Kuwait | Edilizia residenziale

Sviluppo irregolare delle facciate per contrastare i venti

Nell’edificio degli Edges Apartments concepito da Studio Toggle, si è scelto di giocare sulle masse e sugli effetti di ombreggiamento anziché su un collage di materiali. Le ragioni di fondo non si limitano tuttavia a considerazioni di carattere formale o puramente architettonico.

A Kuwait City, nel quartiere di Salmiya situato a sud-est rispetto al centro cittadino, è stato commissionato ai professionisti locali di Studio Toggle un edificio a destinazione residenziale con paramenti murari in mattoni faccia a vista, destinato a ospitare venti unità abitative distribuite su dieci piani. L’intorno è caratterizzato da un’edilizia intensiva nata di recente per soddisfare la richiesta di alloggi della comunità di immigrati, in continua crescita, e si deve proprio alla volontà di distinguere il nuovo intervento da quelli già esistenti il trattamento inusuale della sua facciata, che prevede una suddivisione in settori (il cui sviluppo in altezza corrisponde a quello di ciascun piano) leggermente ruotati l’uno rispetto all’altro, in modo da creare una serie di spigoli e piccoli aggetti triangolari.

3a - foto Gijo Paul George ori
(foto Gijo Paul George)

La scelta rappresenta una rottura rispetto ai complessi per appartamenti più diffusi nell’edilizia contemporanea locale, che impiegano prevalentemente curtain wall. Nell’edificio degli Edges Apartments concepito da Studio Toggle, si è scelto di giocare sulle masse e sugli effetti di ombreggiamento anziché su un collage di materiali.
Le ragioni di fondo non si limitano tuttavia a considerazioni di carattere formale o puramente architettonico: lo sviluppo irregolare dei vari fronti è influenzato infatti anche da aspetti pratici e funzionali come la necessità di contrastare i venti prevalenti nella zona, rompendone il flusso proveniente dal mare con le varie masse volumetriche delle facciate angolari, e al contempo fornendo schermatura solare e privacy.
La scelta di alternare laterizio di provenienza locale e cemento a vista all’esterno è volta a rafforzare un’impressione complessivo di solidità, ma anche a rispettare i limiti di budget imposti dalla committenza (2,5 milioni di euro) e, in ultima analisi, a conciliare un’architettura dal linguaggio contemporaneo con metodi costruttivi semplici.

3b - foto Gijo Paul George
(foto Gijo Paul George)

L’inerzia dei materiali viene sfruttata per garantire isolamento termico in presenza del forte irraggiamento solare di Kuwait City, e le loro caratteristiche sono state ritenute idonee per sopportare le occasionali tempeste di sabbia che si verificano nella regione. Una chiara patina protettiva è stata applicata alle facciate per aumentarne la tenuta all’acqua.
Le finestre collocate in ciascuna delle sezioni angolari sono arretrate per consentire l’ombreggiamento dello spazio interno.
Una striscia verticale di lamelle in alluminio divide in due metà il fronte principale, evidenziando la separazione fra le unità residenziali a nord e quelle affacciate a sud. Le lamelle proteggono la rampa di scale centrale dall’irraggiamento solare diretto, oltre a limitare la vista all’interno, attraverso il fronte vetrato di questo spazio connettivo.

Al piano terra, un atrio adiacente all’area di parcheggio fornisce l’accesso alle scale, agli ascensori e alla palestra condominiale, che fronteggia la strada ed è parzialmente protetta da altre lamelle metalliche. Sul retro dell’edificio è situata una piccola piscina all’aperto.
I controsoffitti in cemento vetrificato incorporano al proprio interno un sistema di illuminazione riflessa, che si sviluppa con dei tagli dall’andamento spigoloso che ricorda quello delle facciate all’esterno. I pavimenti sono in piastrelle di cemento patinato ricoperte di resina epossidica. Nel complesso, la scelta dei materiali da parte degli architetti Gijo Paul George e Hend Almatroukè di Studio Toggle è finalizzata a limitare il più possibile le esigenze di manutenzione.

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