vb)

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