Uretek | Resine consolidanti

Resistenza del terreno e protezione del fronte di scavo

L’edificio ubicato a Cologno Monzese necessitava di un intervento globale di ristrutturazione, di adeguamento della capacità portante del terreno sottostante le nuove travi di fondazione e di consolidamento del terreno di scavo così da limitarne la franosità. Per il raggiungimento di questi scopi è stata utilizzata la tecnologia Deep Injections con le iniezioni nel terreno della resina Geoplus che, per effetto di reazione chimica, si espande rapidamente sviluppando un’elevata pressione di rigonfiamento.

Un fabbricato ubicato a Cologno Monzese (Milano) di 4 livelli fuori terra più un seminterrato, è stato oggetto di una ristrutturazione globale con l’aggiunta di un piano e una seconda palazzina è stata costruita ex novo in adiacenza a quella ristrutturata.

L’edificio da ristrutturare non presentava cedimenti ma considerato l’aumento dei carichi per l’innalzamento di un piano era necessario un adeguamento della capacità portante del terreno sottostante le nuove travi di fondazione.

Inoltre, in previsione dei lavori di scavo da eseguire in adiacenza al fabbricato per la costruzione della nuova palazzina, era necessario un consolidamento del terreno di scavo per limitarne la franosità.

La palazzina prima e dopo l’intervento.

Miglioramento dei parametri di rigidezza del terreno

Per raggiungere entrambi gli obiettivi si è scelto d’intervenire con la tecnologia Deep Injections di Uretek. La resina Geoplus, iniettata nel terreno, si espande rapidamente per effetto di una reazione chimica e sviluppa un’elevata pressione di rigonfiamento. La durata complessiva del cantiere è stata di tre giorni lavorativi suddivisi in due fasi di lavoro.

  • Fase 1 | Compattazione superficiale. Le iniezioni sono state eseguite nell’intradosso delle nuove travi di fondazione per migliorare le caratteristiche geomeccaniche del terreno e riempirne i vuoti macroscopici.
  • Fase 2 | Consolidamento in profondità. Sono state eseguite iniezioni su due ulteriori livelli di profondità nel volume di terreno maggiormente influenzato dai carichi. Per legare il terreno di scavo e limitarne la franosità, sono state eseguite iniezioni a colonna, estraendo il condotto d’iniezione durante l’erogazione della resina. I lavori sono stati costantemente monitorati con l’ausilio di un sistema laser sensibile a variazioni di 1 mm. Prove penetrometriche comparative, realizzate prima e dopo l’intervento, hanno evidenziato il netto miglioramento dei parametri di rigidezza del terreno. In totale è stato consolidato il terreno sottostante 4 travi di fondazione per 28 ml e rinforzato il fronte di scavo per 15 ml.
L’iniezione delle resine a più livelli di profondità ha dato garanzie sia in termini di resistenza del terreno sia in termini di cedimento come confermato dalle prove penetrometriche.

Il consolidamento delle fondazioni

La ristrutturazione e il sopralzo dell’edificio prevedevano un aumento dei carichi stimabile intorno al 50%. La richiesta dell’ufficio tecnico comunale di mantenere la stessa sagoma della preesistente struttura in muratura ha portato alla scelta strutturale di costruire il nuovo edificio, più alto di un piano, all’interno di quello esistente.

Per fare ciò, sono state costruite 4 nuove travi di fondazione a ‘T’ sulle quali sono stati poggiati i nuovi  pilastri interni e sono stati gettati i vari impalcati fino alla copertura. Terminata la costruzione della struttura portante, quando il terreno di fondazione è stato sufficientemente caricato dalla nuova costruzione interna alla precedente, Uretek è intervenuta iniettando la resina Geoplus nel terreno sottostante le travi di fondazione.

I risultati secondo la direzione lavori

Alla fine il risultato è stato tale che al termine del consolidamento l’edificio esistente è rimasto nella sua posizione senza il minimo abbassamento; nel frattempo l’edificio nuovo, a partire dal piano interrato, è potuto risalire fino alle strutture portanti della copertura.

La collaborazione con Uretek non si è esaurita con la fase di messa in opera delle resine ma è partita da uno stadio preliminare di collaborazione con il loro ufficio tecnico, è passata attraverso l’esecuzione ed è terminata con una fase finale di collaborazione tecnica per verificare la bontà di quanto messo in opera.

Dal punto di vista tecnico, la possibilità d’iniettare le resine a più livelli di profondità ha dato una maggiore garanzia sul risultato, sia in termini di resistenza del terreno sia in termini di cedimenti attesi. In questo cantiere, infatti, vi era grande necessità di mantenere al minimo i cedimenti, stante la possibilità futura di avere problemi di cedimento differenziale. In questo modo, quei problemi sono stati eliminati.

Dopo l’intervento le prove penetrometriche hanno dato ottimi risultati: si è arrivati a 30/40 colpi piede a circa 3-4 m di profondità, rispetto ai 5/6 colpi piede delle prove precedenti l’intervento nelle quali il penetrometro aveva dato risultati molto scadenti.

La protezione del fronte di scavo. Terminata la struttura portante dell’edificio in ristrutturazione, il progetto prevedeva l’edificazione di un secondo fabbricato a ridosso del piano interrato. Per procedere speditamente e anche per non indurre vibrazioni eccessive, che sarebbero state prodotte da una paratia di micropali, la direzione lavori ha scelto di consolidare il terreno prima delle fasi di scavo mediante iniezioni di resina Geoplus. L’intervento ha così permesso di legare il terreno fino a una profondità di 2,6 m dal piano di appoggio della fondazione.

Uretek Deep Injections
La stabilizzazione dei terreni di fondazione

  • Non invasivo, senza scavi o lavori in muratura;
  • Rapido e immediatamente efficace;
  • Non sporca e non produce scarti;
  • Permette interventi parziali e localizzati;
  • Monitorato con livello laser in tempo reale.

La resina Uretek Geoplus

  • Espande rapidamente con alta pressione di rigonfiamento;
  • Rimane confinata nel volume significativo;
  • Stabile nel tempo;
  • Eco-compatibile: non inquina;
  • Prodotta in esclusiva per Uretek.

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