Francia | Centro tecnologico

Una cittadella universitaria di 12mila mq

Le due diverse soluzioni scelte per gli involucri edilizi sono legate alle rispettive destinazioni d’uso: un sistema facciata in legno che svolge la funzione di frangisole per gli ambienti di lavoro nel corpo superiore, un rivestimento in cemento autolivellante per quello di base, che si sviluppa prevalentemente in orizzontale.

È stato realizzato nel cuore del campus universitario di Mantes-La-Ville, piccolo centro situato nel dipartimento degli Yvelines nella regione dell’Ile-de-France, il Mantois Technology Centre, che costituisce la prima fase del programma di sviluppo e ampliamento della Mantes-Université.
La cittadella universitaria occupa un’area di 12mila mq e raccoglie una serie di sedi e spazi per la ricerca in campo scientifico e tecnologico, con una capacità complessiva di 1500 studenti.
Questo ambiente volutamente condensato porta gli iscritti alle facoltà a lavorare fianco a fianco con ricercatori di diverse aree di appartenenza (industria automobilistica, domotica e ausili destinati a persone con ridotta mobilità), mirando a creare una dinamica positiva di scambio e interazione fra le due realtà.

(foto Takuji Sijhimmura)
(foto Takuji Sijhimmura)

Commissionato dalla regione Ile-de-France allo studio di architettura Badia Berger, cui si è affiancata la società Batiserf Ingenierie per le strutture, il nuovo centro tecnologico, che si sviluppa su una superficie complessiva di poco superiore a 5mila mq (una parte dei quali già esistenti e sottoposti a lavori di ristrutturazione) forma un angolo che ha la funzione di punto focale dell’insediamento e fornisce una vista verticale del sito.
La facciata è concepita per offrire un elevato livello di visibilità e si apre verso la valle sottostante attraverso un belvedere.
Un volume prevalentemente sviluppato in orizzontale rivela la diversità dei vari spazi, sottolineando al contempo la pendenza del sito.

(foto Badia Berger)
(foto Badia Berger)

Il trattamento di questa parte del complesso è volto a ottenere un volume dall’aspetto più solido, accostabile a una forma minerale, con superfici prevalentemente opache e aperture irregolari. Viceversa, il corpo che si sviluppa in verticale, aggettando sopra al belvedere, presenta un involucro più smaterializzato, che consiste in una seconda «pelle» composta da profili in legno molto lunghi e sottili. Questo grande elemento, che spicca sull’intero complesso, segna il margine della piazza.
Le due diverse soluzioni scelte per gli involucri edilizi sono legate alle rispettive destinazioni d’uso: un sistema facciata in legno che svolge la funzione di frangisole per gli ambienti di lavoro nel corpo superiore, un rivestimento in cemento autolivellante per quello di base, che si sviluppa prevalentemente in orizzontale.
In entrambi i casi sono stati perseguiti obiettivi di efficienza energetica e sostenibilità, e il centro tecnologico ha ottenuto la certificazione ambientale Nf Hqe per edifici a destinazione terziaria.

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