Integrazioni

Riequilibratura cromatica

Sono stati riportati alla luce e restaurati gli affreschi dell’Oratorio di Sant’Anna in località Pietra Perduca Travo (Pc) coperti da intonaco.

Riflessioni a margine dell’esperienza
Vi è da sottolineare, come più volte anche ribadito dagli stessi operatori, che la decisione di rimuovere parte dell’intonaco è sempre una scelta sofferta e deve essere accuratamente ponderata. Anche nell’esempio qui riportato si può osservare come la decisione di conservare o rimuovere una parte d’intonaco sia stata differente da un lato all’altro dell’oratorio in quanto estremamente diversificate erano le condizioni di degrado. Nel caso in esame si è compiuta la scelta di non effettuare la reintegrazione pittorica, dato lo stato in cui si trovava la decorazione storica. L’intervento di restauro ha mirato soprattutto a un raccordo cromatico e a precise scelte di trattamento dei bordi nelle parti di passaggio tra l’intonaco preesistente e quello di nuova apposizione. Tali accorgimenti hanno perseguito anche lo scopo di alludere alla differenza di situazioni trovate al momento dell’intervento. Alla base però di tutte le scelte effettuate vi è stata quella di dare molta importanza alle compatibilità tecniche tra i diversi materiali introdotti.

Glossario
Tinta neutra negli anni ‘70 del Novecento sono stati stabiliti criteri per le integrazioni cromatiche, volti a ridare unità e armonia alle opere lacunose senza commettere un falso storico: fu la fine del ritocco mimetico sostituito dalla sanzione del principio di riconoscibilità dell’intervento di restauro. Il ritocco neutro prevede la stesura di un colore differente da quello del dipinto (di modo da non creare fraintendimenti) in genere di tonalità chiare sul beigegrigio uniforme che lascia a vista forma e dimensione della lacuna, secondo una logica di pura conservazione.

Chi ha fatto cosa
Committente Parrocchia di Santo Stefano Protomartire, Caverzago di Travo (Pc)
Impresa appaltatrice Alessandra D’Elia (Pc)
Progetto e direzione lavori arch. Manuel Ferrari
Responsabile di cantiere Alessandra D’Elia
Collaboratori Monica Ceresa, Marta Ferrari, Marco Zavattarelli
Alta Sorveglianza Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Parma e Piacenza, arch. Camilla Burresi, arch. Patrizia Baravelli.

Autori: Alessandra D’Elia, restauratrice; Daniela Pittaluga, Dsa Università degli studi di Genova.

    Richiedi maggiori informazioni










    Nome*

    Cognome*

    Azienda

    E-mail*

    Telefono

    Oggetto

    Messaggio

    Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy*

    LASCIA UN COMMENTO

    Please enter your comment!
    Please enter your name here