Edilizia industriale | Offanengo, Cremona

Riqualificazione antisismica e processo costruttivo bim

Il continuo scambio delle informazioni tra le diverse figure professionali ha permesso di tenere sempre sotto controllo i costi per la realizzazione dell’opera. Anche le diverse imprese hanno potuto coordinarsi in modo dinamico e anticipare le problematiche che si generavano in cantiere anche se gli imprevisti sono stati minimi poiché il processo Bim ha permesso, pure per un modesto intervento come questo, di ridurre i tempi e avere sempre un controllo delle risorse a disposizione.

Il recupero di un capannone prefabbricato dismesso è stata l’occasione per rilocalizzare un’attività presente sul territorio da decenni. Nell’area in oggetto sono state rigenerate e incrementate tutte le funzioni che l’attività artigianale aveva nella sua sede storica. Oltre al consueto spazio di attività artigianale con laboratorio di falegnameria, sono stati ridefiniti gli spazi che l’attività artigianale non è mai riuscita a sviluppare nello spazio che occupava in precedenza.

Grande importanza è stata data allo showroom dei prodotti artigianali sviluppati nei laboratori attigui. Si tratta di un grande open space in cui è possibile visionare serramenti, porte interne, blindati, sistemi di oscuramento in legno, pvc e alluminio. All’interno della grande scatola rigenerata è stato inserito un volume nuovo per uffici, cuore della struttura.

Lo spazio è posto su due livelli e presenta al piano terra la zona reception, la sala riunioni, gli uffici di rappresentanza e gli spazi tecnici e di servizio all’azienda. Al primo piano, a cui si accede passando dallo showroom, si trova un grande openspace multifunzione per uffici, ampliamento dello showroom per eventi temporanei, formazione ed eventi.

Processo costruttivo

La committenza ha variato spesso le scelte progettuali e solo grazie all’impostazione Bim del modello lo studio di progettazione è stato in grado di assecondare i processi esecutivi ottimizzando le risorse e i tempi di realizzazione.

Un elemento fondamentale del lavoro progettuale è stato il miglioramento sismico dell’edificio. Con la collaborazione di uno studio d’ingegneria specializzato in antisismica è stato approntato il progetto di messa in sicurezza sia dell’edificio esistente sia dell’ampliamento che insistono in zona sismica 4.

I tamponamenti esterni delle facciate nord, est e sud sono costituiti da pannelli in calcestruzzo, spessore 28 cm, disposti in maniera tale da far gravare il carico direttamente sulle fondazioni; i pannelli presentano elementi di ritenuta fissati ai pilastri inadeguati dal punto di vista sismico. Il tamponamento esterno della facciata ovest è costituito da un muro in c.a. realizzato in opera.

All’interno dell’immobile sono stati posati blocchi di calcestruzzo cavi a vista privi di ancoraggio. Il giunto tra i pilastri prefabbricati e il muro divisorio è costituito da un pannello di polistirolo. Gli elementi strutturali (e non) sono stati legati tra loro per migliorare la componente antisismica dell’edificio (tegoli-travi e travi-pilastri; sistemi di trattenuta dei pannelli di tamponamento esterni e parete divisoria interna).

Stato di fatto.

Nell’ambito delle costruzioni destinate ad attività produttive è possibile ritenere valido il passaggio alla classe di rischio immediatamente superiore eseguendo solamente interventi locali di rafforzamento, con una preventiva attribuzione della classe di rischio, coinvolgendo nel nostro caso l’intera stecca di capannoni a cui l’edificio si attesta.

Un elemento critico è stato il progetto delle vetrate continue, ritenute una parete a tutti gli effetti. Le nervature verticali sono state inserite dopo aver dimensionato fondazioni, travi verticali e staffe di ancoraggio della parete vetrata. ll modello 3D ha consentito di studiare attentamente i nodi strutturali soprattutto riferiti alle problematiche dei ponti termici e agli elementi di cucitura del modello antisismico.

I risvolti degli isolanti e i punti critici d’interferenza tra struttura portante ed elementi architettonici come davanzali e pareti isolate, sono stati analizzati interrompendo, dove necessario, i setti e i getti in cemento armato. Per l’isolamento di pareti e soffitto sono stati utilizzati pannelli in lana di roccia che, oltre alle prestazioni termiche richieste, garantiscono anche il requisito di incombustibilità.

Il solaio che ha generato nuovi spazi al piano primo è stato realizzato in travetti di legno con sovrastante struttura collaborante in ca. La scala interna prefabbricata è stata realizzata su misura e ancorata in alcuni punti alla struttura portante nuova.

Anche le controsoffittature sono state realizzate con soffitti modulari antisismici utilizzando un sistema di controventatura tirante-molla (diametro quattro mm) a uncino aperto, disposto nelle quattro direzioni ortogonali. L’utilizzo del Bim ha permesso di far dialogare con più semplicità la struttura progettuale architettonica con quella strutturale ed energetica.

Impiantistica

Gli impianti previsti hanno tenuto conto delle necessità del committente, del luogo di lavoro:

  • un impianto di solo riscaldamento invernale a servizio della zona laboratorio, costituito da un generatore esterno a condensazione alimentato a gas metano a da aerotermi ad acqua interni a parete;
  • un impianto di riscaldamento invernale e condizionamento estivo a servizio della zona ufficideposito del prodotto finito, costituito da un sistema in pompa di calore a espansione diretta con unità interne tipo split, a cassetta 4 vie e canalizzate ad alta prevalenza;
  • sarà realizzato un impianto di produzione dell’acqua calda sanitaria costituito da un preparatore ad accumulo in pompa di calore condensata ad aria;
  • un impianto solare fotovoltaico sulla copertura dell’edificio, con potenza pari a 10,8 kWp;
  • la zona uffici è stata dotata di un impianto di ventilazione costituito da un’unità di recupero del calore ad alta efficienza (rendimento > 75%) in conformità alle norme Uni;
  • regolatori climatici e dispositivi per la regolazione automatica della temperatura ambiente nei singoli locali o nelle singole zone;
  • la regolazione con compensazione climatica sarà effettuata direttamente dai sistemi di generazione a gas metano e in pompa di calore con regolazione della temperatura del fluido (caldaia) o del refrigerante (pompa di calore);
  • un filtro di sicurezza sull’ingresso dell’acqua all’edificio; un filtro chiarificatore e defangatore con funzione di aggiunta del prodotto condizionante chimico all’acqua contenuta nel circuito di riscaldamento della zona laboratorio; un dosatore proporzionale di polifosfati sulla linea di ingresso dell’acqua fredda al produttore dell’acqua calda sanitaria.

CHI HA FATTO COSA

  • Committente: Zaniboni Infissi (produzione serramenti in legno, pvc e Alluminio)
  • Luogo:Offanengo, provincia di Cremona
  • Progettazione, direzione lavori, coordinamento sicurezza: Dueunostudio Architetti Associati – Arch. Susanna Zaniboni
  • Progettista opere strutturali: Studio Ing. Danio Scarinzi
  • Progetto strutture prefabbricate: Av Strutture spa
  • Progettista impianto di riscaldamento e raffrescamento: Studio Ing. Riccardo Coroneo
  • Progettista impianti elettrici: Ing. Caravaggi Franco
  • Progettista ex Legge 10: Studio Ing. Riccardo Coroneo
  • Impresa edile: Ghisetti Costruzioni srl
  • Impianto idrotermosanitario: Termo Gru.bec, Offanengo
  • Impianto elettrico, fotovoltaico, antintrusione: Bisleri Renato
  • Serramenti: Zaniboni Infissi + Interall + Vetreria Tacca
  • Pavimenti e rivestimenti: Biondini srl

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