Protocollo d’intesa | Aree urbane

Riqualificare le città: insieme Confcommercio e Anci

Le due parti vogliono sensibilizzare le amministrazioni locali affinché individuino nei Prgc aree oggetto di riqualificazione urbana per svilupparne la rigenerazione sociale ed economica.

È stato siglato tra il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, e il presidente dell’Anci, Piero Fassino, in occasione del consiglio della Confederazione, un protocollo d’intesa per la promozione della riqualificazione e della rigenerazione sociale ed economica delle aree urbane.
La «base di partenza» dell’accordo è sicuramente data dalla situazione economica depressiva degli ultimi anni, che ha generato un impoverimento delle città colpendo cittadini e imprese: mai come oggi si rende necessario operare per aumentare l’attrattività complessiva del sistema economico delle città per portare effetti benefici per quanto attiene la vivibilità dei luoghi, l’occupazione e la qualità dello spazio pubblico.

Carlo Sangalli | Presidente Confcommercio
Carlo Sangalli | Presidente Confcommercio

Per Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, l’iniziativa vede le categorie del commercio, del turismo, dei trasporti e della logistica, dei servizi «proporsi come soggetti attivi della rianimazione dei centri storici e della riorganizzazione delle attività economiche e dei servizi ad essi connesse, in funzione del miglioramento della qualità della vita dei cittadini e della riconquista da parte delle città del loro ruolo centrale nella vita sociale, economica e culturale del Paese».

Piero Fassino | Presidente Anci
Piero Fassino | Presidente Anci

Secondo Piero Fassino, presidente dell’Anci, «la riqualificazione e rigenerazione del tessuto urbano è una scelta strategica sia per il rilancio del tessuto produttivo e terziario sia per offrire ai cittadini un più alto livello di servizi e una migliore vivibilità. Così come un tessuto urbano qualificato offre più alti standard di sicurezza individuale e collettiva. Per questi obiettivi serve un’azione comune dei pubblici poteri, degli operatori economici e degli investitori privati e proprio in questo solco si colloca l’intesa oggi siglata».

Confcommercio e Anci avanzano quindi una proposta di riforma legislativa sul tema delle locazioni commerciali, che consenta ai proprietari di immobili di usufruire della cedolare secca, come già avviene per i contratti agevolati (10%), nel caso affittino i negozi ad attività merceologicamente assenti individuate dalle amministrazioni comunali e riducano considerevolmente i canoni di locazione rispetto a quelli di mercato correnti.

Individuare aree idonee. Inoltre, le parti vogliono sensibilizzare tutte le amministrazioni comunali affinché individuino nei nuovi Prgc, o nelle eventuali varianti, le aree oggetto di riqualificazione e rigenerazione urbana, ai fini di un idoneo collegamento ai bandi diretti ed indiretti per l’utilizzo dei fondi europei, individuando un primo nucleo di comuni sperimentatori.
La collaborazione tra Confcommercio ed Anci porterà inoltre alla definizione di nuove professionalità da utilizzare per la gestione del territorio e dei centri urbani anche con il contributo degli atenei italiani e dei centri di ricerca.

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