Housing sociale | I nuovo complesso di via Cenni a Milano

Struttura in legno massima resistenza al sisma

Nell’intervento di Housing Sociale di via Cenni Milano, la scelta delle tecnologie costruttive e la gestione del processo realizzativo sono avvenute in funzione dell’assoluta necessità di rispettare i costi preventivati (a fronte di prezzi di vendita inferiori al mercato) e i tempi rapidi di esecuzione.

L’organizzazione del cantiere. Assegnati alla Ati trevigiana formata dalle aziende Carron spa (opere edili) e Service Legno srl (strutture in legno), i lavori sono iniziati il 26 gennaio 2012 e le strutture sono ormai giunte alla fase conclusiva. Tre addetti alla sicurezza (affidata, come la direzione lavori, alla società Tekne spa) si alternano in sito in modo continuativo.

I tempi complessivi di realizzazione sono stati contenuti in 17 mesi grazie alla fabbricazione e alla lavorazione in stabilimento dei pannelli x-lam di grandi dimensioni, di cui in cantiere devono essere eseguite soltanto le connessioni. Oltre agli importanti risvolti economici, il risultato è stato quello di ottenere un processo di costruzione più rapido, meno rischioso per le maestranze, tecnicamente più controllabile e meglio gestibile.

Una volta terminato il piano interrato, unica parte del complesso che prevedeva l’impiego del cemento armato, si è passati a quella delle strutture in legno. Nel cantiere di via Cenni, per la sola parte strutturale sono stati impiegati circa 6100 metri cubi di legno (una quantità imponente e tuttavia sostenibile di materiale, dal momento che viene prodotta in meno di un’ora dalla superficie boschiva italiana).

Per il trasporto dei pannelli è stato programmato e accuratamente studiato a tavolino l’impiego di 140 bilici. Il cordolo in cemento su cui si innestano le pareti x-lam è stato sovradimensionato come tutti gli altri elementi per rispondere alle normative ministeriali. Fra la parte «fredda» in cemento armato e quella «calda» in legno è stata applicata una guaina bituminosa di separazione, isolando il tutto successivamente tramite un nastro tecnico traspirante, impiegato anche per le giunzioni. Tra pareti e solai è stata inserita una guaina antirumore; i giunti di posa su misura sono stati adottati solo dove necessari.

La ricerca di ogni ottimizzazione possibile nella posa in opera dei sistemi di connessione tra pannelli ha portato a realizzare una macchina semiautomatica per la posa in opera degli spinotti di ancoraggio.

Per i primi tre livelli della costruzione e l’interfaccia con le fondamenta, sono stati adottati collegamenti con staffe meccaniche e spinotti autoforanti, con un numero di spinotti in elevazione variabile a seconda degli sforzi effettivi da trasmettere. Questo tipo di collegamento è caratterizzato da una resistenza molto grande e permette quindi di ancorare forze di trazione elevate, come quelle che si presentano nelle pareti dei livelli inferiori. La continuità del collegamento è assicurata dalla disposizione degli spinotti su tutta la lunghezza della parete, in numero leggermente ridotto e più distanziato nella parte centrale, dove le forze sono ridotte e limitate essenzialmente alla sola componente orizzontale. La rigidezza del collegamento è buona, malgrado i mezzi di collegamento siano sollecitati a taglio e flessione. Grazie all’impiego di spinotti autoforanti, la foratura dei pannelli e delle lamiere di acciaio non deve avvenire in officina e le eventuali tolleranze di produzione e di montaggio possono essere assorbite e regolate in sito al momento dell’introduzione degli spinotti.

Per i livelli superiori è stato applicato un collegamento più semplice ed efficace in termini di rigidezza. La trasmissione delle forze avviene tramite viti a tutto filetto disposte a coppie incrociate e inclinate sempre di almeno 30° rispetto alla direzione della fibratura dei singoli strati di tavole dei pannelli. La messa in opera di collegamenti di questo tipo non richiede alcuna lavorazione particolare degli elementi in legno, e può avvenire in modo semplice. Il collegamento risulta particolarmente efficace anche dal punto di vista strutturale, in quanto le forze sono trasmesse direttamente fra i due elementi strutturali di legno, senza dover passare per elementi intermedi. A parità di forze in gioco, questo tipo di collegamento permette anche di ottenere una rigidezza maggiore rispetto alla soluzione con gli spinotti.

I collegamenti sui giunti verticali (ad angolo retto o piatto) fra i diversi elementi delle pareti sono realizzati con viti a tutto filetto, anche in questo caso disposte a coppie incrociate e inclinate. Tutti gli elementi di soletta lavorano come elementi inflessi principalmente in una direzione, ma sono anche orizzontamenti con funzione di lastra controventante e devono quindi essere collegati fra di loro a creare una lastra monolitica su tutto il piano. Il numero di giunti intermedi è ridotto al minimo indispensabile e sono stati impiegati elementi della massima larghezza possibile, per ottenere lastre rigide in relazione all’insieme della struttura.

 Chi ha fatto Cosa?

«Cenni di cambiamento» – Nuovo complesso di housing sociale

Collocazione geografica: via Cenni, Milano
Committente e gestore: Polaris Real Estate Sgr spa (in nome e per conto del Fondo Immobiliare di Lombardia)
Promotore: Fondazione Housing Sociale
Ati imprese esecutrici: Carron spa e Service Legno srl
Progettazione definitiva: Tekne spa (Direzione lavori e coordinamento generale: arch. Michele D’Ambrosio – Progetto strutture in c.a.: ing. Umberto Biscottini – Progetto Impianti: ing. Giovanni Chiesa – Piano di sicurezza e coordinamento: arch. Alberto Tinelli); Rossiprodi Associati srl (progettazione architettonica – prof. arch. Fabrizio Rossi Prodi, arch. Simone P. G. Abbado, arch. Marco Zucconi); Borlini & Zanini sa (progettazione strutture in legno: prof. ing. Andrea Bernasconi, ing. Cristina Zanini Barzaghi, ing. Maria Rosaria Pes)
Progettazione esecutiva: Ets Spa (Direttore tecnico: ing. Giambattista Parietti – Responsabile della progettazione: ing. Marco Bergami – Progetto impianti: ing. Enrico Facchinetti – Progetto strutture in c.a.: ing. Giampiero Locatelli)
Progettazione esecutiva strutture x-lam – prima fase: Lignaconsult srl (Direttore tecnico: ing. arch. Thomas Schrentewein – Progetto strutture in legno: ing. Michele Girardi)
Progettazione esecutiva strutture x-lam – completamento e adeguamento progetto esecutivo: Borlini & Zanini sa
Direzione dei lavori e coordinamento generale: Tekne spa – arch. Michele D’Ambrosio
Produzione pannelli Clt: StoraEnso
Distribuzione pannelli Clt: MakHolz
Consulenza geotecnica: Geotecnica Croce srl – ing. Umberto Croce
Consulenza geologica: Studio geologico tecnico ambientale – dott. Andrea Valente Arnaldi
Tecnico acustico: Lce srl – dott. Claudio Costa

Leggi anche Sistemi e procedure per l’Housing sociale di via Cenni Milano>>

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here