Legame manufatto – ambiente: progettazione della forma e scelta dei materiali

Nel comune di Caldogno, in una zona del fiume Bacchiglione interessata da pregevoli caratteri naturali e saltuarie piene stagionali, è stata costruita una passerella ciclopedonale che, grazie all’impiego del legno e del vetro, si caratterizza per leggerezza e trasparenza ben integrandosi con il contesto che la circonda.

La passerella ciclopedonale sul fiume Bacchiglione, nel Comune di Caldogno (Vi), nella frazione di Cresole, ha avuto origine dalla volontà di collegare via Crosara con via Fornaci, già in passato unite da un ponte crollato durante l’alluvione del 1966, al fine di realizzare uno spazio per il transito in maggior sicurezza dei pedoni e dei ciclisti.

Vista interna da sponda ovest.
Vista interna da sponda ovest.

In base al Prg l’area oggetto di progetto rientra nella fascia di rispetto fluviale nella quale, nelle immediate vicinanze, sono previste aree attrezzate a parco, gioco, sport e il passaggio di una rete ciclabile naturalistica.
Il Fiume Bacchiglione è classificato di I categoria e quindi soggetto a regime di tutela dei corsi d’acqua dal Magistrato alle Acque della Provincia di Vicenza. La zona del Fiume interessata dalla passerella presenta pregevoli caratteri naturali e saltuarie piene stagionali.

PROFILO METODOLOGICO URBANISTICO E FUNZIONALE

Ing. Lucio Bonafede
Ing. Lucio Bonafede

«La progettazione di un ponte non consiste solo nella risoluzione di un problema statico e viabilistico, ma anche nella valutazione di tutte le conseguenti problematiche legate al suo inserimento nel territorio. Per non progettare un ponte anonimo, figlio esclusivamente dell’ingegneria e della moderna prefabbricazione, è necessaria un’attenta riflessione sulle relazioni che questo avrà con il contesto ambientalecosì a Imprese Edili l’ing. Lucio Bonafede, progettista dell’operasi è trattato quindi di concepire un’opera finalizzata a ridefinire uno spazio con un segno unico destinato a durare nel tempo, a dialogare con le presenze del luogo e le testimonianze del passato, oltre che mirare al recupero dei valori di qualità dell’immagine e vivibilità degli spazi.
Ai problemi connessi alla costruzione della forma si lega la capacità evocativa degli elementi architettonici che costituiscono il progetto, ovvero la loro attitudine simbolica a risvegliare tutto quello che nell’immaginario collettivo si è depositato in forma di immagini, contenuti ed emozioni come prodotto di una concomitanza di fattori culturali, sociali e territoriali. È da questo patrimonio comune di immagini che non è possibile prescindere nel momento in cui si interviene nel territorio con un oggetto che si spera possa evocare delle emozioni nei futuri fruitori.
È attraverso la progettazione della forma e la scelta dei materiali che si può leggere il legame del manufatto con l’ambiente che lo circonda perché la forma nasce e viene definita dal contesto»
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I VALORI URBANISTICI

Il disegno del ponte ha mirato a privilegiare sia la relazione dell’oggetto con l’ambiente sia il rapporto struttura-architettura, diventando un elemento di stimolo e una presenza determinante per la riqualificazione del contesto.
Allo scopo di consentire la maggiore integrazione armonica con il territorio, la passerella è stata realizzata con una struttura in legno lamellare, materiale alternativo al cemento armato e all’acciaio per resa statica e di minore impatto ambientale.
La percezione del contesto è enfatizzata dalla possibilità di maggior fruizione visiva del fiume sottostante consentita dalla trasparenza del parapetto in vetro.

Vista lato nord.
Vista lato nord.

Il legno nei secoli è sempre stato un ottimo materiale da costruzione ma la produzione del legno lamellare ha contribuito a esaltarne le caratteristiche eliminando le imperfezioni che accompagnano ogni materiale di origine naturale.
Il legno lamellare distinguendosi oltre che per le sue prestazioni statiche, per le caratteristiche di bellezza, leggerezza, flessibilità, facilità di montaggio e comportamento al fuoco, costituisce il materiale oggi maggiormente in grado di integrarsi in questa situazione con l’ambiente naturale.
Anche la scelta tipologica di eliminare l’adozione delle pile in alveo, presenti invece nel vecchio ponte, è stata legata alla volontà di assicurare la maggiore salvaguardia possibile al sito del fiume.
Nella scelta tipologica tra le diverse alternative affrontate in fase di progettazione, lo schema statico di una struttura simmetrica incernierata al centro è risultato essere quello maggiormente rapportabile sia alla situazione del sito che al materiale scelto per la costruzione.

LA PASSARELLA

Dal punto di vista formale il ponte si caratterizza principalmente per il disegno del prospetto, con il quale si è voluto enfatizzare il funzionamento strutturale dell’arco a tre cerniere in modo da renderlo percettibile attraverso la disposizione dei montanti del parapetto, l’enfatizzazione della cerniera centrale e il disegno delle due testate. Un altro elemento rilevante dal punto di vista formale ha riguardato la progettazione del ponte in pianta, dove viene ripresa l’ideazione della forma ad arco caratterizzante il prospetto.

La passerella ha una struttura simmetrica di luce pari a circa 33 metri (appoggio – appoggio) con elementi portanti costituiti da 8 travi in legno lamellare, di altezza variabile, (min. 60 cm in mezzeria – max 120 cm in appoggio) e di larghezza 18 cm quelle esterne e 20 cm quelle interne, incernierate in mezzeria.

La scelta dello schema statico dell’arco a tre cerniere ha consentito di ottenere un’altezza delle travi in mezzeria particolarmente ridotta che sarebbe stata difficilmente conseguibile adottando altre soluzioni costruttive. Le quattro travi per lato, che vanno a formare il semiarco, sono tra loro collegate da irrigidimenti trasversali (realizzati con profili metallici in acciaio) e da un controvento di piano; grazie alla presenza delle controventature di piano e verticali, le quattro travi sono tra loro collegate, e in particolare, quelle centrali trasferiscono quota parte del carico a quelle laterali.

Il nodo centrale è composto da delle piastre dello spessore di 18 mm saldate fra di loro a formare un elemento scatolare, il quale collega rigidamente le due teste delle travi in legno lamellare. La connessione fra queste e le piastre è garantita da perni m24 e da una resina a espansione volumetrica per assicurare la perfetta adesione legno/acciaio in modo da avere il trasferimento delle sollecitazioni direttamente fra i due elementi, senza l’ausilio dei perni. Tale vincolo garantisce la continuità flessionale tra le due travi in legno lamellare.
Su entrambe le sponde non si sono riscontrati particolari vincoli per la realizzazione delle spalle del ponte, che poggiano su 4 diaframmi in calcestruzzo armato a sezione rettangolare, di spessore pari a 50 cm, larghezza 250 cm e profondità 15 m, perché lo schema statico scelto è caratterizzato da una forte componente di spinta orizzontale in corrispondenza delle spalle.

La fondazione.
La fondazione.

I giunti di collegamento tra le travi e il basamento e il giunto di mezzeria sono stati realizzati in acciaio zincato. A monte e a valle della nuova realizzazione è stato eseguito un rivestimento delle sponde mediante ciottoli di fiume lavati di diametro 10/16 cm posti in opera su massetto di calcestruzzo armato, per garantire la protezione delle opere di fondazione.

La pavimentazione dell’impalcato è in tavolato di legno massiccio naturale di larice, di spessore pari a 5 cm, opportunamente trattato e collegato alla sottostruttura. La curvatura in alzato della passerella, per esigenze di accessibilità da parte delle persone disabili, è contenuta nella pendenza massima dell’8 %.

Il parapetto è costituito da montanti in acciaio inox a sostegno di lastre di vetro stratificato antisfondamento che, in prospetto, coprono parzialmente le travi portanti; anche i corrimano sono in acciaio inox. La soluzione adottata per il parapetto è legata alla volontà di proteggere il legno dagli agenti atmosferici (acqua e sole in particolare) garantendo altresì la circolazione dell’aria; il vetro ha un trattamento che riduce la componente Uv. È stata prevista anche l’installazione di un sistema di illuminazione per illuminare la struttura di notte e contemporaneamente creare un suggestivo luogo di incontro.

IL MONTAGGIO

La scelta dello schema statico dell’arco a tre cerniere ha reso più agevole la messa in opera dei due semiarchi, per la quale si è dovuto far ricorso alla simultanea presenza di una gru in entrambi gli argini. Lo schema statico scelto, ha comportato la necessità di posizionare dapprima le due parti della struttura (ognuna di queste costituita da 4 travi preassemblate) sui rispettivi argini, per poi procedere al loro collegamento con il basamento di fondazione e infine al posizionamento in quota per giuntarle in mezzeria, sul pulvino di collegamento.

Una fase del montaggio del ponte.
Una fase del montaggio del ponte.

Il montaggio della struttura principale ha richiesto un giorno lavorativo. Successivamente si è proceduto al completamento delle sovrastrutture in legno e alla realizzazione delle testate del ponte, che fungono sia da protezione delle teste delle travi (e del sistema fondazionale) che da completamento estetico-formale; le testate del ponte sono state realizzate in calcestruzzo armato con l’impiego di casseri appositamente sagomati.

Il disegno delle testate ha mirato principalmente a rendere visibile l’elemento più importante dal punto di vista strutturale, il sistema fondazionale, altrimenti non percettibile; la grande spinta esercitata sulle cerniere di testa dalla struttura del ponte e ripresa dai diaframmi viene resa evidente nell’elemento in elevazione. L’interno delle testate è stato disegnato privilegiando linee più morbide per marcare un’altra funzione delle testate stesse, che diventano elemento di protezione delimitando al tempo stesso lo spazio del ponte che vuole così diventare anche un riferimento urbanistico nel territorio. Alla fase di montaggio degli elementi verticali costituenti il parapetto è seguito poi il completamento degli stessi con le lastre in vetro e i corrimano, e la realizzazione della pavimentazione di accesso al ponte.

«Il sistema costruttivo è stato concepito in modo da poter essere facilmente smontato, nel caso si debbano prevedere interventi di manutenzione sulle tubazioni sottostanti perché facendo seguito alle richieste dell’amministrazione comunale, nel progetto della passerella si è previsto il sostegno di alcune canalizzazioni (gas metano, fognatura, acquedotto) che di fatto già attraversavano il Bacchiglione, progettando un apposito alloggiamento tra le travi in legno lamellareha concluso l’ing. Bonafede ricordando cheil risultato è una struttura che grazie all’impiego del legno e del vetro si caratterizza per leggerezza e trasparenza, ben integrandosi con il contesto che la circonda».

Chi ha fatto Cosa
Luogo: Cresole, Caldogno (Vi)
Committente: Comune di Caldogno
Finanziamenti: Comune di Caldogno e Aim
Progettista: ing. Lucio Bonafede
Collaboratori: arch. Francesca Emma, ing. Guido Ometto
Imprese esecutrici: Sa.Vi. sas, Montegrotto Terme (Pd); Trentino Legno s.p.a, Storo (Tn)
Costo totale lavori: 260.000 euro
Dimensioni: luce 33 m; larghezza da 2,50 m a 4,10 m; superficie 135 mq

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