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Patente a punti: «così si duplicano gli adempimenti»

A sostenerlo è Ferdinando De Rose, responsabile Cna Costruzioni spiegando come la patente a punti non sia lo strumento idoneo per supplire alla mancata regolamentazione dell’accesso alla professione d’imprenditore edile.

La posizione espressa nella lettera di Cna, Confartigianato e Casartigiani inviata al ministero del Lavoro riguardante il rifiuto della patente a «punti in edilizia» per la qualifica d’imprenditore o lavoratore edile viene espressa in quanto verrebbero duplicati in maniera costosa e inutile gli adempimenti già disciplinati nel Testo unico sicurezza (dlgs n. 81/2008) penalizzante per le pmi.

In questa missiva sono state le confederazioni che hanno confermato la loro contrarietà alla patente a punti come sistema di qualifica delle imprese e dei lavoratori autonomi del settore, sostenendo che la continua verifica dell’idoneità tecnico professionale delle imprese è già prevista e deve essere effettuata, sempre, dai committenti o dai responsabili dei lavori, con le modalità indicate dall’allegato XVII del dlgs n. 81/2008.
L’assenza di gravi e reiterate violazioni da parte dell’impresa (ex allegato I al suddetto Testo unico sicurezza) nonché l’assenza di lavoratori sommersi o irregolari è già sanzionata dall’art. 14 del dlgs 81/2008 che, in tali casi, dà agli organi di vigilanza del ministero del Lavoro oltre che potere sanzionatorio anche quello di adottare provvedimenti di sospensione dell’attività.

Ferdinando De Rose, responsabile nazionale Cna Costruzioni
«La patente a punti duplica gli adempimenti a carico delle aziende perché la continua verifica dell’idoneità tecnico professionale delle imprese da parte dei committenti o dei responsabili dei lavori è già prevista dal dlgs n. 81/2008. Come lo stesso sistema sanzionatorio rappresenterebbe un problema per le pmi anche in caso di decurtazione dei punti in presenza della violazione delle norme sulla sicurezza, in quanto il titolare o l’unico dipendente dovrebbe partecipare a specifici corsi di formazione per il recupero degli stessi. A differenza della patente a punti automobilistica, dove vi è un unico soggetto responsabile, in quella edilizia vi sono vari e numerosi soggetti responsabili (direttore lavori, dipendenti committente) e spesso estranei al mondo dell’edilizia (trasportatori e installatori) e per questo le confederazioni degli edili sostengono che la patente a punti non sia lo strumento idoneo per supplire a una mancanza di regolamentazione dell’accesso alla professione d’imprenditore edile, come indurrebbero a pensare i requisiti (onorabilità e responsabile tecnico) che si tenta d’istituire con questa nuova normativa».

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