Stato di conservazione. Terminate nel 1940, abbandonate dalla fine degli anni Novanta, le case necessitavano di un complessivo intervento di restauro. Lo stato di conservazione presentava situazioni molto differenti. Gli elementi lignei esposti agli agenti atmosferici risultavano essere più soggetti a fessurazione, deformazione, rigonfiamento ed esfoliazione. Negli elementi interni, e in particolare quelli della struttura portante (solai), oltre a problemi localizzati di marcescenza e di rotture si sommavano quelli legati a una richiesta di valori di portanza maggiore. I serramenti, inoltre, più vecchi e soggetti a minore manutenzione avevano degradi diffusi dovuti all’esposizione agli agenti atmosferici e alle radiazioni solari (alterazione cromatica, depositi incoerenti, degrado differenziale, marciume), mentre in altri vi erano degradi localizzati legati agli agenti antropici quali la rottura delle ferramenta o comunque problemi relativi al sistema di movimentazione. Le parti in legno (strutture portanti della copertura, soppalco, scala, parapetti) o in materiali ricomposti quali i pannelli di faesite o le pareti interne di compensato, e soprattutto i serramenti, inevitabilmente, nel corso degli anni sono stati oggetto di interventi, che variavano dalla rimozione alla semplice riproposizione di un trattamento protettivo, a trasformazioni e sostituzioni con nuove differenti tipologie, o a casi intermedi con modifiche che interessano solo il meccanismo di funzionamento e la ferramenta.
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Obiettivi generali e fasi progettuali. Obiettivo principale dell’intervento è stata la valorizzazione delle peculiarità di ciascuna casa. I criteri, così come per gli interventi sulle murature, sono stati i seguenti: rispetto e cura della consistenza materia esistente; salvaguardia dell’autenticità materiale; funzionalità degli elementi; distinguibilità delle aggiunte; minimo intervento; ricerca di una qualità compositiva ed estetica.