Puliture

Rimozione con gel di Agar

Puliture con gel di Agar sulle tempere della chiesa di S.Vincenzo in Urzano, Neviano degli Arduini, Parma.

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La decorazione attuale
In epoca più recente, per uniformare le aree d’intonaco fessurato è stato steso un intonaco fine di cemento, con finitura pittorica bianca. È presumibile che questa ripresa degli intonaci sia stata fatta per permettere la nuova decorazione della chiesa, e che il tinteggio bianco sia il fondo per attenuare la macchia scura dell’intonaco cementizio. La ripresa della decorazione è del 1979; l’autore si è firmato [C (?) Ragazzin(o? i?) 79] sulla parete retrostante il fastigio dell’ancona. Il materiale impiegato è tempera lavabile da tinteggio, di tipo industriale. La decorazione è priva di connessioni con tracce precedenti, a esclusione delle immagini di due degli evangelisti (Luca e Matteo) e dello Spirito Santo, ripassati a colore con notevole imperizia estetica, e dello zoccolo in finto legno del coro. Degli evangelisti Giovanni e Marco, il primo è stato rinforzato nel suo evanescente stato di conservazione, mentre l’altro, di cui manca parte del supporto, è stato trattato con una personalissima e bizzarra interpretazione del concetto di neutro.

Stato del degrado
Nella cappella destra la pittura sottostante il finto marmo acrilico è una tempera, molto fragile e in molti punti è già decoesa dalla scialbatura a calce del fondo. C’è quindi una cattiva adesione tra strati. La conservazione è poi peggiorata dal fatto che i due livelli pittorici sovrapposti (pittura originale e finto marmo) abbiano i media d’origine in veicolo acquoso. Il dipinto sottostante è sensibile all’acqua applicata per impacco. Questa viene assorbita velocemente, favorita dalle microcrettature presenti sulla superficie del finto marmo, e la pellicola pittorica originale si imbibisce diventando fragile, mentre lo strato superiore ha una impregnazione rallentata e il rigonfiamento è marginale. Il dipinto coperto risulta quindi più bagnabile rispetto allo strato superiore, nonostante quest’ultimo sia quello a diretto contatto con l’impacco. Si ha quindi una finitura esterna tenace (acrilica) su uno strato fragile (tempera), che non riesce a opporre una resistenza meccanica a pratiche di descialbo a bisturi. Questa condizione sfavorevole si ha anche in condizioni di superfici asciutte. La qualità pittorica del dipinto sembra abbastanza buona, ma il campione è davvero esiguo e per ora non permette di ipotizzare una datazione.

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